La tutela della trasparenza e della sfera privata rimane critica e va quindi rafforzata

Berna, 30.06.2020 - L’approvazione di gran parte delle sempre più numerose richieste d’accesso dell’attività dell’Amministrazione federale è in contraddizione con gli sforzi messi in atto dalla stessa per annacquare la legge sulla trasparenza. Le deliberazioni per una moderna legge sulla protezione dei dati, che si protraggono ormai da quasi tre anni, contrastano con i grandi progetti digitali, che pongono sempre più sfide alla vigilanza della protezione dei dati della Confederazione. Il rapporto d’attività 2019/2020 dell’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT), oggi reso pubblico, evidenzia bene queste zone di tensione tra esigenze opposte.

Soddisfazione per le domande in forte crescita di documenti ufficiali...

Il cambio di paradigma per un’attività trasparente dell’amministrazione pubblica, iniziato nel 2006 con l’introduzione della legge sulla trasparenza (LTras), procede: i cittadini richiedono sempre più informazioni sull’attività amministrativa e le autorità le forniscono. L’attuale statistica conferma l’evoluzione degli ultimi anni. Nell’anno 2019, oggetto del rapporto, il numero di domande d’accesso è aumentato sensibilmente del 44 per cento, passando a 916. Nella maggior parte dei casi è stato accordato l’accesso completo ai documenti desiderati (542 casi). Il rapido accesso ai documenti ufficiali è stato anche agevolato dalle udienze di mediazione orale dell’IFPDT. Nel 2019, il 61 per cento dei casi è stato chiuso in modo consensuale.

... versus norme eccezionali volte ad annacquare il principio di trasparenza

Nonostante questa evoluzione favorevole, l’Incaricato segnala con preoccupazione diversi sforzi dell’Amministrazione federale volti ad annacquare la LTras mediante l’adozione di nuove norme previste in leggi speciali. Dopo che non è stato possibile dissuadere né l’Amministrazione federale delle dogane né l’Ufficio federale della sanità pubblica dall’escludere dalla LTras settori parziali della loro attività, l’Incaricato auspica che al più tardi il Parlamento ponga fine a queste eccezioni.

Sfide crescenti poste all’IFPDT dai grandi cantieri tecnologici...

Riguardo alla protezione dei dati, il periodo oggetto del rapporto è stato caratterizzato dall’accompagnamento dei grandi progetti digitali dal profilo del diritto di vigilanza, come la valuta Libra di Facebook e la campagna elettorale digitale prima delle elezioni federali per il rinnovo del Parlamento nell’autunno del 2019. Dalla primavera 2020 l’IFPDT si è occupato in primo luogo delle applicazioni per il sostegno digitale alla lotta contro la pandemia, che l’Ufficio federale della sanità pubblica promuove in collaborazione con aziende private come Swisscom, Ubique, Amazon, Google o Apple, nonché i Politecnici federali. L’Incaricato si è adoperato affinché l’applicazione Swiss Covid e il suo utilizzo volontario siano sanciti dal Parlamento in una legge federale. Per l’Incaricato è altresì importante che l’autodeterminazione in materia d’informazione della popolazione svizzera non venga pregiudicata durante la pandemia.

Opinione pubblica e politica si aspettano che l’Incaricato e il suo team richiamino gli attori coinvolti nei grandi progetti summenzionati a tener conto, sin dall’inizio dei loro lavori, dei principi della legge sulla protezione dei dati sia sul piano giuridico sia su quello tecnologico. L’accento è rivolto sempre più all’elaborazione di dati biometrici mediante l’impiego dell’intelligenza artificiale, per esempio al fine di riconoscere volti o voci.

... versus lunghe deliberazioni per una moderna legge sulla protezione dei dati

A fronte di queste attese legittime non si può dimenticare che l’IFPDT è chiamato a svolgere la sua attività di vigilanza basandosi su una legge sulla protezione dei dati in vigore da ben 30 anni e avvalendosi di deboli competenze di vigilanza e modesti effettivi di personale. Al di là dell’accompagnamento di grandi progetti, particolarmente oneroso, in queste condizioni vi è poco spazio per esercitare la vigilanza quotidiana sull’economia svizzera, sull’Amministrazione federale e sulle aziende parastatali. 

Vi è da sperare che le deliberazioni concernenti la revisione totale della legge sulla protezione dei dati – che si protraggono ormai da quasi tre anni – giungano a buon fine nella sessione autunnale 2020 e che legge e ordinanza possano entrare in vigore al più tardi a inizio 2022.

Indicazione per i media:

L’Incaricato, Adrian Lobsiger, e il suo supplente, Marc Buntschu, sono a disposizione dei media per interviste. A causa delle disposizioni di protezione in vigore le interviste non saranno consentite nel foyer del centro media ma saranno organizzate separatamente.
Le domande per le interviste vanno pertanto presentate prima della conferenza stampa al servizio competente a:
info@edoeb.admin.ch.


Indirizzo cui rivolgere domande

Servizio informazione dell’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT), tel. 058 464 94 10, info@edoeb.admin.ch


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Incaricato federale della protezione dei dati e per la trasparenza
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