Dialogo tra la Svizzera e il Vietnam sui diritti umani

Berna, 06.07.2006 - Il 3 e il 4 luglio 2006 si sono incontrate a Berna e a Zurigo delegazioni provenienti dal Vietnam e dalla Svizzera per il quarto ciclo del dialogo sui diritti umani e sulle organizzazioni internazionali. In un clima aperto e costruttivo i partecipanti hanno parlato della ratifica e dell’attuazione della Convenzione contro la tortura, dell’attività del nuovo Consiglio dei diritti dell’uomo dell’ONU e della collaborazione nell’ambito di progetti e di altre attività.

La Svizzera e il Vietnam si sono accordati per sostenere processi di riforma volti a migliorare la situazione dei diritti umani. Sul tema centrale rappresentato dalla ratifica della Convenzione contro la tortura si è svolto un incontro tra esperti provenienti dall’amministrazione e dalla società civile che hanno discusso i requisiti fondamentali per la ratifica e illustrato le esperienze fatte dalla Svizzera con questo importante strumento del diritto internazionale. La questione del non-refoulement (principio di diritto internazionale del non respingimento) ha suscitato un interesse particolare. La parte vietnamita ha tenuto a sottolineare che sta esaminando seriamente la possibilità di ratificare la Convenzione. La visita in un carcere preventivo zurighese ha consentito alle delegazioni di farsi un’idea del lavoro quotidiano svolto per amministrare una casa di pena svizzera.

La delegazione svizzera si è rallegrata degli sforzi fatti dal Vietnam per tutelare meglio i diritti umani, in particolare mediante le previste riforme giudiziaria e legislativa. La delegazione vietnamita ha ribadito di essersi posta quale obiettivo a lungo termine l’abolizione della pena di morte e di avere l’intenzione, in un prossimo futuro, di ridurre il numero dei crimini punibili con la pena capitale. Pur essendo di parere diverso sulla questione della detenzione amministrativa, le due parti erano concordi nell’affermare che l’argomento merita maggiore attenzione. La delegazione svizzera ha espresso la sua preoccupazione in merito a numerosi casi di persone incarcerate in Vietnam.

Anche il lavoro del nuovo Consiglio dei diritti dell’uomo dell’ONU è stato oggetto di discussione; in quest’ambito la Svizzera auspica che il Vietnam inviti il relatore speciale dell’ONU per la tutela della libertà di opinione ed espressione. La parte vietnamita ha sottolineato che sta prendendo in seria considerazione la ratifica dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale.

Entrambe le delegazioni hanno apprezzato la collaborazione tra i due Paesi in Vietnam che coinvolge sia l’ambasciata svizzera ad Hanoi sia la Direzione per lo sviluppo e la cooperazione (DSC) soprattutto con progetti nell’ambito dei diritti della donna. Le delegazioni si sono accordate per svolgere ulteriori attività in comune relative alla Convenzione contro la tortura e alla Corte penale internazionale e hanno discusso proposte concernenti la tutela delle minoranze.

Pham Binh Minh, Direttore generale al Ministero degli affari esteri, guidava la delegazione vietnamita composta da 13 membri provenienti da ministeri competenti per i settori della giustizia, della pubblica sicurezza, della religione e delle organizzazioni internazionali. La delegazione svizzera era composta da collaboratori del DFAE ed era guidata da Jean-Daniel Biéler, Ambasciatore con compiti speciali nell’ambito della sicurezza umana.


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