Carta europea delle lingue regionali o minoritarie: pubblicato il terzo rapporto della Svizzera

Berna, 24.05.2006 - Il Consiglio federale ha approvato il terzo rapporto della Svizzera sull’applicazione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Il rapporto fornisce uno spaccato della politica linguistica della Svizzera con particolare attenzione alla promozione dell’italiano e del romancio. Inoltre prende posizione sulle raccomandazioni del Comitato dei Ministri e del Comitato d’esperti del Consiglio d’Europa.

Con decreto federale del 1997, la Svizzera ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (Carta delle lingue). Insieme alle altre parti contraenti, 20 Stati europei in tutto, la Svizzera è tenuta ad aggiornare il Consiglio d’Europa sull’applicazione della Carta delle lingue a scadenze triennali. Sulla base del secondo rapporto il Comitato d’esperti del Consiglio d’Europa ha rilasciato una serie di raccomandazioni. Il Comitato dei Ministri lo ha approvato nel settembre 2004 ed ha rilasciato inoltre cinque raccomandazioni.

Il Comitato dei Ministri ha raccomandato tra l’altro di emanare una legge sulle lingue, di riconoscere ufficialmente lo jenisch quale lingua regionale o minoritaria, di consentire l’utilizzo del romancio nelle procedure giudiziarie e amministrative e di promuovere l’impiego di questa lingua nei media elettronici privati.

Il terzo rapporto della Svizzera si riallaccia a queste raccomandazioni e prende posizione in merito. Il rapporto si compone di tre parti: le prime due trattano aspetti generali dell’applicazione della Carta delle lingue dal punto di vista della politica linguistica della Confederazione e prendono posizione in merito alle raccomandazioni del Comitato dei Ministri che riguardano la Confederazione.
La terza parte del rapporto contiene le osservazioni dei Cantoni Grigioni e Ticino in merito alla promozione del romancio e dell’italiano. La concretizzazione di queste raccomandazioni è di competenza dei Cantoni, il cui contributo all’attuazione della Convenzione è stato determinante.

Le finalità essenziali della Carta delle lingue sono di natura culturale e linguistica. Il loro scopo principale consiste nella conservazione e nella promozione della pluralità linguistica come uno degli elementi più preziosi della vita culturale europea. La Carta delle lingue non tutela alcun diritto individuale o collettivo delle comunità linguistiche minoritarie. Il suo scopo è piuttosto il miglioramento delle possibilità di utilizzo delle lingue regionali o minoritarie in ambito formativo, giuridico, amministrativo, mediatico, culturale ed economico. Grazie alle disposizioni di promozione contenute nella Carta delle lingue, i differenti gruppi linguistici dovrebbero essere incoraggiati a usare la propria lingua. La Svizzera ha definito lingue regionali o minoritarie ai sensi della Carta il romancio e l’italiano, assoggettandole alle disposizioni di promozione contemplate. La Svizzera riconosce poi lo jenisch e lo jiddisch quali lingue non territoriali.


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Constantin Pitsch, Ufficio federale della cultura, Servizio comunità linguistiche e culturali, tel. 031 322 92 87



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