Per una migliore protezione dei beni culturali sia in tempo di guerra che di pace

Berna, 04.10.2012 - Circa sessanta esponenti della protezione dei beni culturali provenienti da venti Paesi si sono riuniti a Berna per discutere la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato ma anche in caso di sinistri in ambito civile. Il congresso internazionale, organizzato in occasione del 50° anniversario della ratifica della Convenzione dell’Aia del 1954 da parte della Svizzera (1962), ha inoltre offerto l’opportunità di scambiarsi esperienze.

Eventi recenti, come la distruzione di siti dichiarati patrimonio dell'umanità a Timbuctù (Mali) e Aleppo (Siria), dimostrano che i beni culturali sono tuttora minacciati da conflitti armati. Al congresso patrocinato dall'UNESCO, i partecipanti hanno sottolineato l'importanza di introdurre una «protezione rafforzata» per i beni culturali più pregiati. A loro avviso sarebbe inoltre opportuno promuovere la collaborazione con il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e con le organizzazioni non governative nonché perseguire in modo coerente chi danneggia intenzionalmente i beni culturali.

Revisione della legge svizzera: un passo importante
Dal congresso, organizzato dalla sezione Protezione dei beni culturali (PBC) dell'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP), è però emerso che in molti Paesi i sinistri in ambito civile (incendi, danni causati dall'acqua, catastrofi naturali) costituiscono un pericolo equiparabile, se non addirittura superiore, ai conflitti armati. Per questo motivo nel nostro Paese il campo d'applicazione della «Legge federale sulla protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato» del 1966, attualmente in fase di revisione, sarà esteso anche alle catastrofi e alle situazioni d'emergenza.

Il congresso si è tenuto dall'1 al 2 ottobre 2012 a Berna. Dopo i discorsi d'apertura dell'ambasciatore Jürg Lindemann e del presidente del Consiglio degli Stati Hans Altherr, nella prima parte del congresso è stato presentato il modello svizzero della PBC. Ancora una volta le misure adottate dalla protezione dei beni culturali svizzera (microfilmatura, documentazioni di sicurezza e inventario PBC) sono state definite esemplari dagli ospiti stranieri.


Indirizzo cui rivolgere domande

Hans Schüpbach
sost. capo Protezione dei beni culturali, UFPP
031 322 51 56


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Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport
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