Risolvere a lungo termine i conflitti legati alle cave di roccia dura

Ittigen, 29.03.2011 - La roccia dura ha un’importanza fondamentale per le infrastrutture di trasporto nazionali. I giacimenti di questa preziosa materia prima si limitano invece a una ristretta fascia territoriale compresa tra il Lago di Costanza e il Lago Lemano che riveste anche grande importanza dal punto di vista del paesaggio, della biodiversità e del turismo. Per evitare che a lungo termine possano sorgere conflitti, un gruppo di lavoro ad ampia partecipazione ha elaborato proposte di potenziali nuove zone d’estrazione. Tali proposte sono ora oggetto di una consultazione presso gli ambienti interessati.

La roccia dura è d’importanza fondamentale per la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture di trasporto in Svizzera. Il fabbisogno annuo ammonta a circa 600'000 tonnellate di pietrisco di prima qualità per la ferroviaria e a circa 800'000 tonnellate di materiale da rivestimento per la rete stradale. Tuttavia, i giacimenti di roccia dura di alta qualità sono molto pochi sia in Svizzera che all’estero. Nel nostro Paese si concentrano nelle Alpi e nelle Prealpi in una stretta fascia compresa tra il Lago di Costanza e il Lago Lemano. Inoltre, tra i progetti d’estrazione e le esigenze della protezione della natura e del paesaggio, in particolare dei paesaggi d’importanza nazionale (IFP), sorgono spesso conflitti d’interesse. Per evitarli a lungo termine, i principi dell’approvvigionamento in roccia dura, integrati nel Piano settoriale dei trasporti nel 2008, prevedono una tempestiva valutazione dei siti al di fuori del perimetro IFP.

Un gruppo di lavoro ha elaborato delle proposte di nuove zone d’estrazione con giacimenti in roccia dura di alta qualità situati al di fuori del perimetro IFP e di altre zone protette. Si tratta di una valutazione di massima di aree potenziali, individuate secondo criteri geologici, imprenditoriali, ambientali e paesaggistici. I Cantoni e le organizzazioni ambientaliste potranno esprimersi sulle proposte nell’ambito di una consultazione che si concluderà a fine maggio 2011.

La competenza per l’ulteriore definizione pianificatoria e per l’attuazione delle proposte spetta ai Cantoni. La consultazione permette ai Cantoni di completare eventualmente le proposte e di includere le zone idonee nel piano direttore cantonale a titolo indicativo. Tuttavia, la realizzazione dei progetti di estrazione può richiedere tempi lunghi: ci dovranno essere delle imprese interessate alla realizzazione dei progetti e occorrerà soddisfare tutte le condizioni previste dalle procedure di pianificazione e di autorizzazione (p. es. esame dell’impatto sull’ambiente, procedure dei piani di utilizzazione e di concessione o autorizzazione edilizia).

Le proposte sono state elaborate sotto l’egida dell’Associazione svizzera delle cave di roccia dura (VSH) e dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE). Un supporto scientifico determinante è stato prestato dalla Commissione svizzera di geotecnica (SGTK), assistita dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), dall’Ufficio federale di topografia (swisstopo) e da rappresentanti dei Cantoni. Inoltre hanno collaborato anche l’Ufficio federale delle strade (USTRA), l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) e rappresentanti dell’Associazione svizzera per la pianificazione del territorio, la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio e Pro Natura.


Indirizzo cui rivolgere domande

Reto Camenzind, Ufficio federale dello sviluppo territoriale,
Sezione Territorio rurale e paesaggio, tel. 079 527 62 97

Andreas Stalder, Ufficio federale dell‘ambiente,
Divisione Specie, ecosistemi, paesaggi, tel. 031 322 93 75

Rudolf Rist, presidente dell’Associazione svizzera delle cave di roccia dura (VSH),
tel. 078 772 70 61



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