La Svizzera saluta la creazione del Consiglio dei diritti umani

Berna, 15.03.2006 - La Svizzera saluta la creazione del Consiglio dei diritti umani da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dopo diversi mesi di intensi negoziati a New York, il presidente dell’Assemblea generale dell’ONU, lo Svedese Jan Eliasson, ha sottoposto con successo agli Stati membri dell’ONU il progetto di risoluzione concernente la creazione di un nuovo organo. Quest’ultimo sostituirà a partire dal 19 giugno 2006 la Commissione per i diritti umani e avrà sede a Ginevra.

Sin dall’inizio, la Svizzera ha svolto un ruolo attivo nella creazione di questo nuovo organo delle Nazioni Unite. Anche se esso non riflette tutte le esigenze iniziali del nostro Paese, la risoluzione adottata è un buon compromesso che consentirà di rafforzare il sistema dell’ONU di promozione e di protezione dei diritti umani.

La Svizzera si è particolarmente impegnata affinché la sede del nuovo organo fosse a Ginevra, città di tradizione umanitaria, sede dell’Alto commissariato dei diritti dell’uomo e di molte grandi ONG internazionali. Ginevra ha ospitato sin dal 1947 le sessioni della Commissione per i diritti dell’uomo, ma è la prima volta dall’istituzione delle Nazioni unite che un organo importante dell’organizzazione ha la sua sede permanente nel nostro Paese.

La Svizzera presenterà rapidamente la sua candidatura al Consiglio dei diritti umani. I nuovi membri saranno eletti dall’Assemblea generale a New York il 9 maggio 2006. Come chiesto dalla risoluzione, la Svizzera formulerà impegni volontari in materia di diritti umani.

I principali elementi che distinguono il Consiglio dalla Commissione sono i seguenti:

  • il Consiglio sarà un organo sussidiario dell’Assemblea generale e avrà quindi uno statuto istituzionale più elevato;
  • terrà almeno tre sessioni al mese per almeno 10 settimane all’anno, ciò che dovrebbe rafforzare il dialogo e la cooperazione, e potrà riunirsi in sessioni speciali con l’approvazione di un terzo dei suoi membri;
  • disporrà di un meccanismo di valutazione periodico universale all’interno del quale sarà valutato il rispetto degli obblighi in materia di diritti umani di tutti gli Stati;
  • sarà composto di 47 membri (la Commissione ne contava 53) eletti dall’Assemblea generale a maggioranza assoluta per un periodo di tre anni e non rieleggibili dopo due mandati consecutivi;
  • per garantire la credibilità del nuovo organo, i candidati al Consiglio sono invitati a formulare impegni volontari in materia di diritti umani;
  • in caso di violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani, un membro potrà essere sospeso da una maggioranza dei 2/3 dell’Assemblea generale.

Nei prossimi mesi, il nostro Paese continuerà a impegnarsi e a fornire elementi di riflessione in vista delle prime sessioni del Consiglio. Esse saranno in effetti dedicate all’elaborazione dell’ordine del giorno e dei metodi di lavoro del Consiglio, come pure di un meccanismo di verifica periodica della situazione dei diritti umani in tutti gli Stati membri dell'ONU.


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