La Svizzera e la Francia hanno chiarito le questioni fiscali pendenti

Berna, 12.02.2010 - La Svizzera e la Francia si sono formalmente accordate sull'interpretazione della riveduta Convenzione di doppia imposizione (CDI). Entrambi gli Stati hanno inoltre stabilito che i dati rubati alla filiale ginevrina della banca HSBC non saranno impiegati per un'eventuale domanda di assistenza amministrativa francese. Considerato che questo accordo vincola i due Stati, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ritiene che nulla osti più alla rapida approvazione da parte del Parlamento della riveduta CDI.

A margine del forum mondiale di economia (WEF) a Davos, il 27 gennaio 2010 il consigliere federale Hans-Rudolf Merz e il ministro del bilancio francese Eric Woerth avevano eliminato le divergenze di opinione relative a questioni fiscali tra i due Paesi, ovvero l'impiego dei dati bancari rubati a Ginevra e l'interpretazione dell'Accordo aggiuntivo alla Convenzione intesa ad evitare la doppia imposizione tra la Svizzera e la Francia firmata il 27 agosto 2009. In occasione di un colloquio telefonico avuto ieri giovedì entrambi i ministri hanno ribadito questa intesa.

Lo scambio di lettere concluso tra le autorità fiscali svizzere e francesi precisa segnatamente i punti seguenti:

Nei casi in cui - nel quadro di una domanda di scambio d'informazioni bancarie - sarà a conoscenza del nome della banca che gestisce il conto del contribuente interessato, lo Stato richiedente comunicherà questa informazione allo Stato richiesto. Nel caso, eccezionale, in cui presuma che un contribuente detenga un conto bancario nello Stato richiesto senza comunque disporre di informazioni che le abbiano consentito di identificare con certezza la banca in questione, l'autorità richiedente fornirà tutti gli elementi in suo possesso atti a permettere l'identificazione di questa banca. Lo Stato richiesto darà seguito a una tale domanda a condizione che questa sia conforme al principio della proporzionalità e non costituisca una ricerca generalizzata e indiscriminata di informazioni ("fishing expedition").

Impiego dei dati rubati alla banca HSBC

La Francia ha garantito alla Svizzera che non utilizzerà i dati rubati presso la filiale ginevrina della banca HSBC nel quadro di una domanda di assistenza amministrativa. In caso di domande provenienti da Stati terzi, le autorità francesi informeranno le autorità svizzere e trasmetteranno ai Paesi terzi le informazioni richieste. Con la consegna alle autorità svizzere di una copia dei dati rubati, la Francia ha soddisfatto un’ulteriore condizione.

Ripresa la trattazione in Parlamento

Il chiarimento delle questioni fiscali pendenti consente la ripresa della procedura di ratifica e contribuisce a distendere i rapporti bilaterali di politica fiscale. Il DFF ha già chiesto alla commissione incaricata dell'esame preliminare del Consiglio degli Stati di riprendere la procedura di approvazione a partire dalla sua prossima seduta del 17 febbraio. La Svizzera dimostra in tal modo chiaramente la sua volontà di attuare questa nuova politica.


Indirizzo cui rivolgere domande

Alexander Karrer, ambasciatore, capo della Divisione delle questioni finanziarie internazionali e della politica monetaria, Amministrazione federale delle finanze, tel. 031 324 95 84

François Bastian, Divisione degli affari internazionali, Amministrazione federale delle contribuzioni, tel. 031 322 71 52



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