Ripresa e smaltimento di apparecchi elettrici ed elettronici: Raccolta separata dei rottami di origine elettronica e smaltimento rispettoso dell’ambiente

Berna, 14.01.1998 - Gli utilizzatori di apparecchi d’uso quotidiano non possono più gettarli nei rifiuti urbani o nei rifiuti ingombranti, ma devono restituirli a un commerciante, fabbricante, importatore o a un’azienda specializzata nello smaltimento che sono tenuti a riprendere gli apparecchi e smaltirli in modo rispettoso dell’ambiente. Il Consiglio federale ha emanato disposizioni in merito nell’ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (ORSAE), nella quale sono inoltre formulate le esigenze poste allo smaltimento degli apparecchi rispettoso dell’ambiente . Le aziende che riciclano rottami di origine elettronica necessitano della relativa autorizzazione cantonale. Dall’entrata in vigore dell’ordinanza, il 1° luglio 1998, le esportazioni di rottami di origine elettronica saranno controllate dalla Confederazione. L’ORSAE non contiene alcuna prescrizione relativa al finanziamento del riciclaggio di rottami di origine elettronica, compito che deve essere svolto dal mercato.

In Svizzera si producono ogni anno circa 80’000 fino a 100’000 tonnellate di rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici provenienti dai settori dell’elettronica d’intrattenimento, burotica, tecnica dell’informazione, telecomunicazioni nonché elettrodomestici. Lo stato attuale dello smaltimento di tali apparecchi non è soddisfacente. La maggior parte degli apparecchi viene bruciata insieme ai rifiuti urbani o conferita in discarica. In tal modo vanno persi materiali riciclabili e i rifiuti urbani vengono inutilmente contaminati con metalli pesanti e sostanze organiche nocive. Spesso gli apparecchi elettrici ed elettronici difettosi vanno a finire anche all’estero, dove non è garantito il loro smaltimento in modo rispettoso dell’ambiente. La nuova ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (ORSAE) prevede adesso la raccolta separata degli apparecchi non più utilizzati e il loro smaltimento in modo rispettoso dell’ambiente. La soluzione proposta si appoggia a un modello su base volontaria già funzionante nel settore.

In linea di massima rientrano nelle disposizioni dell’ORSAE gli apparecchi utilizzati in casa o sul posto di lavoro dai singoli consumatori e provenienti dai settori dell’elettronica d’intrattenimento, burotica, tecnica dell’informazione e della comunicazione nonché elettrodomestici. Non rientrano invece nelle disposizioni dell’ordinanza gli apparecchi dell’elettronica industriale e le macchine utensili, in quanto il loro smaltimento eseguito a regola d’arte deve essere garantito dall’industria stessa.

Obbligo di restituzione per gli utilizzatori - obbligo di ripresa per le aziende

L’ORSAE obbliga gli utilizzatori a restituire gli apparecchi non più usati a un fabbricante, importatore o commerciante. I commercianti al dettaglio hanno verso gli utilizzatori l’obbligo di ripresa degli apparecchi vecchi se nel loro assortimento figurano apparecchi dello stesso genere. Per i grossisti e gli intermediari l’obbligo di ripresa sussiste anche nei confronti di altri commercianti. Essi possono tuttavia pretendere la consegna diretta degli apparecchi alle aziende specializzate nello smaltimento. In tal modo i commercianti non sono costretti a costituire depositi provvisori per gli apparecchi non più utilizzati.
I fabbricanti e gli importatori devono riprendere solo apparecchi di marche da loro prodotte o importate. Chi fabbrica apparecchi facilmente smontabili, utilizzando materiali poco inquinanti e facilmente riciclabili potrà in futuro ridurre i propri costi di smaltimento. Ciò rappresenta per i fabbricanti un incentivo a tenere in considerazione l’aspetto relativo allo smaltimento in sede di pianificazione delle linee di produzione.

Conformemente all’ORSAE, i rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici devono essere smaltiti in modo rispettoso dell’ambiente e in particolare secondo lo stato della tecnica. L’ordinanza contiene in merito prescrizioni minime concrete. Attraverso l’introduzione di un’autorizzazione cantonale per lo smaltimento, deve essere migliorato il controllo sul territorio nazionale. Analogamente a quanto avviene per i rifiuti speciali e per la loppa da rifiuti, le esportazioni di apparecchi elettrici ed elettronici destinati allo smaltimento necessiteranno di un’autorizzazione dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP).

Reazioni positive in sede di procedura di consultazione

La procedura di consultazione svoltasi nella prima metà del 1997 ha fatto registrare reazioni prevalentemente positive, anche se ci sono state molte, e in parte concordanti, proposte di modificazione. Tutti però hanno ribadito la necessità di smaltire i rottami elettronici in modo rispettoso dell’ambiente e che a tale scopo è indispensabile una certa attività di vigilanza da parte dello Stato. Divergenze sostanziali con due organizzazioni dell’industria metalmeccanica ed elettronica sono state appianate attraverso la mediazione dell’Unione svizzera di commercio e d’industria, fra l’altro con una migliore delimitazione del campo d’applicazione.

Le proposte concernenti la regolamentazione del finanziamento dello smaltimento (restituzione gratuita in caso d’acquisto di un nuovo apparecchio, determinazione del contributo di smaltimento alla restituzione dell’apparecchio senza nuovo acquisto) sono state nettamente respinte dalle associazioni interessate. È stato chiesto che la Confederazione regoli in primo luogo solo gli obblighi di ripresa e di smaltimento lasciando al mercato la regolamentazione del relativo finanziamento.



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