I fondi di Abacha saranno consegnati alla Nigeria - La Svizzera combatte risolutamente il riciclaggio

Berna, 16.02.2005 - La Svizzera consegnerà alla Nigeria 458 dei 505 milioni di dollari bloccati in Svizzera nell'ambito del procedimento di assistenza giudiziaria contro Sani Abacha. Il Tribunale federale ha ritenuto che il resto dei fondi di Abacha non sia manifestamente di origine delittuosa. Per il momento, 40 milioni di dollari resteranno pertanto bloccati in Svizzera, mentre altri 7 verranno versati su un conto bloccato in Nigeria. Lo Stato africano si è impegnato a utilizzare i fondi di Abacha per finanziare progetti di aiuto allo sviluppo. Nell'ambito del caso Abacha, la Svizzera ha nuovamente dimostrato di voler combattere risolutamente il riciclaggio e impedire che si abusi della piazza finanziaria svizzera.

Nella decisione di restituzione del 18 agosto 2004, l'Ufficio federale di giustizia (UFG) aveva illustrato come buona parte dei fondi di Abacha bloccati in Svizzera fossero manifestamente di origine delittuosa, e ne aveva pertanto disposto la restituzione alla Nigeria. Nella decisione del 7 febbraio 2005, anche il Tribunale federale è giunto alla conclusione che buona parte dei fondi (458 milioni di dollari) sia manifestamente di origine delittuosa e possa pertanto essere consegnata alla Nigeria anche in assenza di una decisione di confisca dello Stato richiedente. Tale opzione permette di restituire celermente i fondi in questione al Paese danneggiato e pone il nostro Paese all'avanguardia nel panorama internazionale. La Svizzera è infatti il primo dei Paesi in cui sono depositati fondi di Abacha a restituirli alla Nigeria in a seguito di una decisione giudiziaria.

40 milioni restano bloccati in Svizzera …

Valori per un ammontare complessivo di 40 milioni di dollari resteranno tuttavia bloccati in Svizzera, poiché secondo il Tribunale federale non sono riunite le condizioni necessarie alla loro restituzione in assenza di una decisione di confisca. Si presume tuttavia che anche tali fondi siano di origine delittuosa, in quanto rientrano nella disponibilità di un'organizzazione criminale – a meno che i possessori non provino il contrario. Se essi non riusciranno in tale intento, l'UFG disporrà la restituzione dei fondi alla Nigeria.

… e 7 milioni verranno versati su un conto bloccato in Nigeria

La provenienza delittuosa di una piccola parte (pari a 7 milioni di dollari) dei fondi bloccati in Svizzera è tuttavia solo probabile. Tali fondi verranno pertanto versati su un conto bloccato in Nigeria. Le autorità nigeriane potranno disporre di questi 7 milioni soltanto una volta emessa una decisione di confisca.

Quando la decisione di restituzione dell'UFG sarà passata in giudicato, la Procura pubblica del Cantone di Ginevra revocherà il blocco dei fondi di Abacha decretato nell'ambito di procedimenti penali cantonali. L'UFG ordinerà quindi che tali beni vengano versati alla Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), a favore della Nigeria.

I fondi verranno utilizzati per progetti di aiuto allo sviluppo

Nella primavera del 2004 sia il presidente Olusengu Obasanjo, sia il ministro delle finanze Ngozi Okonjo-Iweala avevano assicurato alle autorità svizzere che i fondi di Abacha sarebbero stati utilizzati per finanziare progetti di sviluppo nel campo della sanità, dell'educazione e delle infrastrutture (rete viaria e approvvigionamento idroelettrico) a vantaggio delle fasce più povere della popolazione rurale. La Svizzera e la Nigeria sono concordi nel ritenere che debba essere garantita la più totale trasparenza riguardo all'utilizzo di tali fondi. I due Paesi stanno attualmente definendo nel dettaglio le forme concrete del controllo sull'utilizzo dei fondi.

Cooperazione pluriennale

Grazie all'efficacia della legislazione svizzera (in particolare delle leggi sul riciclaggio di denaro e sull'assistenza in materia penale), dal 1999 le autorità svizzere hanno potuto instaurare una stretta e fruttuosa cooperazione con le autorità nigeriane. Nell'ambito della procedura rogatoriale è stata infatti trasmessa una grande quantità di documenti. Grazie agli accordi raggiunti tra gli interessati e le autorità nigeriane e alle decisioni di confisca emesse dalla Procura pubblica del Cantone di Ginevra, è stato inoltre possibile consegnare oltre 200 milioni di dollari alla Nigeria.


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