Per una sussidiarietà attiva – i principali obiettivi dell’UFC nel 2008-2009 - Conferenza stampa annuale dell’Ufficio federale della cultura (UFC)

Berna, 19.06.2008 - Il 18 giugno 2008, l’Ufficio federale della cultura (UFC) ha firmato una dichiarazione d’intenti con la piattaforma d’aste on line eBay per contrastare il commercio illegale di beni culturali archeologici su internet. Questa dichiarazione è stata conclusa grazie all’entrata in vigore, nel 2005, della legge sul trasferimento dei beni culturali (LTBC), che previene e punisce il commercio illecito di beni culturali. L’UFC considera l’attribuzione di premi e distinzioni uno dei suoi compiti fondamentali e ha ulteriormente ampliato le sue misure di promozione a favore dell’arte e del design. Un importante obiettivo dell’UFC dei prossimi anni è l’attuazione delle due convenzioni UNESCO sulla diversità culturale e sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.

Da oltre un secolo, la Confederazione attribuisce premi e distinzioni nell’ambito dell’arte e del design. Dopo l’esordio nel 1899 del Concorso federale d’arte, si è sviluppata una politica di promozione più ampia. L’UFC promuove le nuove leve mediante il Concorso federale di design e il Concorso federale d’arte: ogni anno una trentina di giovani designer possono beneficiare tra l’altro di un premio in denaro o della possibilità di lavorare in un prestigioso studio di design all’estero. Il premio federale d’arte - o Swiss Art Award - viene assegnato ogni anno in concomitanza con l’Art Basel a una trentina di artisti under quaranta. L’UFC attribuisce inoltre premi ad artisti e designer svizzeri già affermati a livello nazionale e internazionale. Così il Premio Meret Oppenheim è riservato ad artisti, architetti e mediatori d’arte nazionalmente e internazionalmente riconosciuti. Nel 2007 l’UFC ha attribuito per la prima volta il Premio designer a personalità che sono state determinanti per l’evoluzione del design in Svizzera. Inoltre, nel 2008 l’UFC ha intensificato la sua politica di collaborazione con le fondazioni private istituendo lo Swiss Exhibition Award, premio alla migliore esposizione dell’anno realizzata in Svizzera, in collaborazione con la Fondazione Julius Bär.

Un importante obiettivo dei prossimi anni riguarda l’attuazione delle due Convenzioni Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali e sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Lo scorso 20 marzo le Camere federali hanno concesso il nulla osta alla ratifica delle due convenzioni. Allo scadere del termine di referendum il 10 luglio prossimo, la Svizzera potrà depositare all’Unesco il documento di adesione. Nel quadro della Convenzione sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, la Svizzera è tenuta a istituire e gestire un inventario del suo patrimonio culturale immateriale. Per farlo occorre delimitare in modo sensato questo concetto e definire il genere di cultura contemplato dalla Convenzione. Nell’aprile scorso la Confederazione e i Cantoni hanno insediato un gruppo di lavoro per discutere della metodologia, dei criteri e della forma di pubblicazione di una tale lista. L’obiettivo è l’elaborazione di una strategia che dovrebbe consentire di avviare l’inventariazione del patrimonio culturale immateriale della Svizzera nel gennaio 2009.

A tre anni dall’entrata in vigore della legge sul trasferimento dei beni culturali (LTBC), l’UFC traccia un bilancio positivo. La legge volta a impedire e a perseguire il commercio illecito di beni culturali ha migliorato la trasparenza del mercato dell’arte in Svizzera e aumentato la sua attrattiva. L’attuazione della LTBC è affidata al Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali dell’UFC, che supporta tra l’altro l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) esaminando le richieste legate al sospetto di contrabbando di beni culturali. Dal 2005 il servizio ha risposto a 300 richieste degli organi doganali. In 75 casi è riuscito a confermare il sospetto di traffico illecito permettendo all’AFD di sporgere denuncia alle autorità penali cantonali. Per contrastare la vendita illecita di beni culturali su Internet, l’UFC e la piattaforma d’aste on line eBay hanno firmato il 18 giugno 2008 una dichiarazione d’intenti per impedire il commercio illegale di beni culturali archeologici su internet. Durante una fase pilota di tre mesi, eBay proporrà la vendita di beni culturali archeologici solo se questi saranno dotati di un certificato di legalità. Il progetto è monitorato dall’UFC, dall’Ufficio federale di polizia (Fedpol) e dall’Associazione svizzera degli archeologi cantonali. Negli ultimi tempi le piattaforme web per la vendita all’asta sono diventate un apprezzato canale per il commercio illecito di beni culturali archeologici. Parallelamente a questo progetto pilota, è stata avviata una procedura simile in Germania e Austria.

L’UFC, preoccupato della conservazione della memoria della Svizzera nell’era digitale, ha redatto un rapporto specialistico di ampio respiro dal titolo «Memopolitik. Eine Politik des Bundes zu den Gedächtnissen der Schweiz» (imminente la traduzione francese). Il rapporto illustra come l’era digitale ha definito nuove condizioni fondamentali per la conservazione e la valorizzazione della memoria della Svizzera. Per l’UFC sono prioritarie la fruizione e la conservazione dei documenti audiovisivi e delle pubblicazioni elettroniche rispetto alla digitalizzazione a posteriori di opere stampate. I documenti audiovisivi e digitali influenzano progressivamente la visione del passato e devono essere preservati dalla decomposizione. Ai primi di luglio, l’UFC invierà il rapporto agli ambienti specialistici per un’indagine conoscitiva e lo pubblicherà sul suo sito web in versione tedesca e francese. In un secondo tempo analizzerà i risultati dell’hearing.


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