Rapporto DelFin sulle navi d’alto mare: il Consiglio federale attua quattro raccomandazioni e ne esamina altre quattro

Berna, 06.09.2019 - Il 4 settembre il Consiglio federale si è occupato del rapporto d’inchiesta della Delegazione delle finanze (DelFin) sulla vendita di navi d’alto mare beneficiarie di fideiussioni della Confederazione. L’obiettivo dell’inchiesta della DelFin consisteva nel valutare e migliorare i processi di vendita delle navi SCL e SCT. Il Consiglio federale ritiene che, delle raccomandazioni formulate dalla DelFin, quattro siano già state attuate mentre altre quattro sono ancora in fase di esame.

Il 12 aprile 2018 la DelFin ha deciso di avviare un’inchiesta prefiggendosi un duplice obiettivo: creare trasparenza attorno al processo di vendita delle navi delle compagnie SCL e SCT e trarre i relativi insegnamenti per eventuali futuri processi di vendita. Il 27 giugno 2019 la DelFin ha approvato il rapporto d’inchiesta destinato al Consiglio federale, formulando nove raccomandazioni per migliorare la gestione delle vendite, l’esame delle fideiussioni solidali e la realizzazione delle vendite di navi.

Il Consiglio federale ritiene che le raccomandazioni da 1 a 4, relative al monitoraggio e alla gestione del processo di vendita, siano già state attuate. Tali raccomandazioni riguardano: la riduzione al minimo delle perdite (raccomandazione 1), l’elaborazione di una chiara strategia di gestione (raccomandazione 2), la trasparenza dei criteri di valutazione delle offerte di acquisto (raccomandazione 3) e la garanzia di una situazione concorrenziale tra i potenziali acquirenti (raccomandazione 4).

Quanto alla raccomandazione 5 (protezione contro le indiscrezioni), il Consiglio federale ritiene che ulteriori misure non comporterebbero un sostanziale miglioramento. Il motivo sta nel fatto che, negli ultimi anni, il Consiglio federale ha adottato diverse misure per ridurre i rischi di trasmissione di informazioni all’opinione pubblica.

Devono essere utilizzati gli strumenti esistenti, in particolare anche per quanto riguarda le possibili misure da adottare nell’ambito del diritto penale.

Per l’esame delle raccomandazioni 6 e 7, relative rispettivamente ai poteri di firma della Confederazione nei contratti di compravendita e alla scelta parziale del diritto, il Consiglio federale intende chiedere una perizia giuridica. L’obiettivo è di eliminare le incertezze giuridiche esistenti e fornire ulteriori indicazioni pratiche per la stesura di contratti per la vendita di navi d’alto mare. Al riguardo, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) discuterà preventivamente con l’Ufficio federale di giustizia (UFG) le modalità di aggiudicazione del mandato. Il Consiglio federale esaminerà inoltre quali misure possono essere adottate in situazioni di crisi per evitare o almeno ridurre il ricorso ad aggiudicazioni mediante trattativa privata (raccomandazione 8).

Secondo la raccomandazione 9, la Confederazione dovrebbe evitare in futuro di concedere fideiussioni solidali. Nel suo parere approvato il 4 settembre, il Consiglio federale si è dichiarato disposto a esaminare la rilevanza e gli aspetti legati alla rinuncia nonché alla conversione delle fideiussioni solidali in fideiussioni semplici.

Il Consiglio federale rileva inoltre che la DelFin ha valutato la strategia di minimizzazione delle perdite e l’organizzazione di gestione della crisi istituita dal DEFR per monitorare il processo come fondamentalmente corrette e orientate agli obiettivi.

Nel processo di vendita, i servizi federali coinvolti sono riusciti a creare una situazione concorrenziale tra i potenziali acquirenti. Per la DelFin, la scelta della variante «vendita a trattative private» è comprensibile.

La fuga di notizie del gennaio 2017 ha avuto un’influenza chiaramente negativa sulla transazione di vendita delle navi SCL e SCT. Più specificamente, la diffusione pubblica di informazioni sulle difficoltà economiche delle compagnie interessate ha avuto un impatto negativo sull’importo delle offerte di acquisto.


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