Pubblicato il rapporto di attività 2017 sull’assistenza internazionale in materia penale

Berna, 25.05.2018 - In data odierna l’ambito direzionale Assistenza giudiziaria internazionale dell’Ufficio federale di giustizia ha pubblicato il suo rapporto di attività 2017. Dal rapporto emerge che è stata dedicata particolare attenzione ai diritti dell’uomo e alla restituzione dei beni di provenienza illecita al Paese di origine. Il numero costantemente elevato dei casi penali internazionali conferma la necessità di una buona collaborazione tra le autorità di assistenza giudiziaria svizzere e i loro partner esteri.

Nel 2017, l'attività dell'ambito direzionale Assistenza giudiziaria internazionale in seno all'Ufficio federale di giustizia (UFG IRH) si è incentrata in ampia misura sui casi relativi ai diritti dell'uomo. In seguito alle accuse di tortura mosse nei confronti della Spagna, la domanda di estradizione di una cittadina spagnola per partecipazione a un'organizzazione criminale, ha suscitato un grande interesse mediatico. Dopo approfondito esame, l'UFG IRH e il Tribunale penale federale hanno confermato l'estradizione alla Spagna. Il ministero di giustizia spagnolo ha in seguito tuttavia ritirato la domanda di estradizione poiché il reato era nel frattempo caduto in prescrizione.

I beni di provenienza illecita, depositati in Svizzera, vanno in linea di principio restituiti al Paese di origine. In tale settore la Svizzera si è guadagnata il riconoscimento internazionale. Come lo dimostra il caso dell'Egitto, non è sempre facile trovare una soluzione che consenta di consegnare i beni. Nell'anno in rassegna è stato invece possibile portare a termine un contenzioso annoso che vedeva coinvolta la famiglia proprietaria della ILVA SpA in un procedimento penale e trasferire la somma di 1,2 miliardi di euro in Italia.

È stato inoltre possibile concludere il procedimento riguardo ai 13 membri della presunta "cellula 'ndranghetista" turgoviese in seguito alla domanda di estradizione italiana. In autunno del 2017 le ultime nove persone sono state estradate all'Italia.

Gli interessi delle autorità di perseguimento penale, ma anche gli interessi della Svizzera in ambito della migrazione, della politica estera o economica costituiscono le basi per la strategia in materia di trattati internazionali. Nell'anno in rassegna è stato possibile concludere negoziati che talvolta si sono protratti per molto tempo. Da citare, in particolare, un trattato di assistenza giudiziaria con l'Indonesia. In aggiunta è stato concluso un Memorandum of understanding con lo Sri Lanka in materia di assistenza giudiziaria. In autunno 2017 la Svizzera, una delle prime parti contraenti, ha inoltre firmato il protocollo che modifica il Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa sul trasferimento dei condannati, colmando così le lacune negli attuali strumenti vigenti. Sarà ora possibile far assumere l'esecuzione di decisioni in via sostitutiva dallo Stato d'origine anche nei casi in cui una persona perseguita penalmente si reca legalmente nello Stato d'origine sottraendosi in questo modo all'esecuzione di una pena pronunciata nei suoi confronti.


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