Il Consiglio federale approva il rapporto sul disarmo 2017

Berna, 02.06.2017 - Durante la sua seduta del 2 giugno 2017, il Consiglio federale ha approvato il rapporto sulla politica di controllo degli armamenti, di disarmo e di non proliferazione della Svizzera. Il rapporto prende in esame le attività intraprese dalla Svizzera dal 2012, tra cui quelle per la messa al bando e l’eliminazione di tutte le categorie di armi di distruzione di massa e contro la diffusione incontrollata di armi leggere e di piccolo calibro nonché di munizioni. Dal 1996, una volta per legislatura, il Consiglio federale informa il Parlamento sugli obiettivi, le priorità e le prospettive della sua politica di disarmo.

La politica di controllo degli armamenti, di disarmo e di non proliferazione è uno dei pilastri della politica di sicurezza della Svizzera. Come ha rilevato il Consiglio federale nella strategia di politica estera 2016-2019, l’impegno della Svizzera negli ambiti summenzionati rappresenta una delle priorità tematiche nel rafforzamento della sicurezza internazionale nonché un impulso alla costruzione di un ordine internazionale giusto e sostenibile.

L’obiettivo è migliorare la stabilità e la sicurezza internazionali puntando su organizzazioni internazionali operative e un multilateralismo funzionante nonché sulla trasparenza e la fiducia. In linea con la sua tradizione umanitaria, la Svizzera si impegna inoltre a favore di accordi multilaterali che, oltre alla sicurezza, alla stabilità e alla pace, puntino anche a rafforzare il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, a mitigare le sofferenze causate dai conflitti armati, a proteggere la popolazione civile e a promuovere la sicurezza umana in generale.

A tal fine, la Confederazione si avvale di tutte le possibilità d’influenza a sua disposizione, sia a livello multilaterale sia a livello bilaterale. La Svizzera, ad esempio, è membro della Conferenza sul disarmo di Ginevra dal 1996, ha firmato tutti i principali accordi sul disarmo, partecipa a comitati internazionali per lo sviluppo dei processi di controllo degli armamenti e del disarmo e, quale Stato neutrale e non allineato, ha un forte interesse a far sì che il rispetto del diritto internazionale prevalga sulla forza politica o militare, poiché ciò garantisce prevedibilità e stabilità nelle relazioni internazionali.

Le condizioni quadro della politica di controllo degli armamenti, di disarmo e di non proliferazione si fanno sempre più complesse. Ciò dipende soprattutto dalla crescente multipolarità del contesto internazionale, come pure dalle sfide al monopolio statale dell’uso della forza da parte di attori non statali.

Il rapporto di quest’anno illustra le attività svolte dalla Svizzera per l’attuazione degli obiettivi dal suo ultimo rapporto del 2012.

La Svizzera si batte, ad esempio, per la messa al bando e l’eliminazione di tutte le categorie di armi di distruzione di massa, che costituiscono una grave minaccia sia per la sicurezza internazionale sia per la popolazione, cercando al contempo di tutelare le norme in vigore in questo campo, contrastandone l’erosione. Ciò comporta anche il sostegno attivo alle indagini internazionali sull’impiego di armi chimiche in Siria o all’iniziativa per l’abbassamento del livello di prontezza operativa delle armi nucleari. Nel campo delle armi convenzionali, la Svizzera s’impegna per il rispetto delle norme e degli strumenti del diritto internazionale umanitario che limitano o vietano l’uso di questo tipo di armi. A tal proposito, chiede che le nuove armi, come i sistemi d’arma autonomi, siano esaminate sul piano della loro compatibilità con le norme del diritto internazionale pubblico. Inoltre, si adopera per un miglior controllo del commercio di armi e contro la diffusione incontrollata di armi leggere e di piccolo calibro nonché di munizioni, ad esempio promuovendone la gestione e lo smaltimento sicuri.

Il rapporto dedica particolare attenzione alle sfide legate alla politica di controllo degli armamenti, di disarmo e di non proliferazione derivanti dal progresso tecnologico e si concentra anche sull’impegno diversificato della Svizzera in quest’ambito. Infine il documento stabilisce le priorità della politica di controllo degli armamenti, di disarmo e di non proliferazione della Svizzera per gli anni a venire.


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