Iniziativa di successo della Svizzera: il Consiglio dei diritti umani approva la risoluzione sull’analisi del passato

Berna, 30.09.2016 - Oggi a Ginevra il Consiglio dei diritti umani conclude la sua sessione di settembre, durata tre settimane. La Svizzera ha presentato con successo una risoluzione incentrata sull’elaborazione del passato con lo scopo di rafforzare i meccanismi di prevenzione delle atrocità.

Dal 2003 la Svizzera s’impegna nell’elaborazione del passato. La sessione di settembre del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite è stata l’occasione per mettere in risalto il contributo dell’elaborazione del passato alla prevenzione delle atrocità e di altre gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. In concreto il relatore speciale per la promozione della verità, della giustizia, della riparazione e delle garanzie di non ripetizione e il consigliere speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la prevenzione dei genocidi sono stati incaricati di riferire sul contributo delle misure di elaborazione del passato alla prevenzione delle atrocità. La relativa risoluzione è stata approvata oggi con 29 voti favorevoli, 1 voto contrario e 17 astensioni. Per questa iniziativa la Svizzera ha collaborato in particolare con l’Argentina e il Marocco, due Stati partner con cui nel 2011 aveva avviato i lavori per la creazione del mandato del relatore speciale.

Il concetto di analisi del passato si basa sui cosiddetti «Principi contro l’impunità», che in caso di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario riconoscono i diritti delle vittime e gli obblighi degli Stati nella lotta contro l’impunità. A tale scopo i principi prevedono una serie di misure combinate negli ambiti del diritto di conoscere la verità, del diritto alla giustizia, del diritto alla riparazione e delle garanzie di non ripetizione.

Nel corso di questa sessione del Consiglio dei diritti umani la Svizzera è stata inoltre tra i promotori di una nuova risoluzione che coniuga protezione del patrimonio culturale e dei diritti umani. La risoluzione appena presentata ricorda alla comunità degli Stati gli obblighi assunti nel campo dei diritti culturali e condanna la distruzione, il trafugamento e il contrabbando dei beni culturali. La Svizzera ha inoltre seguito da vicino le situazioni specifiche di singoli Paesi, come i dibattiti e le decisioni sul Burundi, la Siria e lo Yemen. La Svizzera non chiede soltanto il rispetto rigoroso dei diritti umani e, se applicabile, del diritto internazionale umanitario, ma si adopera anche affinché le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario siano documentate tramite meccanismi di controllo e di indagine e, di conseguenza, i responsabili possano essere perseguiti penalmente.


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