Le donne nell'agricoltura dovrebbero tutelarsi sufficientemente in caso di partecipazione finanziaria

Berna, 16.09.2016 - Un'analisi esaustiva della sicurezza economica, giuridica e sociale delle donne nell'agricoltura indica l'assenza di lacune legislative. Il Consiglio federale ha licenziato il rapporto "Donne nell'agricoltura" in adempimento della mozione 12.3990 della Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati.

La situazione economica, giuridica e sociale delle donne nell’agricoltura non è fondamentalmente diversa da quella del resto della popolazione femminile, che lavora/collabora nell’azienda familiare, gestisce autonomamente un’azienda/un ramo aziendale o svolge un’attività lucrativa extraziendale. Tuttavia, il rapporto mette in luce alcune particolarità che vanno tenute in considerazione.

Il coniuge non proprietario, generalmente la donna, dovrebbe tutelarsi sufficientemente in caso di partecipazione finanziaria in un'azienda agricola. A questo proposito è importante che le quote sugli acquisti e gli investimenti in beni propri fatti delle donne possano essere comprovati, per esempio tramite contratti di mutuo. Per i coniugi la soluzione più semplice è tenere conti separati, sui quali l’altro coniuge ha una procura. Occorre mirare a una previdenza sociale indipendente per le donne nell’agricoltura attraverso un’attività lucrativa aziendale o extraaziendale.

Stando sempre al rapporto, a livello di codice civile e di diritto fondiario rurale in alcuni casi sono necessarie informazioni e precisazioni sul caso di divorzio. La consulenza agricola, pertanto, dovrebbe elaborare supporti informativi più completi e integrare i commenti degli atti normativi con spiegazioni.

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