CFR - Richiedenti l’asilo e rifugiati: esseri umani esattamente come noi

Berna, 21.03.2016 - In occasione della Giornata internazionale delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale, la Commissione federale contro il razzismo (CFR) rammenta che il rispetto e la dignità dei migranti devono restare al centro della politica dell’accoglienza del nostro Paese.

La crisi migratoria europea è diventata il principale argomento politico degli ultimi mesi e la paura dello straniero non risparmia nemmeno la Svizzera. Le persone che cercano rifugio in Europa sono viste come il problema numero uno, che pone in secondo piano tutte le altre questioni sociali. Gli eccessi verbali sulla stampa e sulle reti sociali sono sempre più frequenti, esattamente come la tentazione di stigmatizzare i migranti nello spazio pubblico e di farne, con l’ausilio di pregiudizi privi di fondamento, i capri espiatori di numerosi mali.

La CFR ritiene che si debba reagire contro l’impennata xenofoba che colpisce i rifugiati. Rammenta che vi sono limiti da non superare, poiché fissati nella legge. In uno Stato di diritto come la Svizzera – nel quale il rispetto di tutte le persone, a cominciare dalle più deboli, è un diritto acquisito – restare vigili è un dovere.

Numerose persone – uomini, donne, famiglie – sono costrette ad abbandonare il loro Paese d’origine poiché i loro diritti e la loro vita sono minacciati; spesso traumatizzate, avrebbero preferito restare a casa propria. Hanno perciò diritto al rispetto e alla dignità e non devono essere trattate come intrusi, ma come esseri umani che meritano la nostra considerazione e il nostro riguardo. Il rifiuto dell’altro e il disprezzo verso i migranti sono fuori luogo in una società democratica come la nostra.

Il 21 marzo, data in cui ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, è anche l’occasione per sottolineare la grande solidarietà dimostrata da numerosi cittadini nei confronti delle persone giunte nel nostro Paese in cerca di protezione. La CFR è lieta di constatare la crescente mobilitazione della società civile contro i discorsi stigmatizzanti che circolano sulle reti sociali. Tali azioni spontanee e disinteressate sono talvolta meno visibili delle esternazioni xenofobe e della loro esagerata risonanza. Devono pertanto essere messe in risalto e incoraggiate, dato che sono la vera risposta ai messaggi di incitamento all’odio e alla discriminazione.

Accogliere a titolo definitivo o temporaneo esseri umani in cerca di protezione è un dovere. Per Martine Brunschwig Graf, presidente della CFR, combattere il razzismo e le discriminazioni significa difendere i valori della Svizzera.


Indirizzo cui rivolgere domande

Martine Brunschwig Graf, presidente della CFR, 079 507 38 00, martine@brunschwiggraf.ch
Gülcan Akkaya, vicepresidente della CFR, 079 554 22 49, guelcan.akkaya@hslu.ch
Giulia Brogini, responsabile della CFR, 079 322 19 70, giulia.brogini@gs-edi.admin.ch



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