Nessuna necessità al momento di regolamentare i benchmark

Berna, 04.03.2016 - In occasione della sua seduta odierna, il Consiglio federale ha deciso di rinunciare a una regolamentazione nel settore dei «benchmark».

Per «benchmark» si intendono indicatori quali i tassi di interesse o gli indici impiegati come valore di riferimento per i prodotti finanziari (ad es. contratti ipotecari). In Svizzera vi sono fornitori di benchmark utilizzati anche a livello internazionale.

A seguito dei numerosi casi di manipolazione di benchmark conosciuti, come il LIBOR (London Interbank Offered Rate), impostisi all’attenzione del mondo intero, è stata tematizzata a livello globale la questione della regolamentazione dei benchmark. In questo contesto, l’«International Organization of Securities Commissions» (IOSCO) ha pubblicato i «Principles for Financial Benchmarks» (principi della IOSCO). Essi intendono limitare gli incentivi a manipolare i benchmark e gestire in modo adeguato i possibili conflitti di interesse.

Nel quadro dei lavori interni, l’Amministrazione ha esaminato la necessità di interventi regolatori in relazione ai principi della IOSCO e alle proposte di regolamentazione dell’UE. Si è inoltre chiesta se fosse indispensabile elaborare una regolamentazione dei benchmark per la Svizzera e, se del caso, in che forma. Essa ha consultato e coinvolto nei lavori anche il settore interessato (fornitori di benchmark, associazioni di categoria, banche e borse). Dopo aver analizzato l’attuale progetto di regolamentazione dell’UE e i regimi ivi previsti per i Paesi terzi, il Consiglio federale ritiene, al pari del settore interessato, che attualmente non sia necessaria una regolamentazione nel settore dei benchmark in Svizzera.


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Daniel Saameli, portavoce DFF
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