Caso Perinçek: la Svizzera chiede il giudizio della sezione allargata

Berna, 11.03.2014 - La Svizzera chiederà alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) di sottoporre il caso Perinçek al giudizio della sezione allargata. È quanto deciso dall’Ufficio federale di giustizia (UFG) al fine di chiarire il margine operativo delle autorità svizzere nell’applicare la disposizione penale contro il razzismo.

La Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) prevede la possibilità di rinviare alla sezione allargata i casi che sollevano una questione grave relativa all'interpretazione o all'applicazione della Convenzione. Nel caso in specie va chiarito il margine operativo di cui dispongono le autorità nazionali nell'applicare la norma antirazzismo del Codice penale (art. 261bis CP). La Svizzera aveva introdotto questa disposizione penale, entrata in vigore il 1° gennaio 1995, per colmare delle lacune nel diritto penale e poter quindi aderire alla Convenzione dell'ONU sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.

Sulla base dell'articolo 261bis CP, il 9 marzo 2007 il cittadino turco Dogu Perinçek era stato condannato, nel Canton Vaud, a una pena pecuniaria e una multa per aver negato il genocidio degli Armeni. Il tribunale cantonale vodese e il Tribunale federale avevano in seguito respinto il ricorso contro tale condanna. Con sentenza del 17 dicembre 2013, la sezione competente della Corte EDU aveva invece concluso che la condanna violava la libertà d'opinione del ricorrente.


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