Abbandono del procedimento condotto nei confronti di Ranjit Masuta e coimputati

Berna, 18.04.2013 - Il 17 aprile 2013, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha chiuso l’istruzione contro Ranjit Masuta e un suo stretto collaboratore, abbandonando il procedimento e addossando parte delle spese procedurali agli imputati. Verserà un’indennità modesta al collaboratore, ma non procederà ad alcuna riparazione del torto morale.

Il nuovo controllo operativo dei casi, introdotto dal procuratore generale Michael Lauber il 1° settembre 2012, ha comportato un riesame globale dei procedimenti rilevanti condotti dal MPC, tra cui anche il procedimento aperto nei confronti di Masuta e di un suo stretto collaboratore per titolo di truffa (art. 146 Codice penale svizzero, CP) per mestiere e di abuso, per mestiere, di un impianto per l'elaborazione di dati (art. 147 CP). In seguito a un'analisi approfondita del caso, il MPC ha deciso di chiudere l'istruzione e di abbandonare il procedimento.

La compravendita di schede telefoniche prepagate è un commercio anonimo su vasta scala. Dagli atti dell'inchiesta è emerso che Masuta aveva prodotto per mezzo del suo gruppo aziendale, almeno 141 tipi diversi di schede telefoniche prepagate. Le schede, vendute perlopiù in ingenti quantità, erano gestite da un impianto di server ubicato a Francoforte sul Meno.

Secondo il MPC, un programma implementato sui server avrebbe ridotto in modo costante e illegittimo il tempo di conversazione di un'ingente quantità di schede in seguito alla loro attivazione. Gli atti procedurali disponibili non consentono tuttavia di individuare a posteriori gli acquirenti delle prepagate lesi dalla manipolazione, né di ricostituire gli elementi del danno complessivo. Di conseguenza, mancano le prove necessarie per promuovere l'accusa.

Il reato di abuso, per mestiere, di un impianto per l'elaborazione di dati contestato agli imputati è stato abbandonato, tanto più che non vi sono stati interventi sul processo di trattamento dei dati. La manipolazione del tempo di conversazione telefonica ai danni degli acquirenti, infatti, era stata progettata in precedenza a livello informatico.

Il 17 aprile 2013, il MPC ha abbandonato il procedimento. Ritenuto che gli imputati, con il loro agire illecito, hanno provocato l'apertura di parte del procedimento, il MPC ha addossato loro una parte delle spese procedurali. Al collaboratore è versata un'indennità modesta. Il MPC tuttavia non ripara alcun torto morale. I beni sequestrati sono parzialmente utilizzati a copertura delle spese. Il rimanente è dissequestrato.

Il MPC aveva avviato il procedimento a metà del 2005, in seguito a una domanda di assistenza giudiziaria presentata dalla Germania. L'aveva poi esteso ad altre persone e fattispecie penali. Nell'ottobre e nel novembre 2012 aveva abbandonato il perseguimento penale di cinque imputati. Al contempo, aveva desistito dal perseguimento penale di singoli reati contestati a Masuta e al collaboratore. Nell'ambito del controllo operativo dei casi l'esame dei punti rimanenti aveva indotto il MPC, all'inizio del 2013, a decidere di abbandonare anche questa parte del procedimento per mancanza di prove sufficienti a sostenere l'accusa in giudizio.


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