Il DFAE dichiara l'ambasciatrice siriana «persona non grata»

Berna, 29.05.2012 - Presa di posizione del DFAE

Il Dipartimento federale degli affari esteri DFAE ha deciso il 29 maggio 2012 di dichiarare «persona non grata» l'ambasciatrice siriana con sede a Parigi accreditata in Svizzera Lamia Chakkour.

Il DFAE ha comunicato la propria decisione al Ministero degli esteri siriano per mezzo di una nota diplomatica.

Attraverso questa misura la Svizzera intende protestare contro le violazioni sistematiche delle risoluzioni ONU 2042 (2012) e 2043 (2012) e contro la mancata attuazione del piano in sei punti dell'Inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Kofi Annan.

La decisione è stata adottata sulla base dell'articolo 9 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche.

Inoltre, domenica 27 maggio 2012, la Svizzera ha condannato il massacro di Hula richiedendo l'apertura di un'inchiesta internazionale.

In linea generale la Svizzera ha condannato con grande fermezza e a più riprese le violazioni dei diritti dell'uomo commesse in Siria e ha fatto appello alle autorità siriane affinché pongano immediatamente fine all'uso della violenza, alla repressione contro la popolazione civile e adottino le misure necessarie ad assicurare i responsabili alla giustizia. La Svizzera ha inoltre richiesto alle autorità siriane di consentire agli attori umanitari di raggiungere le popolazioni colpite per poter compiere senza intralci la loro missione.

La Svizzera rinnova il suo appoggio al piano stabilito dall'Inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega araba Kofi Annan, l’unico ad essere in grado di porre fine alla crisi siriana ed esige che il Governo siriano attui tempestivamente tutti i punti del piano.

A livello multilaterale, in seno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite o del Consiglio dei diritti dell'uomo, la Svizzera s’impegna, affinché i presunti autori delle violazioni dei diritti dell'uomo commesse durante le rivolte in Siria non restino impuniti. 

In merito alle sanzioni, il 18 maggio 2011 la Svizzera ha emanato un'ordinanza che istituisce una serie di provvedimenti nei confronti della Siria e si è allineata alle sanzioni decretate il 9 maggio 2011 dall'Unione europea contro questo Paese. Le sanzioni svizzere sono state regolarmente adeguate a quelle dell'UE e riguardano i seguenti ambiti: embargo sul materiale bellico, divieti relativi a petrolio e a prodotti petroliferi, blocco degli averi e delle risorse economiche, restrizioni di viaggio. La Svizzera decide in maniera autonoma se riprendere le misure sanzionatorie dell'UE; fino a oggi ha adottato tutte le sanzioni dell'UE contro la Siria, ultimamente il 19 aprile 2012.

In segno di protesta contro gli inammissibili episodi di violenza inflitti alla popolazione siriana, l'ambasciatore svizzero a Damasco è stato richiamato a Berna il 18 agosto 2011, per il momento per consultazioni. Alla fine di febbraio 2012 l'Ambasciata è stata chiusa per motivi di sicurezza. 


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