Presunto riciclaggio di centinaia di milioni in relazione a una società energetica ceca
Berna, 24.10.2011 - Rinviate a giudizio sette persone per presunte attività di riciclaggio e reati economici connessi alla presunta acquisizione illecita di una delle più importanti società energetiche ceche. Il Ministero pubblico della Confederazione ha depositato l’atto d’accusa presso il Tribunale penale federale.
Nel giugno del 2005, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) avviava un procedimento penale riguardo alla presunta acquisizione illecita della società energetica ceca, ordita da membri degli organi dirigenti con fondi della società stessa. Dopo sei anni di complesse indagini finanziarie internazionali, il MPC ritiene che gli indizi confermati dall'inchiesta siano sufficienti per promuovere l'accusa.
Il MPC contesta ai dirigenti della società e a terzi che hanno preso parte all'acquisizione di aver architettato uno stratagemma societario particolarmente complesso con ramificazioni in vari Paesi, tra cui la Svizzera, per sottrarre averi della società a fini privati, segnatamente per acquisirne la proprietà senza spendere di tasca propria.
Secondo l'accusa, una parte consistente degli averi sottratti sarebbe stata trasferita e riciclata in Svizzera. Il MPC ha individuato un centinaio di conti bancari legati ai traffici e ha proceduto al sequestro conservativo di un controvalore complessivo pari a circa 600 milioni di franchi svizzeri.
I sospetti portano sui reati di riciclaggio aggravato di denaro (art. 305bis del Codice penale; CP), amministrazione infedele (art. 158 CP), truffa (art. 146 CP) e falsità in documenti (art. 251 CP). La società si è costituita parte civile nel procedimento.
Per gli imputati vale la presunzione d'innocenza fino alla decisione definitiva del tribunale. Con il deposito dell'atto d'accusa la competenza per le comunicazioni e informazioni inerenti al presente caso passa al Tribunale federale di Bellinzona.
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