Protocollo di Kyoto: certificati di emissione per colmare il divario con gli obiettivi

Berna, 10.06.2011 - La Svizzera non coglierà il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 per il periodo 2008-2012, vincolante a livello internazione. Il divario con gli obiettivi fissati è stimato a 0,8 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Per ottemperare ai suoi impegni nell’ambito del Protocollo di Kyoto, il nostro Paese dovrà fra l’altro acquistare dei certificati d’emissione supplementari. Il Consiglio federale ha pertanto incaricato il DATEC di avviare dei negoziati con la Fondazione Centesimo per il clima.

Con la ratifica del Protocollo di Kyoto nel 2003, la Svizzera  si è impegnata a livello internazionale a ridurre almeno dell'8 per cento rispetto al 1990 le emissioni di gas serra del  periodo compreso fra il 2008 e il 2012. Dalle previsioni più recenti dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) sulle emissioni di tale periodo, si evince che questo obiettivo di riduzione non verrà probabilmente colto. Stando a una previsione del 19 novembre 2010 (cfr. riquadro), la Svizzera supererà il proprio obiettivo di Kyoto con emissioni annue supplementari pari a 0,8 milioni di tonnellate di CO2 (ossia 4 milioni di tonnellate nel periodo di adempimento complessivo).

Il Protocollo di Kyoto consente ai Paesi industrializzati di realizzare una parte del loro impegno di riduzione acquistando all'estero dei certificati di emissione supplementari. Il Consiglio federale ha incaricato il DATEC di avviare con la Fondazione Centesimo per il clima dei negoziati su un possibile adeguamento del suo contributo di riduzione.

La Fondazione Centesimo per il clima è stata istituita nel 2005 e ha lo scopo di fornire un contributo per colmare il divario con gli obiettivi e di impedire l'introduzione della tassa sul CO2 applicata ai combustibili. La riscossione di un supplemento pari a 1,5 centesimi per ogni litro di carburante consente alla Fondazione di realizzare progetti di protezione del clima in Svizzera e all'estero. La Fondazione si è impegnata con il DATEC per una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 12 milioni di tonnellate nel periodo compreso fra il 2008 e il 2012. Emissioni pari ad almeno due tonnellate dovranno essere ridotte in Svizzera.

È probabile che la Fondazione Centesimo per il clima supererà l'obiettivo fissato e si è già detta pronta a investire in un contributo di riduzione supplementare le riserve finanziarie che si accumuleranno entro la fine del 2012.

Se il divario rispetto agli obiettivi, pari a 4 milioni di tonnellate di CO2, fosse colmato esclusivamente con l'acquisto di certificati esteri, il relativo costo ammonterebbe, ai prezzi attuali, a circa 60 milioni di franchi. Tuttavia, si prevede che nel corso dei prossimi anni il prezzo dei certificati non farà che salire e più la Svizzera ne rinvierà l'acquisto, più elevato sarà, presumibilmente, il loro costo.

Necessaria la modifica dell'ordinanza sul computo delle riduzioni di CO2

Il Protocollo di Kyoto prevede, nell'ambito del cosiddetto principio di supplementarietà, che la riduzione di una quota sostanziale delle emissioni di CO2 debba essere effettuata a livello nazionale e che i certificati di emissione esteri debbano essere utilizzati soltanto per completare gli sforzi effettuati all'interno dei propri confini. La Svizzera ha attuato questo principio nell'ordinanza del 22 giugno 2005 sul computo delle riduzioni delle emissioni.

Il tetto della quota di certificati esteri previsto per la Fondazione Centesimo per il clima, pari a 2 milioni di tonnellate di CO2, viene già superato nell'ambito dell'accordo esistente tra la Confederazione e la stessa Fondazione. Se i negoziati con la Fondazione hanno un esito positivo e le vengono attribuiti dei certificati di emissione supplementari, il Consiglio federale deve adeguare l'ordinanza.

 

RIQUADRO
Deficit nel settore dei carburanti

Lo scorso novembre, l'UFAM ha dovuto rivedere al rialzo le proprie previsioni sulle emissioni di CO2 in Svizzera per il periodo compreso fra il 2010 e il 2012. Dopo la crisi del 2009 la ripresa economica è stata infatti più rapida e più solida del previsto. Questo sviluppo, di per sé positivo, ha tuttavia comportato una riduzione delle emissioni di gas serra inferiore alle stime effettuate l'anno scorso.

L'UFAM ritiene inoltre che le aziende esentate dalla tassa sul CO2 causeranno, rispetto ai loro obiettivi di adempimento, emissioni supplementari pari a 0,25 milioni di tonnellate di CO2. Poiché questa eccedenza non può  essere computata all'attuale periodo, è lecito supporre che sarà attribuita al periodo successivo al 2012.

La legge sul CO2 si propone di ottemperare agli impegni del Protocollo di Kyoto riducendo le emissioni di carburanti e di combustibili. Mentre la riduzione delle emissioni di CO2 riferite ai combustibili è sulla buona strada, le emissioni dei carburanti sono invece di nuovo aumentate tra il 1990 e il 2009. Rispetto all'obiettivo fissato per il periodo di adempimento del Protocollo di Kyoto (2008-2012) occorre prevedere un divario pari a  4 milioni di tonnellate di CO2.

Ai fini del raggiungimento dell'obiettivo di riduzione, la legge sul CO2 in vigore prevede l'introduzione di una tassa sul CO2 applicata ai carburanti. Finora si è rinunciato a questa opzione. Tuttavia, nemmeno l'eventuale introduzione della tassa sul CO2 entro la fine del 2012 sarebbe sufficiente per ottenere una riduzione di dimensioni tali da garantire il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto.


Indirizzo cui rivolgere domande

Reto Burkard, Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), Divisione Clima, tel. 031 325 92 96



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