Il Consigliere federale Leuenberger: occorre una riflessione critica sul trasporto pubblico

Berna, 26.08.2004 - Il Consigliere federale Moritz Leuenberger invita gli esperti del settore ad avviare una riflessione critica sul trasporto pubblico. Il Ministro, intervenendo giovedì a Montreux, ha affermato che la Svizzera ha ovviamente bisogno del trasporto pubblico. L’impegno a favore dei bus e della ferrovia risulta però credibile solamente se si colgono i nuovi sviluppi nel settore e se si analizzano in modo critico le procedure e le questioni di principio. Ciò vale anche per il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia, che procede secondo il piano prestabilito, come ha reso noto il responsabile del DATEC sulla base dei dati più recenti.

"Voi spiegate e difendete il trasporto pubblico", ha affermato il Consigliere federale Leuenberger durante l'assemblea generale dell'Unione dei trasporti pubblici (UTP). "È ovvio che il trasporto pubblico è necessario, ma in una democrazia nulla è ovvio", ha proseguito, riallacciandosi al programma di sgravio varato dal Consiglio federale. I vantaggi devono essere continuamente ricordati, in particolare quando le risorse finanziarie si assottigliano. Un impegno credibile a favore del trasporto pubblico presuppone quindi anche la disponibilità a "cogliere senza pregiudizi i nuovi sviluppi nel settore e ad analizzare in modo critico le procedure e le questioni di principio ". Ciò vale, per esempio, per la questione dell'impiego degli autobus al posto dei treni sulle linee regionali scarsamente frequentate. Il responsabile del DATEC ha ricordato il caso della Posta, che sostituisce gli uffici postali fissi con un servizio a domicilio, suscitando un'eco positiva presso i clienti. Occorre però esaminare senza pregiudizi non solo il versante dell'offerta, ma anche le richieste di maggiori entrate, per esempio la destinazione dei proventi dell'imposta sugli oli minerali anche al finanziamento del trasporto pubblico o l'equiparazione fiscale dei pendolari che usano l'automobile a quelli che si servono del treno o dell'autobus. Bisogna valutare senza preconcetti anche le sinergie derivanti dalla collaborazione e dalla fusione di settori di attività.

Il trasferimento del traffico procede secondo il calendario

Anche la politica del trasferimento deve essere continuamente rispiegata e difesa. I dati finora raccolti confermano che le scadenze previste sono rispettate. Fra il 2000 e il 2003 il numero di passaggi relativi al traffico merci transalpino su strada è diminuito dell'otto per cento. è stato così raggiunto un importante traguardo intermedio della politica di trasferimento. La legge sul trasferimento del traffico, in vigore dal 2001, impone la stabilizzazione del numero di veicoli pesanti che attraversano le Alpi entro due anno dall'entrata in vigore dell'Accordo sui trasporti terrestri. L'anno di riferimento è il 2000; allora il numero di veicoli pesanti che attraversarono le Alpi fu di circa 1,4 milioni.

Nei primi sei mesi di quest'anno le ferrovie hanno trasportato, in termini di peso, circa il dieci per cento in più di merci attraverso la Svizzera. In particolare, hanno registrato un incremento il traffico combinato non accompagnato e l'autostrada viaggiante. „Ciò significa che siamo andati oltre gli obiettivi intermedi prefissati", ha affermato Leuenberger. Sulla possibilità di raggiungere l'ambizioso obiettivo di trasferimento - riduzione a 650'000 autocarri nel 2009 - il Ministro dei trasporti ha preferito non sbilanciarsi: finché la strada continuerà a godere di vantaggi concorrenziali rispetto alla ferrovia, quest'obiettivo sarà difficilmente raggiungibile.


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