Prendi casa dove echeggia lo jodel

Berna, 07.05.2010 - 

Allocuzione di Hans-Rudolf Merz, Capo del Dipartimento federale delle finanze DFF, 100 anni dell'Associazione svizzera di jodel, Berna, PostFinance-Arena, 8 maggio 2010.

 

Cara presidente centrale,
caro presidente del comitato giubilare,
cari jodler,
cari suonatori di corno delle Alpi,
cari sbandieratori,
cari ospiti,

"Prendi casa dove risuona lo jodel".

Migliaia di voi hanno seguito oggi questo motto. Siete arrivati a Berna dai quattro angoli del Paese e anche dall'estero per celebrare i 100 anni dell'Associazione svizzera di jodel. Ben volentieri mi sono aggregato a voi, perché come voi, cari amici delle tradizioni svizzere, mi fermo volentieri ad ascoltare uno jodel, i corni delle Alpi o volteggiare una bandiera. Una cerimonia come quella odierna non richiede lunghi discorsi, perché

"uno jodel esprime molto di più di mille parole".

All'origine lo jodel era una forma di comunicazione. Centinaia di anni or sono i nostri antenati hanno superato le barriere impervie delle nostre Alpi cantando jodel. Con il loro potente canto radunavano le greggi comunicavano al di là delle vallate. È difficile immaginare una forma di comunicazione più aperta di uno jutz, perché lo jodel è una lingua che non ha bisogno di grammatiche né di traduzioni. Tutti la capiscono. Ma lo jodel è molto di più di una mera comunicazione, tant'è che il detto popolare dice:

"Dimmi come canti lo jodel e ti dirò di che umore sei".

Cosa intendo con questo? Lo jodel è un canto. Ma questo canto erompe solo apparentemente dalla laringe e dalle corde vocali. In realtà esso proviene dall'anima stessa. È la ragione per la quale lo jodel esprime sempre la sensibilità di chi canta. Non appena si eleva il canto lo jodel evoca uno stato d'animo. Nell'alternanza di stati d'animo dell'esecutore e del canto si esprime tutta la scala musicale dei sentimenti umani. È così che lo jodel può suscitare grande allegria oppure semplice gioia di vivere. Non è a caso che la parola "jodeln" trae origine da "johlen" e "jubeln" ("urlare a squarciagola" ed "esultare").

Lo jutz non è solo allegro, può essere anche borioso. I paesani dell'Appenzello ad esempio rispondono talvolta con uno jutz se sono di malumore. Così facendo scacciano in qualche modo il rancore dal loro animo.

Lo jodel può infine emanare solennità e grandezza. Sono particolarmente toccanti le messe jodel e gli uffici divini in montagna accompagnati da canti jodel. È difficile vivere più intensamente l'amor patrio e la presenza della divinità. La medesima solennità è diffusa dal nobile suono del corno delle Alpi - soprattutto quando riecheggia nell'eco delle Alpi - e dal volteggiare maestoso degli sbandieratori.

Gioia di vivere, perseveranza e solennità - non a caso l'Associazione svizzera di jodel ha scelto la stella alpina come simbolo. Questo fiore montano rappresenta i sentimenti espressi dallo jodel. Ma c'è una cosa che lo jodel non rappresenta: la solitudine, perché

"lo jodler viene raramente da solo".

A dire il vero lo jodler solitario esiste. Ma fin dai tempi andati gli jodler si sono riuniti per celebrare la comunità in uno jodel naturale accompagnato dal coro - in una "Zaure" come dicono gli Appenzellesi. Lo jodel non è però unicamente accompagnato dalle voci del coro - come nel caso dello jodel polifonico -  ma talvolta anche da strumenti tradizionali come potenti campanacci e talleri che ruotano veloci in piatti di terracotta. Lo jodel non accomuna soltanto gli esecutori. Come per magia si impadronisce dell'uditorio e vi infonde una sensazione di brivido armoniosa e benefica. I testi dei canti jodel vi contribuiscono.

Anche da un altro punto di vista gli jodler non sono mai soli - la loro passione si espande infatti al mondo intero. È così che ritroviamo culture musicali apparentate presso innumerevoli popolazioni. Il marchio svizzero è un successo che si esporta. Ne sono una testimonianza parlata - anzi cantata - i numerosi gruppi di jodel degli Svizzeri all'estero. A loro vada oggi il mio particolare benvenuto.

Mi rallegra infine molto particolarmente il fatto che anche le nuove generazioni facciano già sentire la loro voce. Incoraggio questi giovani a coltivare questo entusiasmo per le nostre tradizioni musicali. Così la chiave di sol di questo scrigno musicale sarà trasmessa in eredità da una generazione all'altra. Già parecchie generazioni hanno sostenuto l'Associazione svizzera di jodel, che opera da

"100 anni suonati"

La stabilità di questa associazione non meraviglia affatto. E vero che la comunità degli jodler, come noi tutti Svizzeri in genere,

è un piccolo popolo amante della libertà. Tuttavia o proprio per questo, essa ha dotato la sua comunità di una forte struttura. Nel medesimo modo in cui i Confederati si riunivano nello Stato federale 160 anni or sono, gli jodler hanno istituito l'Associazione svizzera di jodel un secolo fa. Proprio come il nostro Paese l'Associazione è fondata su basi democratiche e federalistiche. I suoi membri dispongono della massima libertà e sono sostenuti in caso di necessità. L'Associazione provvede alla formazione, coordina, compone e organizza. Oggi viviamo l'aspetto organizzativo in una forma che ci impressiona.

A confronto il mio impegno personale a favore dello jodel è più che modesto. Durante il mio anno presidenziale ho però presentato i talleri ruotanti al Consiglio federale e al presidente russo! La triade prodotta da oscillazioni di provenienza e cultura totalmente diverse è risultata estremamente armonica. Numerosi politici non possono che trarne insegnamenti. Essi dovrebbero curare una migliore polifonia tra colleghi oppure imparare a rimanere intonati e ad accordarsi con i coesecutori. In caso di difficoltà dovrebbero soffiare nel medesimo corno e sventolare la bandiera del nostro Paese.

Cari amici dell'Associazione svizzera di jodel: da 100 anni la vostra associazione si impegna a favore della società e della cultura del nostro Paese. Vi esprimo a questo titolo il più sentito ringraziamento a nome del Consiglio federale. Avete già ricevuto il vostro regalo sotto forma di francobollo commemorativo. Sia esso uno stimolo a contrassegnare 100 ulteriori anni di presenza "jodleristica" e ad apporre il timbro musicale sul nostro Paese.

Me ne rallegro, perché come già detto: prendo volentieri casa dove risuona lo jodel. Sempre e ogni volta.


Pubblicato da

Dipartimento federale delle finanze
https://www.efd.admin.ch/efd/it/home.html

https://www.admin.ch/content/gov/it/start/dokumentation/medienmitteilungen.msg-id-33001.html