Conformità alle esigenze dei disabili: risanate altre stazioni, ma le ferrovie restano sotto pressione

Berna, 14.12.2023 - Secondo l’ultimo rapporto sullo stato dei lavori, a fine 2022 le imprese ferroviarie avevano adeguato ulteriori 51 stazioni e fermate ai requisiti della legge sui disabili, facendo usufruire di stazioni ferroviarie conformi alle esigenze dei disabili al 76 per cento dei viaggiatori. Le ferrovie restano però ancora sotto pressione. L’Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha concordato con loro dei calendari affinché i lavori alle circa 500 stazioni e fermate ferroviarie che saranno risanate solo dopo la scadenza del termine legale non subiscano ulteriori ritardi.

Entro fine 2023 le imprese ferroviarie devono ristrutturare, se e quando proporzionale, le proprie stazioni e fermate in modo da renderle conformi alla legge sui disabili (LDis). Nel 2017 l’UFT ha lanciato il «programma d’attuazione LDis» per affiancarle nell’adempimento dei loro obblighi di legge.
Come risulta dall'ultimo rapporto sullo stato dei lavori dell'UFT, a fine 2022 rispettavano le prescrizioni LDis ed erano quindi accessibili autonomamente e senza preavviso da persone con disabilità 992 su un totale di circa 1800 stazioni e fermate ferroviarie. Nel 2022 gli adeguamenti costruttivi sono stati portati a termine presso 51 stazioni e fermate. Considerato che le grandi stazioni sono state le prime a essere adeguate, a fine 2022 poteva usufruire delle ristrutturazioni conformi alle esigenze dei disabili il 76 per cento di tutti i viaggiatori.
Secondo l'attuale pianificazione delle ferrovie, entro il termine stabilito dalla legge, ovvero fine 2023, saranno realizzati gli adattamenti in altre 106 stazioni, che porteranno la quota di passeggeri in grado di viaggiare per lo più autonomamente e senza preavviso all'80 per cento. Presso 499 stazioni e fermate ferroviarie, nonostante ripetuti interventi da parte dell'UFT gli adeguamenti potranno essere attuati solo dopo il termine legale. Per 66 dei 499 progetti in ritardo, i lavori quantomeno iniziano prima della scadenza del termine per il risanamento.
Del fatto che molte stazioni e fermate ferroviarie vengano adeguate solo dopo la scadenza del termine legale sono responsabili le ferrovie, che lo attribuiscono alla mancanza di risorse nella pianificazione, alla carenza di personale, all'assenza di finestre temporali per i lavori di costruzione e alle limitate possibilità finanziarie.
L’UFT affianca le imprese ferroviarie nell’obiettivo di limitare al minimo i ritardi, e quindi la violazione del termine legale, concordando anche dei calendari con loro. Fino al risanamento delle stazioni e delle fermate, le ferrovie devono realizzare misure transitorie, quali l'assistenza in loco o bus navetta.


Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio federale dei trasporti
Servizio stampa
+41 (0)58 462 36 43
presse@bav.admin.ch



Pubblicato da

Ufficio federale dei trasporti
https://www.bav.admin.ch/bav/it/home.html

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-99402.html