La Confederazione porta avanti le misure contro le mutilazioni genitali femminili

Berna, 22.11.2023 - Una valutazione ha evidenziato che le misure adottate dalla Confederazione contro le mutilazioni genitali femminili vanno nella giusta direzione. Nella sua seduta del 22 novembre 2023, il Consiglio federale ha pertanto deciso di portarle avanti e di continuare a sostenere la Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili.

A livello interazionale le mutilazioni genitali femminili rappresentano una violazione dei diritti umani. In Svizzera sono punite dal 2012. Dal 2003 la Confederazione si impegna contro questa pratica con misure che mirano a proteggere meglio le donne e le ragazze a rischio e a promuovere la qualità dell’assistenza medica e psicosociale alle vittime.

Nel 2016 è stata creata la Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili, che si propone quale centro di competenza svizzero in materia. Con il sostegno della Confederazione, la rete fornisce consulenza e informazioni agli specialisti e alle persone colpite, forma e sensibilizza il personale sanitario e svolge attività di prevenzione nelle comunità di migranti interessate.

In una risposta al postulato Rickli (18.3551), il Consiglio federale ha confermato già nel 2020 la validità dell’orientamento delle misure della Confederazione e della Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili. Una valutazione esterna evidenzia ora che le misure contro questa violenza sono tuttora necessarie e che senza un centro di competenza nazionale che raggruppi le conoscenze e garantisca la qualità e la messa in rete, gli sforzi compiuti e il lavoro fin qui svolto rischiano di essere vanificati. Per questo motivo, è opportuno portare avanti le misure attuali.


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