Lotta al terrorismo: il Ministero pubblico della Confederazione promuove l’accusa dinanzi al Tribunale penale federale

Berna, 25.10.2019 - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha promosso l’accusa dinanzi al Tribunale penale federale nei confronti di un doppio cittadino svizzero-italiano domiciliato a Winterthur e di un doppio cittadino svizzero-macedone domiciliato a Frauenfeld. È loro principalmente contestato di aver sostenuto o aver partecipato all’organizzazione criminale «Stato islamico (ISIS)». Secondo l’accusa, l’accusato principale l’ha sostenuto in Siria e ha reclutato diverse persone per suo conto. Al secondo accusato è addebitato di aver tentato di recarsi nel territorio controllato dall’ISIS per unirsi a quest’ultimo e di aver reclutato una persona per l’ISIS.

L’accusato principale ha partecipato all’ISIS nonché sostenuto e reclutato per quest’ultimo
Il doppio cittadino svizzero-italiano domiciliato a Winterthur è accusato di aver sostenuto e aver partecipato all’organizzazione criminale ISIS (art. 260ter n. 1 CP) nonché di aver violato il divieto di rappresentazione di atti di cruda violenza (art. 135 cpv. 1 e 1bis CP). Gli è contestato di essersi recato in Siria, nel territorio controllato dall’ISIS, dove si è unito alla truppa combattente Jaish Al Muhajirin-Wal-Ansar appartenente all’ISIS. Secondo il MPC, è dimostrato che, dopo il suo rientro in Svizzera, l’accusato ha quindi usato la sua reputazione di rientrato per motivare diverse persone a unirsi all’ISIS.

Per raggiungere l’obiettivo di reclutare persone per l’ISIS, il doppio cittadino svizzero-italiano ha operato come figura salafista emblematica in Svizzera ed è stato in contatto con diversi reclutatori dell’ISIS condannati provenienti dall’Europa.

Il MPC contesta inoltre all’accusato di aver sostenuto l’ISIS e organizzazioni associate diffondendo relativo materiale propagandistico e di essere stato in possesso di relative rappresentazioni di cruda violenza.

Secondo l’accusa anche il secondo accusato ha reclutato per l’ISIS
Al doppio cittadino svizzero-macedone domiciliato a Frauenfeld è principalmente addebitato di aver sostenuto o aver partecipato all’organizzazione criminale ISIS (art. 260ter n. 1 CP) e di aver violato ripetutamente il divieto di rappresentazione di atti di cruda violenza (art. 135 cpv. 1 e 1bis CP). Gli è contestato di aver tentato di recarsi in Siria passando per la Macedonia, con l’obiettivo di unirsi all’ISIS in Siria. In Macedonia, le autorità locali di polizia gli hanno impedito di continuare il viaggio. Secondo il MPC, è dimostrato che anche lui ha reclutato una persona per l’ISIS con l’obiettivo che quest’ultima si recasse nel territorio controllato dall’ISIS in Siria o in Iraq, dove avrebbe dovuto unirsi all’ISIS. Inoltre, il MPC contesta all’accusato di aver sostenuto l’organizzazione criminale ISIS e organizzazioni associate diffondendo ripetutamente materiale propagandistico concernente il caso e di essere stato in possesso di rappresentazioni di cruda violenza concernenti il caso.

Il procedimento penale
Il procedimento penale del MPC è stato avviato a febbraio 2015 nei confronti del doppio cittadino svizzero-italiano e di ignoti e in seguito è stato esteso al doppio cittadino svizzero-macedone.  

Come è d’uso, il MPC renderà note le proposte di sanzione in occasione del dibattimento dinanzi al Tribunale penale federale. Con il deposito dell’atto d’accusa, la responsabilità per l’ulteriore informazione passa al Tribunale penale federale. Fino alla decisione passata in giudicato è applicata la presunzione d‘innocenza.

Attualmente il MPC non rilascia ulteriori dichiarazioni rispetto a quanto già esposto nel comunicato stampa e non concede interviste in questo merito.


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