La Svizzera ha restituito all’Italia denaro di provenienza criminale

Berna, 18.12.2017 - Di recente la Svizzera ha restituito all’Italia 40 milioni di franchi nel quadro di due procedure di assistenza giudiziaria. Sia nel caso Parmalat che nel caso Ilva la restituzione ha avuto luogo sulla base di una decisione italiana di confisca e in procedura semplificata con il consenso dei titolari dei conti.

Nel 2004 le Procure di Milano e Parma hanno chiesto assistenza giudiziaria all'Ufficio federale di giustizia (UFG) nell'ambito del caso Parmalat, su cui conducevano un procedimento penale contro i responsabili del gruppo alimentare per falsificazione del bilancio, appropriazione indebita e altri reati patrimoniali. Ancora nel medesimo anno l'UFG ha consegnato alle autorità italiane i primi mezzi di prova e negli anni successivi ha sostenuto il procedimento penale in Italia eseguendo all'incirca 40 domande di assistenza giudiziaria. Inoltre, l'UFG ha posto sotto sequestro nel Canton Ticino una piccola parte dei valori patrimoniali sottratti. Nella primavera del 2017, le autorità italiane hanno chiesto all'UFG la restituzione di 10 milioni di franchi sequestrati in esecuzione di una decisone giudiziaria di confisca, i quali sono stati trasferiti all'Italia a metà dicembre. Ulteriori valori patrimoniali ammontanti a oltre 10 milioni di franchi permangono sequestrati e di principio potranno essere restituiti anch'essi sulla base della rispettiva decisione di confisca.

Nel 2013 la Procura di Milano ha chiesto assistenza giudiziaria all'UFG nel caso Ilva, su cui conduceva un procedimento penale per appropriazione indebita e altri reati patrimoniali contro la famiglia Riva e altre persone, in relazione alla loro attività in seno al gruppo siderurgico italiano Ilva. Nell'ambito di questo procedimento, la Procura di Milano ha presentato nove domande di assistenza giudiziaria all'UFG. Anche in questo caso l'UFG ha sostenuto il procedimento penale in Italia consegnando i mezzi di prova e sequestrando valori patrimoniali nel Canton Ticino. Nell'estate del 2017, le autorità italiane hanno chiesto all'UFG la restituzione dei valori patrimoniali sequestrati in esecuzione di una decisone giudiziaria di confisca; nel mese di novembre l'UFG ha trasferito all'Italia 30 milioni di franchi.

Nel 2013 la Procura di Milano ha chiesto assistenza giudiziaria anche al Ministero Pubblico di Zurigo in quanto contestava agli indagati di avere sottratto oltre un miliardo di franchi dal gruppo siderurgico e di averlo trasferito nella disponibilità della famiglia Riva. Il sequestro di questi valori patrimoniali ordinato dal Ministero Pubblico zurighese per oltre un miliardo di franchi è stato revocato in seguito al ritiro della domanda di assistenza giudiziaria italiana. Nel maggio 2017, la banca interessata ha potuto trasferire all'Italia i menzionati valori patrimoniali, attuando l'accordo intercorso tra la famiglia Riva, il gruppo siderurgico Ilva in amministrazione straordinaria e le altre persone coinvolte.


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