Situazione abitativa dei nuclei familiari meno abbienti: agire di concerto e con cognizione di causa

Grenchen, 09.11.2017 - Le condizioni abitative sono uno degli aspetti determinanti nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Se sono adeguate, favoriscono il benessere delle famiglie economicamente svantaggiate e contribuiscono alla loro integrazione. Dal convegno dell’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) tenutosi oggi a Grenchen («Le logement en jeu: entre intégration et précarisation») è emerso che è importante superare certi preconcetti ed è opportuno agire con cognizione di causa per giungere a un miglioramento efficace.

All’apertura del convegno Felix Walder, direttore supplente dell’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB), ha ricordato il ruolo fondamentale dell’alloggio per il benessere delle persone, in particolare per i nuclei familiari più svantaggiati a livello economico e sociale. Tuttavia, oltre a essere una fonte di stabilità e benessere, l’alloggio può anche diventare un ostacolo all’integrazione e far aumentare il rischio di precarizzazione. Considerata l’importanza di questo ruolo, il Programma nazionale di prevenzione e lotta alla povertà, partner della manifestazione, lo ha inserito tra le sue priorità tematiche.

L’intervento inaugurale di Carlo Knöpfel ha evidenziato che in Svizzera gran parte delle famiglie a basso reddito vive in condizioni abitative insoddisfacenti, soprattutto a causa dei costi che gravano eccessivamente sul loro budget. Questa situazione è relativamente stabile, a differenza di quanto accade in Francia, dove le difficoltà si accentuano nel livello inferiore della scala sociale, come è emerso dall’intervento di Opale Echegu dell’Osservatorio francese sulla povertà e l’emarginazione sociale (ONPES).

Philippe Wanner dell’Università di Ginevra ha messo in evidenza che i nuclei familiari con un reddito modesto cambiano meno spesso abitazione. Ciò contraddice l’ipotesi di una loro relegazione al di fuori dei centri urbani e dimostra al contrario l’attrattiva delle città per questa parte della popolazione. L’analisi di Corinna Heye ha permesso di sdrammatizzare la situazione dell’alloggio delle persone con procedura di asilo conclusa. Queste ultime hanno senz’altro le stesse difficoltà a trovare casa delle persone provenienti da Paesi simili, ma non incontrano ostacoli supplementari. In questo caso si pone invece in modo particolare il problema dell’integrazione e della trasmissione delle competenze abitative.

Molti relatori hanno sottolineato i fattori che ostacolano l’accesso all’alloggio. Claudia Biagini della fondazione Domicil, Rachèle Féret e Thierry Humair della fondazione Apollo ed Emmanuelle Garcia dell’unità alloggi della città di Losanna hanno esposto le loro esperienze lavorative. A loro avviso, la diversità delle situazioni delle persone in cerca di abitazione richiede risposte specifiche. Tutti hanno evidenziato l’importanza del contatto con i locatori, sia per sensibilizzarli alla tematica sia per trovare un accordo che permetta la stipula del contratto di locazione. Henk Van Hootegem del Servizio belga di lotta contro la povertà, la precarietà e l’esclusione sociale ha presentato le riflessioni condotte nel suo Paese sulla garanzia locativa, che offre al proprietario una maggiore sicurezza finanziaria e permette di rimuovere un grande ostacolo nell’accesso al mercato dell’alloggio.

L’ultimo intervento è stato quello di Marie Glaser, direttrice dell’ETH Wohnforum (un forum in materia di abitazioni del PF di Zurigo), la quale ha anticipato i contenuti di una pubblicazione destinata a Comuni e Cantoni che uscirà all’inizio del 2018. Glaser ha sottolineato il carattere didattico dell’opuscolo, sviluppato nel quadro del Programma nazionale di prevenzione e lotta alla povertà, che presenta in maniera comprensibile sette strumenti di sostegno e ne illustra l’impiego in cinque Comuni svizzeri.

La giornata si è conclusa con una tavola rotonda sulle soluzioni offerte da un un’eventuale alleanza ad ampio raggio. Il consigliere agli Stati Antonio Hodgers, responsabile della divisione dell’alloggio nel Cantone di Ginevra, Martin Tschirren, direttore supplente dell'Unione delle città svizzere, Pascal Stutz, direttore della sezione SVIT di Zurigo e Bettina Fredrich di Caritas Svizzera hanno discusso il ruolo dei vari attori, delle alleanze possibili nonché delle opportunità e dei rischi insiti nelle piste d’intervento menzionate nel corso della giornata.

Circa 200 persone hanno assistito al seminario «Le logement en jeu: entre intégration et précarisation» che si è svolto il 9 novembre durante le Giornate dell’alloggio di Grenchen 2017. Il pubblico può ancora visitare fino al 15 novembre le altre manifestazioni in corso, tra cui quella itinerante della SIA intitolata «Umsicht – Regards – Sguardi 2017». Il programma degli eventi legati alle Giornate dell’alloggio e i documenti del convegno sono consultabili all’indirizzo www.journeesdulogement.ch.


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Doris Sfar, UFAB, capo settore Questioni fondamentali - informazione, tel. +41 58 480 91 85



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