Visita del ministro turco degli affari esteri in Svizzera: non si configurano minacce alla sicurezza talmente eccezionali da giustificare restrizioni alla libertà di espressione

Berna, 09.03.2017 - I servizi della Confederazione responsabili delle questioni relative alla sicurezza stimano che, allo stato attuale, la visita del ministro degli affari esteri turco prevista domenica a Zurigo non rappresenti una minaccia particolarmente elevata dal punto di vista della sicurezza interna della Svizzera. Non sussistono elementi per giustificare un divieto di questa visita.

La Delegazione Sicurezza del Consiglio federale (DFAE/DFGP/DDPS) ha preso atto di questa analisi complementare realizzata a seguito delle richieste del Cantone di Zurigo. Basandosi su queste costatazioni, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha risposto di conseguenza a una lettera del presidente del Consiglio di Stato zurighese che sollevava dubbi sulla legittimità di una tale visita.

I servizi della Confederazione continuano a seguire attentamente l’evolversi della situazione e sono pronti ad adeguare le proprie raccomandazioni in caso di necessità. Giovedì ha avuto luogo a Berna un incontro tra una rappresentante del DFAE e l’ambasciatore di Turchia per discutere delle modalità di svolgimento della visita. La Confederazione si mantiene inoltre in stretto contatto con le autorità zurighesi.

La Confederazione sottolinea l’importanza del principio della libertà di espressione nel nostro Paese e si aspetta che anche le autorità degli altri Paesi, in questo caso la Turchia, gli accordino lo stesso rilievo.


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