Rapporto forestale 2015: dopo un decennio tranquillo un futuro di sfide importanti

Berna, 27.08.2015 - Il decennio appena trascorso è stato per il bosco tranquillo e relativamente stabile, grazie all’assenza di grandi tempeste. In futuro il cambiamento climatico e la presenza di organismi nocivi introdotti da altre aree del mondo potrebbero però causare sempre più problemi al bosco. Il Rapporto forestale 2015 dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) informa sullo stato e sullo sviluppo del bosco e illustra le sfide che dovrà affrontare in futuro.

Il bosco si adegua costantemente alle mutevoli condizioni ambientali e non assume mai un carattere statico. Spesso, l'occhio umano non è in grado di riconoscere facilmente questi cambiamenti. Per tale motivo, lo sviluppo del bosco viene riassunto e valutato ogni dieci anni in un rapporto. L'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) hanno pubblicato il 27 agosto 2015 il Rapporto forestale 2015 (cfr. riquadro).

Il nuovo Rapporto forestale mostra che nel periodo trascorso dalla pubblicazione del precedente rapporto il bosco non è stato colpito da eventi naturali straordinari, in particolare da grandi tempeste. La trasparenza della chioma si è mantenuta su livelli stabili. Il bosco è tuttavia condizionato anche da incendi, infestazioni da bostrico o da nuovi patogeni fungini come Chalara Fraxinea, che causa il deperimento del frassino, Dothistroma septosporum, che colpisce i pini, o da eventuali infestazioni da tarlo asiatico del fusto. È inoltre in aumento l'impatto di specie esotiche invasive, come mostra ad esempio la diffusione dell'ailanto.

L'effetto protettivo del bosco per la la falda freatica e contro i pericoli naturali come le valanghe, la caduta di sassi e le colate detritiche è migliorato rispetto al 2005 in seguito all'aumento della densità dei boschi. In singole regioni si constata tuttavia la mancanza di rinnovazione e un aumento complessivo della brucatura di giovani alberi da parte di cervi e caprioli.

Se le pressioni sulla biodiversità sono aumentate in altri spazi vitali, nel bosco la situazione è migliorata negli ultimi dieci anni. Vi ha contribuito in maniera significativa la selvicoltura naturalistica. Il 90 per cento della rinnovazione del bosco avviene oggi in modo naturale e solo il 10 per cento mediante piantagione. Rispetto al 2005, è aumentata la quota di latifoglie e, nel complesso, è cresciuta la varietà delle specie e delle strutture. Inoltre, negli ultimi dieci anni è già stata istituita la metà delle riserve forestali pianificate entro il 2030. Malgrado ciò, gli obiettivi nel settore della biodiversità nel bosco non sono ancora stati raggiunti. Nell'Altipiano sono tuttora rari sia i boschi con alberi vecchi e quantità sufficienti di legno morto, sia i boschi radi e i boschi golenali.

Resta difficile la situazione economica delle aziende forestali. Se negli ultimi dieci anni la raccolta di legname è rimasta pressoché invariata, non si è riusciti ad abbassare i costi della gestione forestale in misura equivalente alla riduzione dei ricavi ottenuti dalla vendita del legname. Oltre al miglioramento delle condizioni di mercato, occorrono in primo luogo altre misure volte a ridurre i costi e a generare nuove fonti di entrate.

Per il bosco si prospettano grandi sfide

Per il bosco si prospettano grandi sfide per il futuro (cfr. scheda). In seguito al pericolo di incendio determinato dalla canicola e dalla siccità dell'estate di quest'anno, in molti luoghi è stato ad esempio emanato un divieto di accendere fuochi. Anche la decolorazione fogliare osservata in molte regioni potrebbe essere una conseguenza dello stress da siccità. In seguito al cambiamento climatico, periodi analoghi dovrebbero verificarsi con maggiore frequenza. Dato che il cambiamento climatico può pregiudicare i lenti processi naturali nel bosco, occorrono misure di adattamento, ad esempio attraverso una rinnovazione mirata dei boschi di protezione e una distribuzione dei rischi su una gamma di specie arboree più ampia. Il programma di ricerca «Bosco e cambiamento climatico», promosso dall'UFAM e dal WSL, che dovrebbe concludersi nel 2017, colmerà le lacune nelle conoscenze attuali e fornirà gli elementi per elaborare delle raccomandazioni.

Gli organismi nocivi pericolosi introdotti da altre aree del mondo costituiscono una minaccia crescente per il bosco. Il commercio globale di merci fa sì che organismi nocivi, ad esempio il tarlo asiatico del fusto trasportato in imballaggi di legno di merci provenienti dall'Asia orientale, giungano in Svizzera lungo le principali vie di transito. Per prevenire l'introduzione di nuovi organismi occorrono controlli più rigorosi sulle merci e un'informazione migliore per importatori e commercianti. Eventuali infestazioni vanno combattute e limitate tempestivamente.

Mutano anche le esigenze della società nei confronti del bosco. L'importanza dell'utilizzazione a scopo ricreativo aumenta soprattutto in prossimità di città, agglomerati urbani e regioni turistiche. Di conseguenza, cresce anche l'importanza della sicurezza nel bosco e per la gestione forestale. Soddisfare le crescenti e a volte contrastanti esigenze nei confronti del bosco, richiederà nell'ambito della gestione forestale un'armonizzazione maggiore e ancora più coerente. Il dialogo fra gli utenti, ad esempio fra gli escursionisti a cavallo o in mountain bike e i servizi forestali locali o i proprietari di bosco, può contribuire a trovare soluzioni adeguate.

Ognuno dovrà fare la sua parte

Il Rapporto forestale conferma che le strategie e gli strumenti adottati dalla Confederazione (fra cui la Politica forestale 2020, l'integrazione della legge forestale, la Strategia Biodiversità e la Politica della risorsa legno) sono idonei per affrontare le grandi sfide che si prospettano. A tal fine sarà ancora necessario elaborare basi decisionali aggiornate e scientificamente fondate per un monitoraggio efficiente del bosco, effettuato con gli strumenti tecnici all'avanguardia.

Per consentire al bosco di superare i pericoli futuri, occorre l'impegno di Confederazione, Cantoni, proprietari di bosco, settore forestale e ricerca. La gestione forestale con i suoi tempi di produzione lunghi deve mettere a disposizione popolamenti stabili e ricchi di specie con strutture diversificate e legname di valore proveniente da specie arboree diverse. In tal modo si crea la base affinché, in caso di una possibile perdita di singole specie, il popolamento rimanente possa continuare a garantire le prestazioni necessarie per le generazioni future.


RIQUADRO
Il Rapporto forestale 2015

Il Rapporto forestale 2015 informa sullo stato del bosco svizzero e si basa sugli indicatori standardizzati di Forest Europe, riconosciuti a livello internazionale. Questa pubblicazione costituisce un riferimento a livello internazionale in materia di gestione forestale sostenibile. I dati provengono da un esteso monitoraggio forestale che si è costituito negli scorsi decenni e che permette un'analisi approfondita della situazione attuale. 70 specialisti in ambito scientifico e pratico ripercorrono l'evoluzione dei boschi rispetto al precedente Rapporto forestale, pubblicato nel 2005, e rispondono agli interrogativi in merito al complesso ecosistema bosco e alla sua gestione. Il rapporto fornisce uno sguardo sul bosco svizzero, considerato in tutte le sue sfaccettature e rappresenta un'opera di consultazione per addetti ai lavori e non.

Il bosco svizzero copre circa un terzo della superficie nazionale e si estende attualmente su 1,31 milioni di ettari. Dal 1995 la superficie è aumentata di 82 300 ettari, pari al 7 per cento, soprattutto su superfici dello spazio alpino che non sono più utilizzate per scopi agricoli. Il bosco offre prestazioni utili per la popolazione, come la protezione dalle valanghe o dalla caduta di sassi, può ridurre il ruscellamento superficiale e fornisce il legno, una risorsa rinnovabile che si può produrre in modo sostenibile. Costituisce infine uno spazio vitale naturale irrinunciabile per molte specie e uno spazio ricreativo essenziale per le persone.


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