Seconda conferenza nazionale «Sanità2020»: migliorare insieme il coordinamento delle cure

Berna, 26.01.2015 - Su invito del consigliere federale Alain Berset e del presidente della Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità Philippe Perrenoud, si sono riuniti a Berna per la seconda conferenza nazionale «Sanità2020» oltre 400 attori del sistema sanitario e della politica della salute. All’ordine del giorno, il coordinamento delle cure, elemento indispensabile per garantire ai pazienti cure di qualità ed evitare terapie e spese inutili.

Adottata dal Consiglio federale nel 2013, la strategia «Sanità2020» punta sul coinvolgimento di tutti gli attori del sistema sanitario. In occasione della seconda conferenza, i partecipanti hanno passato in rassegna i progetti in corso e discusso in particolare del coordinamento delle cure. La prospettiva è la definizione di procedure che migliorino la qualità lungo tutto il percorso terapeutico e ottimizzino il passaggio dei pazienti da un fornitore di prestazioni all'altro. Un coordinamento lacunoso, infatti, implica un calo della qualità e un aumento delle terapie e delle spese superflue.

Sfide nel campo della salute

Nel corso dei prossimi anni la Svizzera dovrà affrontare diverse sfide. Innanzitutto, in ragione dell'aumento dell'età media della popolazione, crescerà il numero di persone affette da una o più malattie gravi che faranno ricorso al sistema sanitario. Inoltre, i progressi tecnici consentiranno una maggior specializzazione e la gamma dei possibili trattamenti si allargherà. Infine, la carenza di medici generici e personale sanitario renderà più difficile il coordinamento in caso di ricorso a specialisti o strutture ospedaliere.

Migliorare il coordinamento è necessario soprattutto per quel 10 per cento di pazienti cui è destinato dal 70 all'80 per cento delle cure fornite. Si tratta molto spesso di persone affette da una o più malattie invalidanti, per le quali il coordinamento delle cure è essenziale in quanto migliora la qualità di vita. Studi realizzati preliminarmente a questa seconda conferenza hanno permesso di identificare gruppi e situazioni particolarmente sensibili. Si tratta in particolare delle persone anziane curate in ospedale, dei malati cronici e dei malati psichici che ricorrono sia alla psichiatria che alle cure somatiche acute.

Secondo il Consiglio federale, la strategia «Sanità2020» deve essere attuata con il concorso di tutti gli attori importanti del sistema sanitario, a maggior ragione nel settore delle cure coordinate, che devono continuare a essere sviluppate a partire da quello che già si fa. Nel corso della giornata, i partecipanti hanno discusso in piccoli gruppi le proposte di diversi fornitori di prestazioni. I risultati delle discussioni saranno valutati e integrati nel prosieguo dei lavori della strategia «Sanità2020». I partner interessati saranno associati all'elaborazione e realizzazione dei progetti ritenuti validi.

Alla seconda conferenza nazionale «Sanità2020» hanno partecipato direttori e direttrici cantonali della sanità, parlamentari federali e rappresentanti delle associazioni di medici, personale sanitario, pazienti, farmacisti, ospedali, assicuratori-malattie e industria farmaceutica, ma anche esperti e rappresentanti di ONG.

Sanità2020

La strategia «Sanità2020» del Consiglio federale mira a preparare al meglio il sistema sanitario svizzero alle sfide di domani. Riferite a tutti i settori, le 36 misure previste permettono di garantire una buona qualità di vita alle persone residenti in Svizzera e allo stesso tempo rafforzano l'accesso paritario al sistema sanitario e migliorano la qualità delle cure e la trasparenza. Questi obiettivi possono essere raggiunti soltanto con l'appoggio di tutti gli attori della politica sanitaria.


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