Aree d’atterraggio in montagna: avvio dell’indagine conoscitiva relativa al nuovo piano
Berna, 20.01.2015 - Alcuni mesi fa il Consiglio federale ha deciso di fissare a un numero massimo di 40 le aree d’atterraggio in montagna. L’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) propone una modifica del piano relativo alle aree d’atterraggio in mon-tagna e dell’ordinanza sull’infrastruttura aeronautica (OSIA) nonché la soppressione delle aree di Rosenegg-West e di Gumm nel Cantone di Berna. L’indagine conoscitiva relativa a tali modifiche inizia oggi il 20 gennaio 2015
Nel mese di maggio 2014, il Consiglio federale ha deciso di ridurre a 40 il numero massimo ammesso di aree d’atterraggio in montagna, oggi fissato a 48. In Svizzera si contano attualmente 42 di queste aree utilizzate da elicotteri e aerei. La soppressione riguarda le aree di Rosenegg-West e di Gumm nel Cantone di Berna. Le restanti aree potranno continuare a essere utilizzate dalle imprese di trasporto in elicottero secondo le modalità attuali.
La scelta, fatta d’intesa con gli Uffici federali interessati, è frutto della ponderazione degli interessi tra gli obiettivi di protezione della natura, del paesaggio e dalla fauna selvatica, da un lato, e dell’istruzione e del mantenimento delle capacità dei piloti dall’altro. Queste modifiche della parte concettuale del PSIA non cambiano tuttavia i principi sulla pratica dell’elisci e sulle zone di tranquillità per la selvaggina che erano stati adottati in precedenza.
Le aree d’atterraggio in montagna sono situate a 1100 metri di altitudine. Impiegate a scopo d’istruzione, d’esercizio e sport oppure per il trasporto di persone nel quadro di attività turistiche, non dispongono di infrastruttura. Fungono da base per i voli d’istruzione e d’addestramento ai fini dell'autorizzazione dei piloti agli atterraggi in montagna e assicurano i voli di soccorso e di trasporto aereo in montagna.
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