Assemblea generale dell’ONU: Leuenberger illustra la proposta svizzera per finanziare le misure di adattamento

Berna, 24.09.2008 - Il 24 settembre, il Consigliere federale Moritz Leuenberger ha presentato a New York la proposta svizzera per il finanziamento mondiale delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Leuenberger ha incontrato i ministri di Gran Bretagna, Paesi Bassi e Bangladesh in occasione della 63a Assemblea generale dell’ONU. La proposta della Svizzera ha suscitato un grande interesse tra i ministri.

La presentazione è avvenuta nell'ambito di un forum dei Paesi impegnati a esplorare le possibili soluzioni per il finanziamento delle misure climatiche a livello mondiale. Secondo la Banca mondiale, le sole misure di adattamento costeranno tra i 10 e i 40 miliardi di dollari l'anno. In occasione di un incontro aperto alla stampa, il meccanismo di finanziamento elaborato dalla Svizzera è stato presentato da Leuenberg ai ministri di Gran Bretagna, Paesi Bassi e Bangladesh. Tale sistema intende, in primo luogo, garantire che i Paesi più poveri possano finanziare le misure di prevenzione e d'adattamento nazionali ai cambiamenti climatici.

La Svizzera propone che gli Stati versino una contribuzione sulla base delle loro emissioni di CO2, commisurata al loro grado di sviluppo. Questo meccanismo permetterà di raccogliere 48,5 miliardi di dollari l'anno.

Ogni Stato disporrebbe di una quantità di emissioni di CO2 esentasse pari a 1,5 tonnellate per abitante. Tale soglia corrisponde alla somma delle emissioni mondiali che, per prevenire un pericoloso deterioramento del sistema climatico, non dovrebbe essere superata alla fine del secolo. I Paesi in via di sviluppo, le cui emissioni di gas serra sono inferiori a 1, 5 tonnellate di CO2 per abitante, sono esentati dal pagare la tassa, considerato che emettono una bassa quantità di gas per abitante.

Ogni Paese potrebbe utilizzare una parte degli introiti generati da questa tassa per finanziare le misure climatiche nazionali. Anche tale parte sarebbe commisurata al grado di sviluppo degli Stati: sarebbe, infatti, maggiore per i Paesi più poveri e minore per i Paesi più sviluppati. Il saldo alimenterebbe un fondo di adattamento mondiale cui potranno attingere esclusivamente i Paesi a reddito basso o medio.

Questa proposta figura tra le opzioni che saranno esaminate entro la fine del 2009 nel quadro delle negoziazioni sul futuro regime climatico internazionale ed è stata approvata dal Consiglio federale nel luglio del 2008.


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