Il Consiglio federale intende ampliare la ricerca sulle questioni energetiche e climatiche

Berna, 21.02.2024 - Nella sua seduta del 21 febbraio 2024, il Consiglio federale ha adottato il messaggio relativo al decreto federale concernente un credito d’impegno di 106,8 milioni di franchi per lo strumento di promozione della ricerca SWEETER (Swiss Energy Research for the Energy Transition and Emissions Reduction). SWEETER completerà negli anni 2025-2036 l’attuale programma SWEET. Tratterà questioni relative alla sicurezza dell’approvvigionamento e alla transizione verso un sistema energetico rispettoso del clima.

L’attuale strumento di promozione della ricerca SWEET (SWiss Energy research for the Energy Transition) si focalizza sulla ricerca applicata. Promuove consorzi transdisciplinari a cui partecipano il mondo scientifico, il settore privato e il settore pubblico, che analizzano le questioni di ricerca in termini globali per un periodo da sei a otto anni ciascuno. Ad oggi SWEET beneficia di un credito d’impegno di 136,4 milioni di franchi per il periodo 2021–2032.

SWEETER completa tali lavori. L’obiettivo è fornire rapidamente risposte mirate a nuove e urgenti domande relative alla garanzia della sicurezza dell’approvvigionamento e alla transizione del sistema energetico verso un sistema a zero emissioni di gas serra. Il finanziamento per il periodo 2025–2036 sarà garantito da un ulteriore credito d’impegno per un importo di 106,8 milioni.

Con il credito saranno svolte gare su temi quali lo stoccaggio d’energia, la produzione e lo stoccaggio di energia nel sottosuolo, la digitalizzazione, i mercati energetici locali e la convergenza delle reti, l’economia circolare e le città intelligenti («smart cities»). I mezzi finanziari saranno compensati mediante i messaggi sulla promozione dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione fino al 2036. L’attuazione non incide sul bilancio.

Ai consorzi SWEETER, oltre alle scuole universitarie, parteciperanno anche partner del settore privato, nonché Città, Cantoni e Comuni, che contribuiranno al finanziamento dei lavori di ricerca attraverso fondi propri e di terzi.

Il progetto posto in consultazione tra giugno e settembre 2023 è stato accolto perlopiù favorevolmente. La decisione spetterà ora alle Camere federali.


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