0.191.111.631
Capitolo 1: Disposizioni generali
Capitolo 2: Protezione consolare
Capitolo 3: Prestazioni amministrative
Capitolo 4: Finanze ed emolumenti
Capitolo 5: Ulteriori forme della cooperazione
Capitolo 6: Autorità e organi competenti
Capitolo 7: Disposizioni finali
Appendice I
Appendice II
Traduzione
(Stato 15 ottobre 2019)
Il Consiglio federale svizzero,
rappresentato dal Capo del Dipartimento federale degli affari esteri,
e
il Governo della Repubblica d’Austria,
rappresentato dal Ministro federale per l’Europa, l’integrazione e gli affari esteri,
qui di seguito le «Parti contraenti»,
in applicazione dell’articolo 8 della Convenzione di Vienna del 24 aprile 19631 sulle relazioni consolari («Convenzione di Vienna»), secondo cui le rappresentanze consolari possono esercitare funzioni consolari anche per conto d’uno Stato terzo;
animati dal desiderio di fornire ai cittadini prestazioni consolari efficienti e conformi alle esigenze dei destinatari;
risoluti ad attualizzare e approfondire la cooperazione consolare concordata nel quadro dell’Accordo bilaterale del 3 settembre 19792 sulla collaborazione in materia consolare,
hanno convenuto quanto segue:
1. Le rappresentanze di una Parte contraente incaricate delle funzioni consolari possono fornire ai cittadini dell’altra Parte contraente, entro i limiti del presente Accordo e delle disposizioni di cui all’appendice I, prestazioni consolari negli Stati di residenzai in cui una delle due Parti contraenti non dispone di una rappresentanza. Tali prestazioni di servizio possono essere fornite anche negli Stati di residenza in cui ambedue le Parti contraenti dispongono di rappresentanze con prestazioni consolari e tuttavia una prestazione di servizio da parte dell’altra Parte contraente può essere ritenuta utile. In ogni caso è però garantito l’accesso dei cittadini alla propria rappresentanza.
2. L’elenco degli Stati di residenza nei quali sono fornite tali prestazioni (appendice II) viene definito di comune accordo.
1. L’Accordo è valido per le persone fisiche che, conformemente al diritto della rispettiva Parte contraente, hanno la cittadinanza di una delle Parti contraenti o la cittadinanza di ambedue le Parti contraenti.
2. Salvo opposizione da parte dello Stato di residenza, l’Accordo è valido anche per i cittadini del Principato del Liechtenstein se la Svizzera fornisce loro prestazioni consolari in base allo scambio di note del 21 e 24 ottobre 19191.
1 Non pubblicato nella RU.
Conformemente all’articolo 8 della Convenzione di Vienna, l’assunzione delle funzioni consolari da parte di una rappresentanza per conto di un’altra Parte contraente va notificata alle autorità dello Stato di residenza in modo appropriato.
Sono fatti salvi gli obblighi internazionali delle Parti contraenti in materia di affari consolari che risultano in particolare dall’appartenenza all’Unione europea o da accordi bilaterali con quest’ultima. Nel quadro del presente Accordo rimangono inoltre invariati gli obblighi in ambito di scambi di informazioni non pubbliche relativi ad affari amministrativi (p. es. assistenza amministrativa in materia doganale o fiscale).
1. La rappresentanza dell’altra Parte contraente può aiutare i cittadini di una Parte a tutelare i propri diritti e interessi nello Stato di residenza qualora non siano in grado di farlo, siano assenti o per altri motivi non sia loro possibile tutelarli da soli né con l’aiuto di terzi (principio della sussidiarietà).
2. Le funzioni della protezione consolare considerate dal presente Accordo si limitano di regola a quelle che richiedono un contatto personale di un cittadino delle Parti contraenti con una rappresentanza nello Stato di residenza e per le quali un disbrigo unicamente per iscritto non è sufficiente. Le rappresentanze delle Parti contraenti accorderanno ai cittadini dell’altra Parte contraente la protezione consolare nella stessa misura e alle stesse condizioni che ai propri cittadini. Qualora il presente accordo non preveda diversamente, la fornitura di prestazioni di servizio e la cooperazione avvengono nel quadro del diritto applicabile della Parte contraente che assume le funzioni consolari.
3. Prima e durante l’erogazione di protezione consolare, si effettuano consultazioni con le autorità o le rappresentanze competenti dello Stato d’origine, a meno che la persona interessata sia in pericolo la vita.
1. La rappresentanza competente di una Parte contraente può chiedere alle autorità dello Stato di residenza di prendere misure provvisorie volte a tutelare i diritti e gli interessi o di impegnarsi a favore di una rappresentanza legale adeguata dinanzi ai tribunali o ad altre autorità di suddetto Stato , fermo restando che le eventuali spese legali e processuali andranno a carico della persona interessata.
2. Qualora la rappresentanza competente di una Parte contraente abbia preso atto che un cittadino dell’altra Parte è in stato di arresto, in detenzione amministrativa o preventiva o è sottoposto a qualsiasi altra privazione della libertà, potrà verificare se la persona interessata è stata informata del suo diritto di mettersi in contatto con la rappresentanza. Potrà anche informarsi circa i motivi di tale misura. Ove ciò appaia opportuno o la persona interessata lo domandi, la rappresentanza farà il possibile per mettersi in contatto con essa, visitarla se necessario e provvedere affinché sia assicurata una difesa adeguata dinnanzi ai tribunali e alle altre autorità dello Stato di residenza, fermo restando che le eventuali spese legali e processuali andranno a carico della persona interessata.
1. Se durante un soggiorno temporaneo nello Stato di residenza un cittadino di una Parte contraente si trova in situazione di emergenza, le rappresentanze potranno accordargli, fino a che gli pervengano fondi dallo Stato d’origine o da trasferimenti internazionali e dietro impegno di rimborso, un prestito senza interessi per finanziare il suo rimpatrio, quale aiuto transitorio o per coprire spese ospedaliere e mediche.
2. Se durante un soggiorno temporaneo nello Stato di residenza un cittadino di una Parte contraente privo di mezzi si trova in situazione di emergenza e la sua vita o salute sembra essere a repentaglio, le rappresentanze possono elargirgli aiuti per finanziare il rimpatrio, quale aiuto o per coprire spese ospedaliere e mediche. Il Paese d’origine rimborserà l’importo pagato alla Parte contraente che ha prestato aiuto.
3. Contrariamente all’articolo 5 capoverso 2, i prestiti di emergenza e gli aiuti devono essere versati in base alle disposizioni dello Stato d’origine.
4. Nel ricevere il prestito, il destinatario dovrà firmare una ricevuta per l’importo accordatogli e un impegno di rimborso; questi documenti saranno trasmessi alle autorità dello Stato d’origine con una dichiarazione di cessione. Lo Stato d’origine rimborserà alla Parte contraente che ha fornito il proprio aiuto il prestito pagato e provvederà a recuperarlo.
1. Se in caso di guerra e situazioni di crisi, di disordini e catastrofi naturali sono prese misure di protezione, le rappresentanze includeranno i cittadini dell’altra Parte contraente in quelle adottate a favore dei propri cittadini. Ove siano preparate o attuate misure d’evacuazione, le rappresentanze delle Parti contraenti provvederanno affinché di tali misure possano beneficiare, se possibile, anche i cittadini dell’altra Parte contraente, fermo restando che ogni evacuazione avverrà di spontanea volontà e sotto l’esclusiva responsabilità della persona interessata.
2. Le autorità competenti s’intenderanno sulle modalità e le spese dell’evacuazione.
3. Nel quadro della prevenzione di crisi e degli interventi in caso di crisi si cercherà un accordo comune.
Le rappresentanze sono autorizzate a rilasciare a favore di cittadini dell’altra Parte contraente attestazioni concernenti fatti la cui esattezza è debitamente provata e se tali attestazioni sono destinate a essere utilizzate esclusivamente nello Stato d’origine. Sono fatte salve le disposizione della Convenzione europea del 7 giugno 19681 sulla soppressione della legalizzazione di atti compilati dagli agenti diplomatici o consolari.
1 RS 0.172.030.3
Conformemente all’appendice I, le rappresentanze delle Parti contraenti possono fornire ulteriori prestazioni consolari di natura amministrativa ai cittadini dell’altra Parte contraente.
Le rappresentanze riscuotono gli emolumenti consolari e le tariffe previste dalle disposizioni nazionali vigenti della rispettiva Parte contraente.
Le spese eccedenti il normale onere amministrativo e che sono state sostenute nell’interesse di uno o più cittadini dell’altra Parte contraente saranno oggetto di un conteggio comune tra le autorità competenti. Rimane riservato il diritto di regresso dello Stato di origine nei confronti del proprio cittadino che abbia dato luogo a tali spese.
1. Le Parti contraenti valutano la possibilità di integrare collaboratori nelle rappresentanze dell’altra Parte contraente, a condizione che una delle Parti contraenti non sia presente sul posto e che nonostante il volume d’affari un trasferimento ai sensi dell’articolo 1 non sia ritenuto la soluzione migliore.
2. Il Comitato misto disciplina in base a un accordo separato le questioni relative alle modalità concrete circa la fornitura di prestazioni, lo stato giuridico del collaboratore «integrato» e le spese legate all’integrazione.
Le autorità competenti possono organizzare formazioni per i funzionari consolari dell’altra Parte contraente incaricati di fornire servizi nell’ambito di affari consolari. Il Comitato misto può valutare l’eventuale creazione di ulteriori sinergie nell’ambito della formazione dei funzionari consolari, ad esempio attraverso corsi di formazione comuni.
In caso di problemi di natura tecnica o infrastrutturale agli edifici o impianti esistenti, le Parti contraenti si accordano sostegno reciproco sul posto mettendo a disposizione locali e altre infrastrutture.
Le autorità competenti possono realizzare valutazioni comuni presso le rappresentanze che forniscono prestazioni consolari per conto dell’altra Parte contraente.
A complemento delle consultazioni concrete di cui all’articolo 5 capoverso 3, tra la rappresentanza competente per lo Stato di residenza o la circoscrizione consolare le cui prestazioni consolari sono assunte, nel quadro del presente Accordo, dall’altra Parte contraente, e la rappresentanza in loco che, nel quadro del presente Accordo, fornisce prestazioni consolari per conto dell’altra Parte ha luogo uno scambio regolare sull’attività consolare.
1. Viene istituito un Comitato misto, composto da rappresentanti delle Parti contraenti. Esso è incaricato della gestione del presente Accordo e del rispettivo funzionamento regolare. A tale scopo formula raccomandazioni e, nel quadro delle leggi delle Parti contraenti e delle rispettive competenze, redige decisioni sui casi previsti dal presente Accordo. Le sue decisioni sono prese di comune intesa. Il Comitato misto si riunisce su richiesta di una Parte contraente, ma almeno una volta all’anno. Il Comitato misto può dotarsi di un protocollo procedurale/un regolamento interno.
2. I compiti e i poteri del Comitato misto sono i seguenti:
1. Le autorità competenti sono:
2. Le autorità competenti possono consultarsi e scambiarsi informazioni su questioni concrete legate all’attuazione del presente Accordo. Preparano inoltre convenzioni per il Comitato misto.
Le appendici sono parte integrante del presente Accordo.
1. Il presente Accordo entra in vigore il primo giorno del terzo mese dopo la ricezione della seconda nota diplomatica attraverso la quale le Parti contraenti si comunicano a vicenda la conclusione del proprio processo di ratifica interno.
2. Un’eventuale modifica del presente Accordo viene esaminata dalle Parti contraenti su richiesta di una Parte contraente. La modifica entra in vigore conformemente al capoverso 1.
3. L’Accordo è valido a tempo indeterminato, può tuttavia essere disdetto in qualsiasi momento mediante nota diplomatica. L’Accordo si estingue sei mesi dopo la data della nota diplomatica.
4. Il presente Accordo sostituisce l’Accordo del 3 settembre 1979 tra la Svizzera e l’Austria sulla collaborazione in materia consolare.
Fatto a Belgrado, il 3 dicembre 2015 in due esemplari in lingua tedesca.
Per il Consiglio federale svizzero: Didier Burkhalter | Per il Governo della Repubblica d’Austria: Sebastian Kurz |
Coinvolgimento reciproco nel dispositivo di crisi sul posto, evacuazione reciproca.
Le Parti contraenti valutano la possibilità di cooperare nel settore del rilevamento dei dati biometrici e le basi legali necessarie a tale cooperazione.
Rappresentato dall’Ambasciata | Rappresentato da un CO | Rappresentanza ad hoc/Emergenza | |
Europa | Creta (Grecia) Madeira (Portogallo) | Chisinau (Moldavia) | |
Africa | Banjul (Gambia) | ||
America | Scarborough (Tobago) Basseterre (St. Kitts & Nevis) |
Rappresentato dall’Ambasciata | Rappresentato da un CO | Rappresentanza ad hoc/Emergenza | |
Africa | Dar-es-Salaam (Tanzania) | Bissau (Guinea Bissau) Freetown (Sierra Leone) Monrovia (Liberia) | |
America | San José (Costa Rica) Port of Spain (Trinidad) Maracaibo (Venezuela) Caracas (Venezuela) | ||
Asia | Bali (Indonesia) | ||
Oceania | Apia (Samoa) Papeete (Tahiti) Suva (Fiji) | Wellington (Nuova Zelanda) |
1 Nuovo testo giusta lo scambio di note dei 25 set./10 ott. 2019, in vigore dal 15 ott. 2019 (RU 2019 3283).
Originaltext
(Stand am 15. Oktober 2019)
Der Schweizerische Bundesrat, vertreten durch den Vorsteher des Eidgenössischen Departements für auswärtige Angelegenheiten, und die Regierung der Republik Österreich, vertreten durch den Bundesminister für Europa, Integration und Äusseres,
nachfolgend die Vertragsparteien,
in Anwendung von Artikel 8 des Wiener Übereinkommens über konsularische Beziehungen vom 24. April 19631 («Wiener Übereinkommen»), wonach konsularische Vertretungen konsularische Aufgaben auch für einen dritten Staat wahrnehmen können;
vom Wunsche geleitet, den Staatsangehörigen möglichst effizient und bürgerfreundlich konsularische Dienstleistungen zu erbringen;
im Bestreben, die im bilateralen Abkommen über die Zusammenarbeit auf konsularischem Gebiet vom 3. September 19792 vereinbarte Zusammenarbeit auf konsularischem Gebiet zu aktualisieren und zu vertiefen,
haben folgendes vereinbart:
1. Die mit konsularischen Aufgaben betrauten Vertretungen einer Vertragspartei können den Angehörigen der anderen Vertragspartei im Rahmen dieses Abkommens und des Anhangs I konsularische Dienstleistungen in jenen Empfangsstaaten erbringen, in denen die eine der beiden Vertragsparteien über keine Vertretung verfügt. Diese Dienstleistungserbringung kann auch in Empfangsstaaten erbracht werden, in denen beide Vertragsparteien über Vertretungen mit konsularischen Dienstleistungen verfügen, aber sich eine Dienstleistungserbringung durch die andere Vertragspartei als sinnvoll erweist. Der Zugang des Staatsbürgers zu seiner Vertretung bleibt aber in jedem Fall gewährleistet.
2. Die Bestimmung der Liste der Empfangsstaaten, in denen diese Dienstleistungen erbracht werden (Anhang II), erfolgt einvernehmlich.
1. Das Abkommen gilt für natürliche Personen, welche gemäss dem Recht der jeweiligen Vertragspartei über deren Staatsangehörigkeit oder über beide Staatsangehörigkeiten verfügen.
2. Sofern der Empfangsstaat keinen Einspruch erhebt, gilt das Abkommen auch für Staatsangehörige des Fürstentums Liechtenstein, insoweit als die Schweiz für diese auf der Grundlage des Notenwechsels vom 21. und 24. Oktober 19191 konsularische Dienstleistungen erbringt.
1 Nicht veröffentlicht in der AS.
Die Wahrnehmung von konsularischen Aufgaben durch eine Vertretung für die andere Vertragspartei wird gemäss Artikel 8 des Wiener Übereinkommens den Behörden des Empfangsstaates in angemessener Form notifiziert.
Internationale Verpflichtungen der Vertragsparteien in konsularischen Angelegenheiten, welche sich insbesondere aus der Mitgliedschaft bei beziehungsweise aus bilateralen Abkommen mit der Europäischen Union ergeben, bleiben vorbehalten. Das Abkommen lässt auch die Verpflichtungen bezüglich Austausch von nicht-öffentlichen Informationen in Verwaltungsangelegenheiten (z.B. Amtshilfe in Zoll- oder Fiskalsachen) unberührt.
1. Ist es einem Angehörigen oder einer Angehörigen einer Vertragspartei nicht zumutbar oder wegen Abwesenheit oder aus einem anderen Grund nicht möglich, seine Rechte und Interessen im Empfangsstaat selbst oder durch Dritte wahrzunehmen, so kann ihm oder ihr die Vertretung der anderen Vertragspartei beim Schutz seiner Rechte und Interessen behilflich sein (Grundsatz der Subsidiarität).
2. Die vom Abkommen erfassten Aufgaben des konsularischen Schutzes beschränken sich in der Regel auf diejenigen, die eines persönlichen Kontaktes eines Angehörigen oder einer Angehörigen der Vertragsparteien mit einer Vertretung im Empfangsstaat bedürfen und folglich nicht alleine auf dem Schriftweg erledigt werden können. Die Vertretungen der Vertragsparteien gewähren den Staatsangehörigen der anderen Vertragspartei im gleichen Ausmass und unter den gleichen Bedingungen konsularischen Schutz, wie dieser den eigenen Staatsangehörigen zuteilwird. Soweit sich aus diesem Abkommen nichts anderes ergibt, erfolgt die Dienstleistungserbringung und Zusammenarbeit im Rahmen des jeweiligen für die handelnde Vertragspartei anwendbaren Rechts.
3. Vor und während des konsularischen Schutzes werden mit den zuständigen Behörden oder den zuständigen Vertretungsbehörden des Heimatstaates jeweils Konsultationen aufgenommen, es sei denn, es besteht Gefahr für Leib und Leben der betroffenen Person.
1. Die zuständige Vertretung einer Vertragspartei kann die Behörden des Empfangsstaates namentlich ersuchen, vorläufige Massnahmen zur Wahrung der Rechte und Interessen zu treffen oder sich für eine angemessene Rechtsvertretung vor den Gerichten und anderen Behörden des Empfangsstaates einzusetzen, wobei allfällige Anwalts- und Verfahrenskosten von der betroffenen Person selber zu tragen sind.
2. Hat die zuständige Vertretung einer Vertragspartei Kenntnis erhalten, dass ein Angehöriger oder eine Angehörige der anderen Vertragspartei festgenommen, in Verwahrungs- oder Untersuchungshaft genommen wurde oder von einem sonstigen Freiheitsentzug betroffen ist, so kann sie sich darüber erkundigen, ob diese über ihr Recht, mit der Vertretung in Kontakt zu treten, informiert wurde. Sie kann sich auch nach den Gründen dieser Massnahme erkundigen. Sofern es angezeigt erscheint oder die betroffene Person es verlangt, wird sich die Vertretung bemühen, mit ihr in Verbindung zu treten, sie erforderlichenfalls zu besuchen und dafür zu sorgen, dass eine angemessene Verteidigung vor den Gerichten und anderen Behörden des Empfangsstaates gesichert ist, wobei allfällige Anwalts- und Verfahrenskosten von der betroffenen Person selber zu tragen sind.
1. Gerät ein Angehöriger oder eine Angehörige einer Vertragspartei während eines vorübergehenden Aufenthaltes im Empfangsstaat in Not, so können die Vertretungen diesen bis zur Beschaffung der notwendigen Geldmittel aus der Heimat oder mittels internationaler Überweisungen gegen Rückzahlungsverpflichtung ein zinsloses Darlehen für die Finanzierung der Heimreise, als Überbrückungshilfe oder für Spital- und Arztkosten gewähren.
2. Gerät ein mittelloser Angehöriger oder eine Angehörige einer Vertragspartei während eines vorübergehenden Aufenthaltes im Empfangsstaat in Not, sodass Leben oder Gesundheit schwer gefährdet erscheinen, so können die Vertretungen diesen eine Zuwendung für die Finanzierung der Heimreise, als Überbrückungshilfe oder für Spital- und Arztkosten gewähren. Der Heimatstaat ersetzt der hilfeleistenden Vertragspartei die ausbezahlte Zuwendung.
3. Im Gegensatz zu Artikel 5 Absatz 2 sollen Notdarlehen und Zuwendungen gemäss den vorgesehenen Bestimmungen des Heimatstaates ausbezahlt werden.
4. Über das ausbezahlte Darlehen ist eine vom Empfänger unterzeichnete Quittung und Rückzahlungsverpflichtung ausfertigen zu lassen und den Behörden des Heimatstaates samt einer Zessionserklärung zu übermitteln. Der Heimatstaat ersetzt der hilfeleistenden Vertragspartei das ausbezahlte Darlehen und übernimmt dessen Eintreibung.
1. Werden bei Kriegs- und Krisensituationen, Unruhen und Naturkatastrophen Schutzmassnahmen vorbereitet, so werden die Angehörigen der anderen Vertragspartei in diese Massnahmen für die eigenen Staatsangehörigen einbezogen. Werden Evakuierungsmassnahmen vorbereitet bzw. durchgeführt, so werden die Vertretungen der Vertragsparteien dafür sorgen, dass nach Möglichkeit auch die Angehörigen der anderen Vertragspartei in die Evakuierungsmassnahmen einbezogen werden, wobei davon ausgegangen wird, dass jede Teilnahme an einer Evakuierung freiwillig und unter der ausschliesslichen Verantwortung der betroffenen Person erfolgt.
2. Über die Modalitäten und Kosten der Evakuierung werden sich die zuständigen Behörden jeweils verständigen.
3. Im Rahmen der Krisenvorsorge und von Kriseneinsätzen wird eine gegenseitige Abstimmung angestrebt.
Die Vertretungen sind befugt, den Angehörigen der anderen Vertragspartei Bestätigungen über Tatsachen auszustellen, deren Richtigkeit von ihnen hinreichend festgestellt ist, wenn diese Bestätigungen ausschliesslich in deren Heimatstaat verwendet werden sollen. Die Bestimmungen des Europäischen Übereinkommens zur Befreiung der von diplomatischen und konsularischen Vertretern errichteten Urkunden von der Beglaubigung vom 7. Juni 19681 bleiben vorbehalten.
1 SR 0.172.030.3
Die Vertretungen der Vertragsparteien können zugunsten eines Angehörigen oder einer Angehörigen der anderen Vertragspartei weitere konsularische Dienstleistungen administrativer Natur nach Anhang I erbringen.
Die Vertretungen heben die nach den für die jeweiligen Vertragsparteien massgebenden nationalen Bestimmungen vorgeschriebenen Konsulargebühren und -tarife ein.
Kosten, die über den normalen Verwaltungsaufwand hinausgehen und im wohlverstandenen Interesse eines Angehörigen, einer Angehörigen oder mehrerer Angehöriger der anderen Vertragspartei sind, werden von den zuständigen Behörden jeweils miteinander verrechnet. Das Rückgriffsrecht des Heimatstaates auf den die Kosten verursachenden Staatsangehörigen bleibt vorbehalten.
1. Die Vertragsparteien vereinbaren, die Einbettung von Mitarbeitenden in Vertretungen der anderen Vertragspartei zu prüfen, sofern eine der Vertragsparteien vor Ort nicht präsent ist, sich aber aufgrund des Geschäftsaufkommens auch keine Übertragung nach Artikel 1 als beste Lösung erweist.
2. Der Gemischte Ausschuss regelt die Fragen hinsichtlich der konkreten Modalitäten der Dienstleistungserbringung, des rechtlichen Status des «eingebetteten» Mitarbeitenden und die mit der Einbettung verbundenen Kosten durch separate Vereinbarung.
Die zuständigen Behörden können Ausbildungen für mit der Dienstleistungserbringung in konsularischen Angelegenheiten betraute Konsularbeamte der anderen Vertragspartei durchführen. Der Gemischte Ausschuss kann die Schaffung weiterer Synergien bei der Ausbildung von Konsularbeamten wie z.B. durch gemeinsame Ausbildungslehrgänge prüfen.
Die Vertragsparteien gewähren einander Unterstützung vor Ort durch das zur Verfügung stellen von Räumlichkeiten und sonstiger Infrastruktur im Falle von technischen oder infrastrukturellen Problemen an bestehenden Gebäuden oder Anlagen.
Die zuständigen Behörden können bei Vertretungen, die konsularische Dienstleistungen für die andere Vertragspartei erbringen, gemeinsame Evaluationen durchführen.
Zwischen der für den Empfangsstaat beziehungsweise den Konsularbezirk zuständigen Vertretung, deren konsularische Dienstleistungen im Rahmen dieses Abkommens durch die andere Vertragspartei wahrgenommen werden und der Vertretung vor Ort, welche konsularische Dienstleistungen im Rahmen dieses Abkommens für die andere Vertragspartei erbringt, findet als Ergänzung zur konkreten Konsultation unter Artikel 5 Absatz 3 ein regelmässiger Austausch über die Geschäftstätigkeit statt.
1. Ein aus Vertretern der Vertragsparteien bestehender Gemischter Ausschuss wird eingesetzt, der mit der Verwaltung dieses Abkommens betraut ist und für dessen ordnungsgemässes Funktionieren sorgt. Zu diesem Zweck gibt er Empfehlungen ab und fasst in den in diesem Abkommen vorgesehenen Fällen Beschlüsse im Rahmen der Gesetze der Vertragsparteien und der jeweiligen Kompetenzen. Er beschliesst einvernehmlich. Der Gemischte Ausschuss tritt auf Verlangen einer Vertragspartei, aber mindestens einmal im Jahr zusammen. Der Gemischte Ausschuss kann sich ein Verfahrensprotokoll/eine Geschäftsordnung geben.
2. Der Gemischte Ausschuss hat die folgenden Aufgaben und Befugnisse:
1. Die zuständigen Behörden sind:
2. Die zuständigen Behörden können einander zu konkreten Umsetzungsfragen informieren und konsultieren. Sie bereiten zudem Vereinbarungen für den Gemischten Ausschuss vor.
Die Anhänge sind integrale Bestandteile dieses Abkommens.
1. Das Abkommen tritt am ersten Tag des dritten Monats nach Erhalt der zweiten diplomatischen Note, mit welcher die Vertragsparteien einander die Vollendung der innerstaatlichen Genehmigungsverfahren mitteilen, in Kraft.
2. Die Vertragsparteien prüfen auf Antrag einer Vertragspartei die Änderung des Abkommens. Die Änderung tritt gemäss Absatz 1 in Kraft.
3. Das Abkommen gilt auf unbestimmte Zeit, kann aber jederzeit mit diplomatischer Note gekündigt werden. Das Abkommen tritt sechs Monate nach dem Datum der diplomatischen Note ausser Kraft.
4. Das Abkommen ersetzt das Schweizerisch-Österreichische Abkommen über die Zusammenarbeit auf konsularischem Gebiet vom 3. September 1979.
Geschehen zu Belgrad, am 3. Dezember 2015 in zwei Urschriften in deutscher Sprache.
Für den Schweizerischen Bundesrat: Didier Burkhalter | Für die Regierung der Republik Österreich: Sebastian Kurz |
Gegenseitige Einbindung in das Krisendispositiv vor Ort, gegenseitige Evakuation.
Die Vertragsparteien werden die Möglichkeit der Zusammenarbeit im Bereich der Erfassung biometrischer Daten und die dafür erforderlichen rechtlichen Grundlagen prüfen.
Vertretung durch Botschaft | Vertretung durch HK | Ad-hoc/Notfall Vertretung | |
Europa | Kreta (Griechenland) Madeira (Portugal) | Kischinau (Moldau) | |
Afrika | Banjul (Gambia) | ||
Amerika | Scarborough (Tobago) Basseterre (St. Kitts & Nevis) |
Vertretung durch Botschaft | Vertretung durch HK | Ad-hoc/Notfall Vertretung | |
Afrika | Dar-es-Salaam (Tansania) | Bissau (Guinea-Bissau) Freetown (Sierra Leone) Monrovia (Liberia) | |
Amerika | San José (Costa Rica) Port of Spain (Trinidad) Maracaibo (Venezuela) Caracas (Venezuela) | ||
Asien | Bali (Indonesien) | ||
Ozeanien | Apia (Samoa) Papeete (Tahiti) Suva (Fidschi) | Wellington (Neuseeland) |
1 Fassung gemäss Notenaustausch vom 25. Sept. und 10. Okt. 2019, in Kraft seit 15. Okt. 2019 (AS 2019 3283).
Traduction
(Etat le 15 octobre 2019)
Le Conseil fédéral suisse, représenté par le Chef du Département fédéral des affaires étrangères, et le Gouvernement de la République d’Autriche, représenté par le Ministre fédéral pour l’Europe, l’intégration et les affaires étrangères,
dénommés ci-après les Parties,
en application de l’art. 8 de la Convention de Vienne du 24 avril 1963 sur les relations consulaires1 («Convention de Vienne»), en vertu duquel des représentations consulaires peuvent également exercer des fonctions consulaires pour le compte d’un État tiers;
animés du désir de fournir aux ressortissants des prestations consulaires efficaces dans un souci de service au citoyen;
souhaitant actualiser et approfondir la coopération en matière consulaire convenue dans l’accord bilatéral du 3 septembre 1979 sur la collaboration dans le domaine consulaire2;
sont convenus de ce qui suit:
1. Les représentations d’une Partie chargées de tâches consulaires peuvent fournir des prestations consulaires aux ressortissants de l’autre Partie dans le cadre du présent Accord et de son annexe I dans les États de résidence où l’une des deux Parties n’a pas de représentation. Elles peuvent également fournir des prestations consulaires pour le compte de l’autre Partie dans les États de résidence où chacune des deux Parties dispose de représentations assurant des prestations consulaires, mais où il se révèle judicieux de confier la fourniture de ces prestations à l’autre Partie. L’accès des ressortissants à la représentation de leur pays reste toutefois garanti dans tous les cas.
2. La liste des États de résidence où ces prestations peuvent être fournies (annexe II) est définie d’un commun accord.
1. Le présent Accord s’applique aux personnes physiques qui possèdent la nationalité de l’une ou l’autre des Parties, conformément au droit de la Partie concernée, ou les deux nationalités.
2. Sauf opposition de l’État de résidence, l’Accord s’applique également aux ressortissants de la Principauté de Liechtenstein, dans la mesure où la Suisse fournit pour eux des prestations consulaires en vertu de l’échange de notes daté des 21 et 24 octobre 19191.
1 Non publié au RO.
L’exercice de fonctions consulaires par une représentation de l’une des Parties pour le compte de l’autre Partie fait l’objet d’une notification appropriée aux autorités de l’État de résidence, conformément à l’art. 8 de la Convention de Vienne.
Les obligations internationales des Parties en matière consulaire qui découlent du statut de membre de l’Union européenne ou des accords bilatéraux conclus avec elle sont réservées. Le présent Accord est également sans préjudice des obligations relatives à l’échange d’informations non publiques sur des questions administratives (p. ex. assistance administrative en matière douanière ou fiscale).
1. Si un ressortissant de l’une des Parties ne peut raisonnablement pas défendre ses droits et ses intérêts dans l’État de résidence par lui-même ou par l’intermédiaire de tiers ou s’il est dans l’incapacité de le faire en raison de son absence ou pour toute autre cause, la représentation de l’autre Partie peut l’assister dans la protection de ses droits et de ses intérêts (principe de subsidiarité).
2. Les fonctions de protection consulaire couvertes par le présent Accord se limitent en règle générale à celles qui nécessitent la comparution personnelle d’un ressortissant des Parties auprès d’une représentation dans l’État de résidence et ne peuvent donc être accomplies uniquement par correspondance. Les représentations de chacune des Parties accordent la protection consulaire aux ressortissants de l’autre Partie dans la même mesure et aux mêmes conditions qu’à leurs propres nationaux. Sauf disposition contraire du présent Accord, la fourniture des prestations et la coopération ont lieu dans le cadre du droit applicable pour celle des Parties qui agit.
3. Avant et pendant que s’exerce la protection consulaire, des consultations sont engagées avec les autorités compétentes ou les représentations compétentes de l’État d’origine, à moins que la vie et l’intégrité physique de la personne concernée ne soient menacées.
1. La représentation compétente d’une Partie peut notamment demander aux autorités de l’État de résidence d’adopter des mesures provisoires en vue de la sauvegarde des droits et intérêts de la personne concernée ou de s’employer à ce qu’elle soit représentée de manière appropriée devant les tribunaux ou les autres autorités de l’État de résidence, étant entendu que les frais éventuels d’avocat et de procédure sont à la charge de ladite personne.
2. Si la représentation compétente de l’une des Parties apprend qu’un ressortissant de l’autre Partie a été arrêté, incarcéré ou placé en détention préventive ou a fait l’objet d’une autre forme de privation de liberté, elle peut se renseigner s’il a été informé de son droit à prendre contact avec la représentation. Elle peut également s’enquérir des motifs de sa privation de liberté. Si jugé opportun ou si la personne concernée le demande, la représentation cherche à entrer en communication avec elle, à lui rendre visite si nécessaire et à faire en sorte que sa défense soit assurée de manière appropriée devant les tribunaux ou les autres autorités de l’État de résidence, étant entendu que les frais éventuels d’avocat et de procédure sont à la charge de ladite personne.
1. Si un ressortissant de l’autre Partie se trouve en difficulté lors d’un séjour temporaire dans l’État de résidence, les représentations peuvent lui accorder un prêt sans intérêts, moyennant engagement de remboursement, pour financer son rapatriement, l’aider de façon transitoire ou couvrir ses frais d’hospitalisation et de consultation médicale, jusqu’à réception de fonds du pays d’origine ou de virements internationaux.
2. Si un ressortissant de l’une des Parties dépourvu de ressources se trouve en difficulté lors d’un séjour temporaire dans l’État de résidence, au point que sa vie ou sa santé semblent gravement menacées, les représentations de l’autre Partie peuvent lui accorder une aide pour financer son rapatriement, l’aider de façon transitoire ou couvrir ses frais d’hospitalisation et de consultation médicale. L’État d’origine rembourse à la Partie assistante l’aide versée.
3. À la différence de ce que prescrit l’art. 5, al. 2, les prêts d’urgence et les aides doivent être versés conformément aux dispositions prévues par l’État d’origine.
4. Le bénéficiaire du prêt doit signer un reçu ainsi qu’un engagement de remboursement, qui sont transmis aux autorités de l’État d’origine avec une déclaration de cession. L’État d’origine rembourse à la Partie assistante le montant du prêt et se charge de son recouvrement.
1. Si, dans une situation de guerre ou de crise ou lors de troubles ou de catastrophes naturelles, une Partie met en place des mesures de protection, elle inclut les ressortissants de l’autre Partie dans le dispositif prévu pour ses propres ressortissants. En cas de mise en place ou de mise en oeuvre de mesures d’évacuation, les représentations de chacune des Parties veillent à en faire bénéficier autant que possible les ressortissants de l’autre Partie, étant entendu que toute personne évacuée l’est de sa propre volonté et sous sa seule responsabilité.
2. Les autorités compétentes se mettent d’accord dans chaque cas sur les modalités et les frais de l’évacuation.
3. Une concertation mutuelle est recherchée dans le cadre de la préparation aux crises et des interventions en cas de crise.
Les représentations sont habilitées à délivrer aux ressortissants de l’autre Partie des attestations sur des faits dont elles ont dûment établi la véracité, si ces attestations sont destinées à être utilisées exclusivement dans l’État d’origine de leur bénéficiaire. Les dispositions de la Convention européenne du 7 juin 1968 relative à la suppression de la légalisation des actes établis par les agents diplomatiques ou consulaires1 sont réservées.
1 RS 0.172.030.3
Les représentations de chacune des Parties peuvent fournir en faveur d’un ressortissant de l’autre Partie d’autres prestations consulaires de nature administrative telles que prévues à l’annexe I.
Les représentations perçoivent les émoluments et tarifs consulaires prescrits par les dispositions nationales pertinentes de la Partie concernée.
Les frais dont le montant dépasse celui des coûts administratifs normaux et qui ont été consentis dans l’intérêt bien compris d’un ou de plusieurs ressortissants de l’autre Partie font dans chaque cas l’objet d’un décompte entre les autorités compétentes. Le droit de l’État d’origine de se retourner contre son ressortissant ayant occasionné ces frais est réservé.
1. Les Parties conviennent d’examiner la possibilité d’intégrer des membres de leur personnel dans des représentations de l’autre Partie, si l’une des Parties ne dispose pas d’une présence sur place, mais qu’en raison du volume des activités, un transfert de fonctions consulaires au sens de l’art. 1 ne s’avère pas être la meilleure solution.
2. Un comité mixte règle, par convention séparée, les questions relatives aux modalités concrètes de fourniture des prestations, au statut juridique du personnel «intégré» et aux frais liés à l’intégration de personnel.
Les autorités compétentes peuvent organiser des formations destinées aux fonctionnaires consulaires de l’autre Partie qui sont chargés de fournir des prestations en matière consulaire. Le comité mixte peut examiner la possibilité de renforcer les synergies dans la formation de fonctionnaires consulaires, par exemple par l’organisation de cours communs.
Les Parties se prêtent réciproquement assistance sur place en mettant à la disposition de l’autre Partie des locaux et d’autres infrastructures en cas de problèmes techniques ou d’infrastructure affectant des bâtiments ou installations existants.
Les autorités compétentes peuvent procéder à des évaluations communes dans les représentations qui fournissent des prestations consulaires pour l’autre Partie.
En complément des consultations prévues à l’art. 5, al. 3, des échanges réguliers sur les activités ont lieu entre la représentation compétente pour l’État de résidence ou la circonscription consulaire, d’une part, dont les prestations consulaires sont assurées par l’autre Partie dans le cadre du présent Accord, et la représentation sur place, d’autre part, qui fournit des prestations consulaires pour l’autre Partie dans le cadre du présent Accord.
1. Il est établi un comité mixte, composé de représentants des Parties, qui est chargé de la gestion du présent Accord et veille à son bon fonctionnement. À cet effet, il émet des recommandations et prend des décisions dans les cas prévus par le présent Accord, dans les limites des législations nationales des Parties et des compétences respectives. Il se prononce d’un commun accord. Le comité mixte se réunit à la demande d’une Partie, mais au moins une fois par an. Il peut se doter de règles de procédure/d’un règlement intérieur.
2. Le comité mixte est chargé des missions et attributions suivantes:
1. Les autorités compétentes sont:
2. Les autorités compétentes peuvent s’informer et se consulter réciproquement sur des questions concrètes de mise en oeuvre. Elles préparent en outre des conventions pour le comité mixte.
Les annexes font partie intégrante du présent Accord.
1. Le présent Accord entre en vigueur le premier jour du troisième mois qui suit la date de réception de la deuxième note diplomatique par laquelle les Parties se notifient mutuellement l’accomplissement des procédures internes d’approbation.
2. Les Parties examinent, à la demande de l’une d’elles, la possibilité d’une modification du présent Accord. Le cas échéant, cette modification entre en vigueur conformément à l’al. 1.
3. Le présent Accord est conclu pour une durée indéterminée, mais peut être dénoncé en tout temps par note diplomatique. Il cesse de s’appliquer six mois après la date de la note diplomatique.
4. Le présent Accord remplace l’accord du 3 septembre 1979 entre la Suisse et l’Autriche sur la collaboration dans le domaine consulaire.
Fait à Belgrade, le 3 décembre 2015 en deux originaux établis en langue allemande.
Pour le Conseil fédéral suisse: Didier Burkhalter | Pour le Gouvernement de la République d’Autriche: Sebastian Kurz |
Participation réciproque au dispositif de crise sur place et aux opérations d’évacuation.
Les Parties étudieront la possibilité d’une coopération dans le domaine de la saisie des données biométriques et examineront les bases légales nécessaires à cet effet.
Représentation par l’Ambassade | Représentation par CoH | Représentation ad-hoc/d’urgence | |
Europe | Crète (Grèce) Madère (Portugal) | Chisinau (Moldavie) | |
Afrique | Banjul (Gambie) | ||
Amérique | Scarborough (Tobago) Basseterre (Saint-Christophe et Niévès) |
Représentation par l’Ambassade | Représentation par Consul honoraire | Ad-hoc/représentation d’urgence | |
Afrique | Dar-es-Salaam (Tanzanie) | Bissau (Guinée-Bissau) Freetown (Sierra Leone) Monrovia (Liberia) | |
Amérique | San José (Costa Rica) Port-d’Espagne (Trinité) Maracaibo (Venezuela) Caracas (Venezuela) | ||
Asie | Bali (Indonésie) | ||
Océanie | Apia (Samoa) Papeete (Tahiti) Suva (Fidji) | Wellington (Nouvelle-Zélande) |
1 Nouvelle teneur selon l’échange de notes des 25 sept. et 10 oct. 2019, en vigueur depuis le 15 oct. 2019 (RO 2019 3283).