817.022.51
Sezione 1: Oggetto, campo d’applicazione e definizioni
Sezione 2: Procedura di autorizzazione
Sezione 2a: Tolleranza
Sezione 3: Etichettatura
Sezione 4: Documentazione
Sezione 5: Separazione del flusso delle merci
Sezione 6: Disposizioni finali
Allegato 1
Allegato 2
del 23 novembre 2005 (Stato 15 novembre 2016)
Il Dipartimento federale dell’interno (DFI),
visti gli articoli 22 capoverso 4, 23 capoverso 2, 24 capoverso 5, 25 capoverso 2, 26 capoverso 5 e 80 capoverso 9 dell’ordinanza del 23 novembre 20052 sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso (ODerr),
ordina:
La presente ordinanza disciplina:
1 Introdotta dal n. I dell’O del DFI del 7 mar. 2008, in vigore dal 1° apr. 2008 (RU 2008 1057).
I prodotti OGM sono derrate alimentari, additivi o coadiuvanti tecnologici che:1
1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
1 La domanda per lʼautorizzazione di un prodotto OGM deve essere presentata allʼUfficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) in una lingua ufficiale o in inglese.1
2 La domanda deve contenere i seguenti dati:
3 L’USAV4 può esigere documenti supplementari oppure, d’intesa con il richiedente e a spese di quest’ultimo, procurarsene altri.
1 Nuovo testo giusta il n. I 1 dell’O del DFI dell’11 nov. 2013 (Riorganizzazione del settore della sicurezza alimentare e della veterinaria), in vigore dal 1° gen. 2014 (RU 2013 4139).
2 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 7 mar. 2008, in vigore dal 1° apr. 2008 (RU 2008 1057).
3 [RU 1999 2748, 2001 522 all. n. 4 1191 art. 51 n. 2 3294 n. II 9, 2003 4793 n. I 2, 2004 4801 art. 14, 2005 973 n. II 2603 art. 8 n. 1 2695 ch. II 14 3035 art. 69 ch. 2, 2006 4705 n. II 81. RU 2008 4377 art. 60]. Vedi ora l’O del 10 set. 2008 (RS 814.911).
4 Nuova espr. giusta il n. I 1 dell’O del DFI dell’11 nov. 2013 (Riorganizzazione del settore della sicurezza alimentare e della veterinaria), in vigore dal 1° gen. 2014 (RU 2013 4139). Di detta mod. é tenuto conto in tutto il presente testo.
L’USAV esamina la domanda e stila un rapporto a destinazione:
1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 7 mar. 2008, in vigore dal 1° apr. 2008 (RU 2008 1057).
2 Abrogata dal n. I 1 dell’O del DFI dell’11 nov. 2013 (Riorganizzazione del settore della sicurezza alimentare e della veterinaria), con effetto dal 1° gen. 2014 (RU 2013 4139).
1 L’USAV rilascia l’autorizzazione se il prodotto OGM soddisfa le esigenze di cui all’articolo 22 capoverso 2 ODerr.1
2 L’USAV pubblica l’autorizzazione nel Foglio ufficiale svizzero di commercio.
3 La durata dell’autorizzazione è fissata a dieci anni. Su domanda, l’autorizzazione può essere rinnovata. Se non è presentata domanda di rinnovo, essa si estingue dopo dieci anni.
4 L’autorizzazione è rinnovata, salvo nel caso in cui sia necessaria una nuova valutazione in base alle nuove conoscenze scientifiche.
5 L’autorizzazione è revocata quando non sono più soddisfatte le condizioni in base alle quali essa è stata rilasciata, segnatamente se:
6 L’USAV pubblica la revoca dell’autorizzazione nel Foglio ufficiale svizzero di commercio.
1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
Il titolare dell’autorizzazione deve notificare senza indugio all’USAV le nuove conoscenze concernenti possibili pericoli per la salute o l’ambiente derivanti dal prodotto OGM.
1 Sono tollerate senza autorizzazione quantità minime di derrate alimentari, additivi o coadiuvanti tecnologici che sono piante geneticamente modificate, contengono tali piante o sono stati ottenuti da esse se:
2 Se si tratta di tollerare quantità minime di derrate alimentari, additivi o coadiuvanti tecnologici che sono piante geneticamente modificate o contengono tali piante, la tolleranza presuppone inoltre che una valutazione effettuata dall’UFAM permetta di escludere, in base allo stato attuale della scienza, un pericolo per l’ambiente.
3 Entro 30 giorni, l’USAV sottopone per parere il suo rapporto di valutazione:
4 Può limitare o vincolare a condizioni l’immissione sul mercato dei prodotti di cui al capoverso 1.
5 Nell’allegato 2 sono elencati i materiali geneticamente modificati che sono tollerati conformemente al capoverso 1 nelle derrate alimentari, negli additivi e nei coadiuvanti tecnologici.
1 Abrogata dal n. I 1 dell’O del DFI dell’11 nov. 2013 (Riorganizzazione del settore della sicurezza alimentare e della veterinaria), con effetto dal 1° gen. 2014 (RU 2013 4139).
1 Le derrate alimentari e gli additivi che sono prodotti OGM devono essere contrassegnati con la menzione «ottenuto da X1 geneticamente modificato» oppure «ottenuto da X modificato con tecnologia genetica».
2 I coadiuvanti tecnologici che sono prodotti OGM e sono consegnati come tali devono essere contrassegnati con un’indicazione secondo il capoverso 1.2
3 Le derrate alimentari che contengono microrganismi geneticamente modificati, impiegati per fini tecnologici, devono essere contrassegnate con la menzione «ottenuto da Y3 geneticamente modificato». Se i microrganismi sono consegnati come tali, devono essere contrassegnati con la menzione «geneticamente modificato».
4 La menzione deve figurare nell’elenco degli ingredienti, tra parentesi, immediatamente dopo il nome dell’ingrediente, della sostanza o del microrganismo corrispondente. Nel caso in cui non vi sia un elenco degli ingredienti, la menzione deve figurare accanto alla denominazione specifica del prodotto.
5 Se un ingrediente o una sostanza figura già nell’elenco degli ingredienti o nella denominazione specifica come «ottenuto da X», la menzione può essere abbreviata in «geneticamente modificato».
6 Se devono essere contrassegnati più ingredienti o sostanze, la menzione «geneticamente modificato» può essere riportata in una nota in calce all’elenco degli ingredienti. Le indicazioni figuranti nella nota devono essere stampate in caratteri di grandezza almeno equivalente a quella dei caratteri dell’elenco degli ingredienti.
7 Si può omettere la menzione della presenza di materiale che è OGM, contiene OGM o è stato ottenuto da OGM se:
7bis Si può omettere la menzione per derrate alimentari, additivi e coadiuvanti tecnologici, se:
8 Le derrate alimentari, gli additivi o i coadiuvanti tecnologici possono essere contrassegnati con la menzione «ottenuto senza ricorso alla tecnologia genetica», se:6
9 Non sono permesse menzioni diverse da quelle del presente articolo. È eccettuata la menzione di cui all’articolo 13 capoverso 1 lettera b del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 20039, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati.
1 X = nome dell’organismo geneticamente modificato.
2 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
3 Y = nomi dei microrganismi geneticamente modificati.
4 [RU 1999 2783, 2003 4793 n. I 3, 2006 4705 n. II 82, 2007 4477 n. IV 35, 2008 4377 all. 5 n. 6. RU 2012 2777 art. 33 n. 1]. Vedi ora l’O del 9 mag. 2012 (RS 814.912).
5 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 20 giu. 2007, in vigore dal 1° lug. 2007 (RU 2007 2935).
6 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
7 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
8 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
9 GU n. L 268 del 18/10/2003, p. 1. Il testo di questa direttiva può essere consultato presso l’UFSP o ordinato presso l’UFCL, Vendita di pubblicazioni federali, 3003 Berna.
1 Dalla documentazione deve risultare, conformemente all’articolo 24 ODerr:
2 La designazione dell’OGM deve essere fatta mediante l’identificatore di cui all’allegato al regolamento (CE) n. 65/2004 della Commissione, del 14 gennaio 20045, che stabilisce un sistema per la determinazione e l’assegnazione di identificatori unici per gli organismi geneticamente modificati. In mancanza di tale identificatore, la designazione va fatta mediante la specificazione dell’identità degli organismi, comprese le proprietà e le caratteristiche rilevanti.
3 L’USAV può designare in modo più preciso le derrate alimentari, gli additivi e i coadiuvanti tecnologici che sottostanno all’obbligo di documentazione e disciplinare le modalità della documentazione mediante ordinanza.6
1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
2 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
3 RS 817.022.21
4 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
5 GU n. L 10 del 16/01/2004, p. 5. Il testo del regolamento può essere consultato presso l’UFSP o ordinato presso l’UFCL, Vendita di pubblicazioni federali, 3003 Berna.
6 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).
Chiunque consegna o riceve la documentazione deve conservare i documenti per cinque anni a partire dalla data di consegna.
Chiunque utilizza derrate alimentari, additivi o sostanze ausiliarie di lavorazione che sono o contengono OGM deve disporre, per garantire la separazione del flusso delle merci secondo l’articolo 25 ODerr, di un adeguato sistema di garanzia della qualità che preveda segnatamente:
L’USAV aggiorna l’allegato 2 alla presente ordinanza in base alle valutazioni secondo l’articolo 6a.
1 Introdotto dal n. I dell’O del DFI del 7 mar. 2008, in vigore dal 1° apr. 2008 (RU 2008 1057).
L’ordinanza del 19 novembre 19961 concernente la procedura di autorizzazione per le derrate alimentari OMG, gli additivi OMG e le sostanze ausiliarie di lavorazione OMG è abrogata.
1 [RU 1996 2983]
In deroga all’articolo 80 capoverso 7 ODerr:
1 [RU 2005 1057]
2 [RU 1999 2783, 2003 4793 n. I 3, 2006 4705 n. II 82, 2007 4477 n. IV 35, 2008 4377 all. 5 n. 6. RU 2012 2777 art. 33 n. 1]. Vedi ora l’O del 9 mag. 2012 (RS 814.912).
La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2006.
(art. 3 cpv. 2 lett. a)
La domanda deve contenere le informazioni seguenti:
1 Originario "allegato".
(art. 6a cpv. 5)
Designazione Identificatore unico | Limitazioni/Condizioni |
Mais NK603 MON-ØØ6Ø3-6 | nessuna |
Mais GA21 MON-ØØØ21-9 | nessuna |
Mais 1507 DAS-Ø15Ø7-1 | nessuna |
Mais 59122 DAS-59122-7 | nessuna |
Soia MON89788 MON-89788-1 | nessuna |
1 Introdotto dal n. II cpv. 2 dell’O del DFI del 7 mar. 2008 (RU 2008 1057). Nuovo testo giusta il n. I dell’O dell’UFSP del 19 ott. 2016, in vigore dal 15 nov. 2016 (RU 2016 3685).
1 Abbreviazione introdotta dal n. I dell’O del DFI del 15 nov. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4987).2 RS 817.023 Introdotta dal n. I dell’O del DFI del 7 mar. 2008, in vigore dal 1° apr. 2008 (RU 2008 1057).4 Originaria avanti art. 11.
vom 23. November 2005 (Stand am 15. November 2016)
Das Eidgenössische Departement des Innern (EDI),
gestützt auf die Artikel 22 Absatz 4, 23 Absatz 2, 24 Absatz 5, 25 Absatz 2, 26 Absatz 5 sowie 80 Absatz 9 der Lebensmittel- und Gebrauchsgegenständeverordnung vom 23. November 20051 (LGV),
verordnet:
Diese Verordnung regelt:
1 Eingefügt durch Ziff. I der V des EDI vom 7. März 2008, in Kraft seit 1. April 2008 (AS 2008 1057).
GVO-Erzeugnisse sind Lebensmittel, Zusatzstoffe oder Verarbeitungshilfsstoffe, die:
1 Das Gesuch um Bewilligung eines GVO-Erzeugnisses ist dem Bundesamt für Lebensmittelsicherheit und Veterinärwesen (BLV) in einer Amtssprache oder in Englisch einzureichen.1
2 Es muss die folgenden Angaben enthalten:2
3 Das BLV5 kann weitere Unterlagen einfordern oder, nach Absprache mit der Gesuchstellerin, auf deren Kosten beschaffen.
1 Fassung gemäss Ziff. I 1 der V des EDI vom 11. Nov. 2013 (Reorganisation im Bereich Lebensmittelsicherheit und Veterinärwesen), in Kraft seit 1. Jan. 2014 (AS 2013 4139).
2 Fassung gemäss Ziff. I der V des EDI vom 7. März 2008, in Kraft seit 1. April 2008 (AS 2008 1057).
3 Fassung gemäss Ziff. I der V des EDI vom 7. März 2008, in Kraft seit 1. April 2008 (AS 2008 1057).
4 [1999 2748, 2001 522 Anhang Ziff. 4 1191 Art 51 Ziff. 2 3294 Ziff. II 9, 2003 4793 Ziff. I 2, 2004 4801 Art. 14, 2005 973 Ziff. II 2603 Art. 8 Ziff. 1 2695 Ziff. II 14 3035 Art. 69 Ziff. 2, 2006 4705 Ziff. II 81. AS 2008 4377 Art. 60]. Siehe heute: die V vom 10. Sept. 2008 (SR 814.911).
5 Ausdruck gemäss Ziff. I 1 der V des EDI vom 11. Nov. 2013 (Reorganisation im Bereich Lebensmittelsicherheit und Veterinärwesen), in Kraft seit 1. Jan. 2014 (AS 2013 4139). Diese Änd. wurde im ganzen Erlass berücksichtigt.
Das BLV prüft das Gesuch und erstellt einen Bericht zuhanden:
1 Fassung gemäss Ziff. I der V des EDI vom 7. März 2008, in Kraft seit 1. April 2008 (AS 2008 1057).
2 Aufgehoben durch Ziff. I 1 der V des EDI vom 11. Nov. 2013 (Reorganisation im Bereich Lebensmittelsicherheit und Veterinärwesen), mit Wirkung seit 1. Jan. 2014 (AS 2013 4139).
1 Das BLV erteilt die Bewilligung, wenn das GVO-Erzeugnis den Anforderungen nach Artikel 22 Absatz 2 LGV genügt.1
2 Es veröffentlicht die Bewilligung im Schweizerischen Handelsamtsblatt.
3 Die Bewilligung ist auf zehn Jahre zu befristen. Sie kann auf Gesuch hin erneuert werden. Sie erlischt, wenn vor Ablauf der Bewilligungsfrist kein Gesuch auf Erneuerung eingereicht wird.
4 Die Bewilligung wird erneuert, wenn nicht neue wissenschaftliche Erkenntnisse eine Neubeurteilung erfordern.
5 Die Bewilligung wird widerrufen, wenn die Voraussetzungen, unter denen sie erteilt wurde, nicht mehr gegeben sind, insbesondere, wenn:
6 Das BLV veröffentlicht den Widerruf der Bewilligung im Schweizerischen Handelsamtsblatt.
1 Fassung gemäss Ziff. I der V des EDI vom 15. Nov. 2006, in Kraft seit 1. Jan. 2007 (AS 2006 4987).
Die Inhaberin der Bewilligung hat dem BLV neue Erkenntnisse über mögliche Gesundheits- oder Umweltgefährdungen durch das GVO-Erzeugnis unverzüglich zu melden.
1 Ohne Bewilligung toleriert werden geringe Anteile von Lebensmitteln, Zusatzstoffen oder Verarbeitungshilfsstoffen, die gentechnisch veränderte Pflanzen sind, enthalten oder daraus gewonnen wurden, wenn:
2 Handelt es sich um geringe Anteile von Lebensmitteln, Zusatzstoffen oder Verarbeitungshilfsstoffen, die gentechnisch veränderte Pflanzen sind oder enthalten, so setzt die Tolerierung zudem voraus, dass eine Umweltgefährdung aufgrund einer Beurteilung durch das BAFU nach dem Stand der Wissenschaft ausgeschlossen werden kann.
3 Das BLV unterbreitet den Bericht seiner Beurteilung zur Stellungnahme innerhalb von 30 Tagen:
4 Es kann das Inverkehrbringen von Erzeugnissen nach Absatz 1 einschränken oder mit Auflagen versehen.
5 Gentechnisch veränderte Materialien, die nach Absatz 1 in Lebensmitteln, Zusatzstoffen oder Verarbeitungshilfsstoffen toleriert werden, werden in Anhang 2 aufgeführt.
1 Aufgehoben durch Ziff. I 1 der V des EDI vom 11. Nov. 2013 (Reorganisation im Bereich Lebensmittelsicherheit und Veterinärwesen), mit Wirkung seit 1. Jan. 2014 (AS 2013 4139).
1 Lebensmittel und Zusatzstoffe, die GVO-Erzeugnisse sind, sind mit dem Hinweis «aus gentechnisch verändertem X1 hergestellt» oder «aus genetisch verändertem X hergestellt» zu kennzeichnen.
2 Verarbeitungshilfsstoffe, die GVO-Erzeugnisse sind und als solche abgegeben werden, sind mit einem Hinweis nach Absatz 1 zu kennzeichnen.
3 Lebensmittel, die gentechnisch veränderte Mikroorganismen enthalten, die zu technologischen Zwecken eingesetzt werden, sind mit dem Hinweis «mit gentechnisch veränderten Y2 hergestellt» oder «mit genetisch veränderten Y hergestellt» zu kennzeichnen. Werden die Mikroorganismen als solche abgegeben, so sind sie mit dem Hinweis «gentechnisch verändert» oder «genetisch verändert» zu kennzeichnen.
4 Der Hinweis ist im Verzeichnis der Zutaten in Klammern direkt hinter der betreffenden Zutat, dem betreffenden Stoff oder dem betreffenden Mikroorganismus anzubringen. Falls kein Verzeichnis der Zutaten vorhanden ist, ist der Hinweis bei der Sachbezeichnung aufzuführen.
5 Ist eine Zutat oder ein Stoff im Verzeichnis der Zutaten oder in der Sachbezeichnung bereits als «aus X hergestellt» aufgeführt, so kann der Hinweis zu «gentechnisch verändert» oder «genetisch verändert» abgekürzt werden.
6 Sind mehrere Zutaten oder Stoffe zu kennzeichnen, so kann der Hinweis «gentechnisch verändert» oder «genetisch verändert» in einer Fussnote zum Verzeichnis der Zutaten angebracht werden. Die Angaben in der Fussnote müssen in mindestens gleicher Schriftgrösse angebracht werden wie das Verzeichnis der Zutaten.
7 Auf den Hinweis kann beim Vorhandensein von Material, das aus GVO besteht, solche enthält oder daraus gewonnen ist, verzichtet werden, wenn:
7bis Auf den Hinweis kann bei Lebensmitteln, Zusatzstoffen und Verarbeitungshilfsstoffen verzichtet werden, wenn:
8 Mit dem Hinweis «ohne Gentechnik hergestellt» können Lebensmittel, Zusatzstoffe oder Verarbeitungshilfsstoffe versehen werden, wenn:
9 Andere Hinweise als die Hinweise nach diesem Artikel sind nicht zulässig. Davon ausgenommen ist der Hinweis nach Artikel 13 Absatz 1 Buchstabe b der Verordnung (EG) Nr. 1829/2003 des Europäischen Parlaments und des Rates vom 22. September 20035 über genetisch veränderte Lebensmittel und Futtermittel.
1 X = Name des gentechnisch veränderten Organismus.
2 Y = Namen der gentechnisch veränderten Mikroorganismen.
3 [AS 1999 2783, 2003 4793 Ziff. I 3, 2006 4705 Ziff. II 82, 2007 4477 Ziff. IV 35, 2008 4377 Anhang 5 Ziff. 6. AS 2012 2777 Art. 33 Ziff. 1]. Siehe heute: die V vom 9. Mai 2012 (SR 814.912).
4 Eingefügt durch Ziff. I der V des EDI vom 20. Juni 2007, in Kraft seit 1. Juli 2007 (AS 2007 2935).
5 ABl. Nr. L 268 vom 18.10.2003, S. 1. Der Verordnungstext kann beim Bundesamt für Gesundheit eingesehen oder beim BBL, Verkauf Bundespublikationen, 3003 Bern, bezogen werden.
1 Aus der Dokumentation nach Artikel 24 LGV muss hervorgehen:
2 Die Bezeichnung der GVO hat mit dem Erkennungsmarker nach dem Anhang der Verordnung (EG) Nr. 65/2004 der Kommission vom 14. Januar 20042 über ein System für die Entwicklung und Zuweisung spezifischer Erkennungsmarker für genetisch veränderte Organismen zu erfolgen. Fehlt ein solcher, so ist die Identität der Organismen unter Angabe der wesentlichen Eigenschaften und Merkmale zu bezeichnen.
3 Das BLV kann in einer Verordnung die Lebensmittel, Zusatzstoffe und Verarbeitungshilfsstoffe, die der Dokumentationspflicht unterliegen, genauer bezeichnen und die Art und Weise der Dokumentation regeln.
1 SR 817.022.21
2 ABl. Nr. L 10 vom 16.1.2004, S. 5. Der Verordnungstext kann beim Bundesamt für Gesundheit eingesehen oder beim BBL, Verkauf Bundespublikationen, 3003 Bern, bezogen werden.
Wer eine Dokumentation abgibt oder entgegennimmt, hat diese während fünf Jahren nach der Übergabe aufzubewahren.
Wer mit Lebensmitteln, Zusatzstoffen oder Verarbeitungshilfsstoffen umgeht, die GVO sind oder enthalten, muss zur Gewährleistung der Trennung des Warenflusses nach Artikel 25 LGV über ein geeignetes System zur Qualitätssicherung verfügen, welches namentlich Folgendes umfassen muss:
Das BLV aktualisiert Anhang 2 dieser Verordnung aufgrund der Beurteilungen nach Artikel 6a.
1 Eingefügt durch Ziff. I der V des EDI vom 7. März 2008, in Kraft seit 1. April 2008 (AS 2008 1057).
Die Verordnung vom 19. November 19961 über das Bewilligungsverfahren für GVO-Lebensmittel, GVO-Zusatzstoffe und GVO-Verarbeitungshilfsstoffe wird aufgehoben.
1 [AS 1996 2983]
In Abweichung von Artikel 80 Absatz 7 LGV:
1 [AS 2005 1057]
2 [AS 1999 2783, 2003 4793 Ziff. I 3, 2006 4705 Ziff. II 82, 2007 4477 Ziff. IV 35, 2008 4377 Anhang 5 Ziff. 6. AS 2012 2777 Art. 33 Ziff. 1]. Siehe heute: die V vom 9. Mai 2012 (SR 814.912).
Diese Verordnung tritt am 1. Januar 2006 in Kraft.
(Art. 3 Abs. 2 Bst. a)
Das Gesuch muss enthalten:
1. Allgemeine Angaben
2. Angaben über die Eigenschaften der Spender- und Empfängerorganismen
3. Angaben über die Eigenschaften und die Detektion der verwendeten Vektoren
4. Angaben über den gentechnisch veränderten Organismus
5. Angaben über die Gewährleistung der Sicherheit
1 Ursprünglich Anhang.
(Art. 6a Abs. 5)
Bezeichnung Erkennungsmarker | Einschränkungen/Auflagen |
Mais NK603 MON-ØØ6Ø3-6 | keine |
Mais GA21 MON-ØØØ21-9 | keine |
Mais 1507 DAS-Ø15Ø7-1 | keine |
Mais 59122 DAS-59122-7 | keine |
Soja MON89788 MON-89788-1 | keine |
1 Eingefügt durch Ziff. II Abs. 2 der V des EDI vom 7. März 2008 (AS 2008 1057). Fassung gemäss Ziff. I der V des BLV vom 19. Okt. 2016, in Kraft seit 15. Nov. 2016 (AS 2016 3685).
1 SR 817.022 Eingefügt durch Ziff. I der V des EDI vom 7. März 2008, in Kraft seit 1. April 2008 (AS 2008 1057).3 Ursprünglich vor Art. 11.
du 23 novembre 2005 (Etat le 15 novembre 2016)
Le Département fédéral de l’intérieur (DFI),
vu les art. 22, al. 4, 23, al. 2, 24, al. 5, 25, al. 2, 26, al. 5, et 80, al. 9, de l’ordonnance du 23 novembre 2005 sur les denrées alimentaires et les objets usuels (ODAlOUs)1,
arrête:
La présente ordonnance règle:
1 Introduite par le ch. I de l’O du DFI du 7 mars 2008, en vigueur depuis le 1er avr. 2008 (RO 2008 1057).
Les produits OGM sont des denrées alimentaires, des additifs ou des auxiliaires technologiques qui:
1 La demande d’autorisation pour un produit OGM doit être soumise à l’Office fédéral de la sécurité alimentaire et des affaires vétérinaires (OSAV) dans une des langues officielles ou en anglais.1
2 Elle doit comporter:
3 L’OSAV4 peut exiger la présentation d’autres documents ou se les procurer aux frais du requérant, après entente avec ce dernier.
1 Nouvelle teneur selon le ch. I 1 de l’O du DFI du 11 nov. 2013 (réorganisation de la sécurité alimentaire et des affaires vétérinaires), en vigueur depuis le 1er janv. 2014 (RO 2013 4139).
2 Nouvelle teneur selon le ch. I de l’O du DFI du 7 mars 2008, en vigueur depuis le 1er avr. 2008 (RO 2008 1057).
3 [RO 1999 2748, 2001 522 annexe ch. 4 1191 art. 51 ch. 2 3294 ch. II 9, 2003 4793 ch. I 2, 2004 4801 art. 14, 2005 973 ch. II 2603 art. 8 ch. 1 2695 ch. II 14 3035 art. 69 ch. 2, 2006 4705 ch. II 81. RO 2008 4377 art. 60]. Voir actuellement l’O du 10 sept. 2008 (RS 814.911).
4 Nouvelle expression selon le ch. I 1 de l’O du DFI du 11 nov. 2013 (réorganisation de la sécurité alimentaire et des affaires vétérinaires), en vigueur depuis le 1er janv. 2014 (RO 2013 4139). Il a été tenu compte de cette mod. dans tout le texte.
L’OSAV examine le dossier et établit un rapport à l’attention:
1 Nouvelle teneur selon le ch. I de l’O du DFI du 7 mars 2008, en vigueur depuis le 1er avr. 2008 (RO 2008 1057).
2 Abrogée par le ch. I 1 de l’O du DFI du 11 nov. 2013 (réorganisation de la sécurité alimentaire et des affaires vétérinaires), avec effet au 1er janv. 2014 (RO 2013 4139).
1 L’OSAV octroie l’autorisation si le produit OGM satisfait aux exigences fixées à l’art. 22, al. 2, ODAlOUs.1
2 Il publie l’autorisation dans la Feuille officielle suisse du commerce.
3 L’autorisation est limitée à dix ans. Elle peut être renouvelée sur demande. Elle devient caduque si aucune demande de renouvellement n’a été déposée avant l’expiration de la durée de validité.
4 Elle est renouvelée pour autant que de nouvelles connaissances scientifiques n’exigent pas un réexamen.
5 Elle est retirée lorsque les conditions auxquelles elle a été octroyée ne sont plus remplies, notamment:
6 L’OSAV publie le retrait de l’autorisation dans la Feuille officielle suisse du commerce.
1 Nouvelle teneur selon le ch. I de l’O du DFI du 15 nov. 2006, en vigueur depuis le 1er janv. 2007 (RO 2006 4987).
Le titulaire d’une autorisation doit communiquer sans délai à l’OSAV tout nouvel élément d’information disponible au sujet des risques que présente le produit OGM pour la santé ou pour l’environnement.
1 Sont tolérées sans autorisation des quantités restreintes de denrées alimentaires, d’additifs ou d’auxiliaires technologiques qui sont des plantes génétiquement modifiées, en contiennent ou en sont issus:
2 S’il s’agit de quantités restreintes de denrées alimentaires, d’additifs ou d’auxiliaires technologiques qui sont des plantes génétiquement modifiées ou en contiennent, la tolérance présuppose en outre qu’une évaluation de l’OFEV permet, en l’état actuel de la science, d’exclure tout danger pour l’environnement.
3 Dans un délai de 30 jours, l’OSAV soumet son rapport d’évaluation pour avis:
4 Il peut limiter ou assortir de conditions la mise en circulation de produits selon l’al. 1.
5 Les matériels génétiquement modifiés qui sont tolérés selon l’al. 1 dans les denrées alimentaires, les additifs ou les auxiliaires technologiques sont énumérés à l’annexe 2.
1 Abrogée par le ch. I 1 de l’O du DFI du 11 nov. 2013 (réorganisation de la sécurité alimentaire et des affaires vétérinaires), avec effet au 1er janv. 2014 (RO 2013 4139).
1 Les denrées alimentaires et les additifs qui sont des produits OGM doivent porter l’indication «produit à partir de X génétiquement modifié»1.
2 Les auxiliaires technologiques qui sont des produits OGM et qui sont remis comme tels doivent porter l’indication visée à l’al. 1.
3 Les denrées alimentaires qui contiennent des microorganismes génétiquement modifiés employés à des fins technologiques doivent porter l’indication «produit à partir de Y génétiquement modifié»2. Si les microorganismes sont remis comme tels, ils doivent porter sur l’étiquette l’indication «génétiquement modifié».
4 L’indication doit figurer dans la liste des ingrédients, entre parenthèses, immédiatement après le nom de l’ingrédient, de la substance ou du microorganisme en question. S’il n’existe pas de liste des ingrédients, l’indication doit apparaître à proximité de la dénomination spécifique du produit.
5 Lorsqu’un ingrédient ou une substance figure déjà dans la liste des ingrédients ou dans la dénomination spécifique comme étant «produit à partir de X», l’indication peut être abrégée en «génétiquement modifié».
6 Si plusieurs ingrédients ou plusieurs substances doivent être étiquetés comme «génétiquement modifiés», l’indication «génétiquement modifié» peut figurer en note au bas de la liste des ingrédients. La note doit être imprimée en caractères de taille au moins équivalente à celle utilisée pour la liste des ingrédients.
7 En cas de présence de matériel consistant en OGM, contenant des OGM ou issu d’OGM, on peut renoncer à l’indication:
7bis On peut renoncer à l’indication pour les denrées alimentaires, les additifs ou les auxiliaires technologiques:
8 Les denrées alimentaires, les additifs et les auxiliaires technologiques peuvent porter l’indication «produit sans recours au génie génétique»:
9 Aucune autre mention que celles visées dans le présent article n’est admise. Fait exception à cette règle la mention requise à l’art. 13, al. 1, let. b, du règlement (CE) n° 1829/2003 du Parlement européen et du Conseil du 22 septembre 2003 concernant les denrées alimentaires et les aliments pour animaux génétiquement modifiés5.
1 X = nom de l’organisme génétiquement modifié
2 Y = nom des microorganismes génétiquement modifiés.
3 [RO 1999 2783, 2003 4793 ch. I 3, 2006 4705 ch. II 82, 2007 4477 ch. IV 35, 2008 4377 annexe 5 ch. 6. RO 2012 2777 art. 33 ch. 1]. Voir actuellement l’O du 9 mai 2012 (RS 814.912).
4 Introduit par le ch. I de l’O du DFI du 20 juin 2007 (RO 2007 2935).
5 JOCE L 268 du 18.10.2003, p. 1. Ce R peut être consulté auprès de l’Office fédéral de la santé publique, ou obtenu auprès de l’OFCL, Vente des publications fédérales, 3003 Berne.
1 La documentation visée à l’art. 24 ODAlOUs doit:
2 L’OGM doit être spécifié par son identificateur unique au sens de l’annexe du règlement (CE) n° 65/2004 de la Commission du 14 janvier 2004 instaurant un système pour l’élaboration et l’attribution d’identificateurs uniques pour les organismes génétiquement modifiés2. A défaut d’un tel code, il y a lieu de spécifier l’identité de l’OGM en mentionnant ses propriétés et caractéristiques essentielles.
3 L’OSAV peut préciser, par voie d’ordonnance, les denrées alimentaires, les additifs et les auxiliaires technologiques devant faire l’objet d’une documentation ad hoc ainsi que les modalités de documentation.
1 RS 817.022.21
2 JOCE L 10 du 16.1.2004, p. 5. Ce R peut être consulté auprès de l’Office fédéral de la santé publique, ou obtenu auprès de l’OFCL, Vente des publications fédérales, 3003 Berne.
Quiconque remet ou reçoit une documentation est tenu de conserver cette documentation pendant cinq ans après la transaction.
Toute personne utilisant des denrées alimentaires, des additifs ou des auxiliaires technologiques qui sont ou qui contiennent des OGM est tenue de garantir la séparation des flux de produits visée à l’art. 25 ODAlOUs et de se doter d’un système d’assurance-qualité adapté propre à garantir notamment:
L’OSAV actualise l’annexe 2 sur la base de ses évaluations selon l’art. 6a.
1 Introduit par le ch. I de l’O du DFI du 7 mars 2008, en vigueur depuis le 1er avr. 2008 (RO 2008 1057).
L’ordonnance du 19 novembre 1996 concernant la procédure d’autorisation relative aux denrées alimentaires OGM, aux additifs OGM et aux auxiliaires technologiques OGM1 est abrogée.
1 [RO 1996 2983]
En dérogation à l’art. 80, al. 7, ODAlOUs:
1 [RO 2005 1057]
2 [RO 1999 2783, 2003 4793 ch. I 3, 2006 4705 ch. II 82, 2007 4477 ch. IV 35, 2008 4377 annexe 5 ch. 6. RO 2012 2777 art. 33 ch. 1]. Voir actuellement l’O du 9 mai 2012 (RS 814.912).
La présente ordonnance entre en vigueur le 1er janvier 2006.
(art. 3, al. 2, let. a)
Le dossier doit comporter les informations suivantes:
1 Anciennement annexe.
(art. 6a, al. 5)
Désignation Identificateur unique | Restrictions/conditions |
Maïs NK603 MON-ØØ6Ø3-6 | aucune |
Maïs GA21 MON-ØØØ21-9 | aucune |
Maïs GA21 DAS-Ø15Ø7-1 | aucune |
Maïs 59122 DAS-59122-7 | aucune |
Soja MON89788 MON-89788-1 | aucune |
1 Introduite par le ch. II al. 2 de l’O du DFI du 7 mars 2008 (RO 2008 1057). Nouvelle teneur selon le ch. I de l’O de l’OSAV du 19 oct. 2016, en vigueur depuis le 15 nov. 2016 (RO 2016 3685).
1 RS 817.022 Introduite par le ch. I de l’O du DFI du 7 mars 2008, en vigueur depuis le 1er avr. 2008 (RO 2008 1057).3 Anciennement avant l’art. 11.