0.974.11
Capitolo I: Obiettivi e funzioni
Capitolo II: Partecipazione
Capitolo III: Organi
Capitolo IV: Programma di lavoro e questioni finanziarie
Capitolo V: Cooperazione e coordinamento
Capitolo VI: Questioni giuridiche
Allegato I
Allegato II
Allegato III
Campo d’applicazione il 21 febbraio 2019
Traduzione
(Stato 21 febbraio 2019)
Gli Stati partecipi del presente Atto costitutivo,
Operando giusta la Carta delle Nazioni Unite1;
Richiamando gli obiettivi generali delle risoluzioni della VI sessione straordinaria dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite relative all’instaurazione d’un nuovo ordine economico internazionale, della dichiarazione e del piano d’azione di Lima, adottati dalla seconda Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale e relativi allo sviluppo e alla cooperazione industriale, nonché della risoluzione della VII sessione straordinaria dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite relativa allo sviluppo e alla cooperazione economica internazionale;
Dichiarando che:
è necessario instaurare un ordine economico e sociale giusto ed equo, eliminando le ineguaglianze economiche, stabilendo relazioni internazionali razionali e probe, operando mutamenti sociali ed economici dinamici e favorendo le modifiche strutturali necessarie allo sviluppo dell’economia mondiale;
l’industrializzazione è uno strumento dinamico di crescita, essenziale allo sviluppo economico e sociale accelerato, segnatamente dei Paesi in sviluppo, al miglioramento del livello e della qualità di vita delle popolazioni di tutti i Paesi, nonché all’instaurazione d’un ordine economico e sociale equo;
tutti i Paesi hanno il diritto sovrano d’industrializzarsi ed ogni processo d’industrializzazione deve generalmente tendere ad assicurare uno sviluppo socioeconomico autosostenuto ed integrato, comportante i cambiamenti volti ad assicurare una partecipazione giusta ed effettiva del popolo all’industrializzazione del proprio Paese;
la cooperazione internazionale per lo sviluppo rappresenta l’obiettivo ed il dovere comune di tutti i Paesi, onde appare imprescindibile promuovere l’industrializzazione tramite il coordinamento di tutte le misure possibili, compresi la messa in punto, il trasferimento e l’adattamento delle tecnologie ai livelli globale, regionale e nazionale, nonché al livello settoriale;
tutti i Paesi, indipendentemente dal sistema economico-sociale, sono risoluti nel promuovere il benessere comune dei loro popoli mediante provvedimenti individuali e collettivi, volti a sviluppare la cooperazione economica internazionale su base di parità sovrana, a rafforzare l’indipendenza economica dei Paesi in sviluppo, ad assicurare loro una parte equanime della produzione industriale mondiale ed a collaborare per la pace internazionale, la sicurezza e la prosperità di tutte le Nazioni, conformemente agli scopi ed ai principi della Carta delle Nazioni Unite;
Tenendo presenti tali idee direttive;
Desiderando creare, giusta il capo IX della Carta delle Nazioni Unite, un istituto specializzato, denominato Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (ONUDI) (dappresso «l’Organizzazione»), destinato a svolgere un ruolo centrale e ad assumere la responsabilità d’esaminare e promuovere il coordinamento delle attività, condotte innanzi nel settore dello sviluppo industriale dagli organismi delle Nazioni Unite, conformemente alle attribuzioni che la Carta delle Nazioni Unite conferisce al Consiglio economico e sociale, nonché agli accordi applicabili in tema di relazioni,
Convengono di stabilire il presente Atto costitutivo.
L’Organizzazione ha, come obiettivo principale, quello di promuovere e di accelerare lo sviluppo industriale nei Paesi in sviluppo, onde contribuire all’instaurazione d’un nuovo ordine economico internazionale1. Essa promuove del pari lo sviluppo e la cooperazione industriale a livello globale, regionale e nazionale, come anche a livello settoriale.
1 Gli Stati Uniti avrebbero desiderato sostituire la locuzione: «all’instaurazione di un nuovo ordine economico internazionale» mediante quest’altra locuzione: «al nuovo ordine economico internazionale in divenire».
Per conseguire i predetti obiettivi, l’Organizzazione prende, in modo generale, tutti i provvedimenti necessari e appropriati, e segnatamente:
La qualità di Membro dell’Organizzazione è accessibile a tutti gli Stati che aderiscono agli obiettivi e ai principi della medesima:
l. Lo statuto d’osservatore presso l’Organizzazione è riconosciuto, a domanda, agli osservatori presso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a meno che la Conferenza decida altrimenti.
2. Fatti salvi i disposti del paragrafo 1, la Conferenza può invitare altri osservatori a partecipare ai lavori dell’Organizzazione.
3. Gli osservatori hanno facoltà di partecipare ai lavori dell’Organizzazione, giusta i pertinenti regolamenti interni e i disposti del presente Atto costitutivo.
1. Ogni Membro, sospeso dall’esercizio dei suoi diritti e privilegi di membro dell’ONU, resta automaticamente sospeso anche dall’esercizio dei diritti e privilegi di Membro dell’Organizzazione.
2. Ogni Membro in mora nel pagamento del proprio contributo all’Organizzazione viene escluso dagli scrutini della medesima non appena l’ammontare dei suoi arretrati raggiunga o superi i contributi riscotibili, e da esso dovuti, per i due esercizi finanziari precedenti. Ogni organo può tuttavia autorizzare detto Membro a votare, nel suo proprio seno, se constata che la mora è dovuta a circostanze indipendenti dalla volontà del Membro.
1. Un Membro può recedere dall’Organizzazione depositando uno strumento di disdetta, del presente Atto costitutivo, presso il Depositario.
2. Il recesso prende effetto l’ultimo giorno dell’esercizio finanziario seguente quello nel corso del quale il predetto strumento è stato depositato.
3. I contributi dovuti dal Membro recedente, per l’esercizio finanziario seguente quello della notifica del recesso, sono gli stessi dei contributi riscotibili per quest’ultimo esercizio. Il Membro recedente deve inoltre pagare tutti i contributi volontari, non soggetti a condizione, da esso annunciati prima della notifica del recesso.
1. Sono organi principali dell’Organizzazione:
2. Viene istituito un Comitato dei programmi e bilanci onde aiutare il Consiglio a preparare ed a valutare il programma di lavoro, il bilancio ordinario e quello operativo dell’Organizzazione, nonché altre questioni finanziarie interessanti la medesima.
3. Altri organi sussidiari, segnatamente comitati tecnici, potranno essere istituiti dalla Conferenza o dal Consiglio, che terranno debitamente conto del principio d’equa rappresentazione geografica.
1. La Conferenza consta dei rappresentanti di tutti i Membri.
3. Oltre alle funzioni specificate nel presente Atto costitutivo, la Conferenza:
4. La Conferenza può delegare al Consiglio i poteri e le funzioni ch’essa considera opportuno delegare, tranne quelli previsti nel capoverso b) dell’articolo 3; nell’articolo 4; nei capoversi a), b), c) e d) del paragrafo 3 dell’articolo 8; nel paragrafo 1 dell’articolo 9; nel paragrafo 1 dell’articolo 10; nel paragrafo 2 dell’articolo 11; nei paragrafi 4 e 6 dell’articolo 14; nell’articolo 15; nell’articolo 18; nel capoverso b) del paragrafo 2 e nel capoverso b) del paragrafo 3 dell’articolo 23; nell’allegato I.
5. La Conferenza stabilisce il proprio regolamento interno.
6. Ogni Membro dispone d’un voto nella Conferenza. Le decisioni son prese a maggioranza dei Membri presenti e votanti, tranne disposto contrario del presente Atto costitutivo o del regolamento interno della Conferenza.
1. Il Consiglio consta di 53 Membri dell’Organizzazione, eletti dalla Conferenza tenendo debitamente conto del principio d’equa rappresentazione geografica. Per l’elezione dei membri del Consiglio, la Conferenza adotta il seguente riparto dei seggi: trentatre vengono eletti tra gli Stati elencati nelle parti A e C dell’allegato I del presente Atto costitutivo, quindici tra gli Stati elencati nella parte B e cinque tra gli Stati elencati nella parte D.
2. I membri del Consiglio rimangono in funzione a partire dalla chiusura della sessione ordinaria della Conferenza, per la quale sono stati eletti, sino alla chiusura della sessione ordinaria della Conferenza quattro anni dopo, rimanendo tuttavia inteso che i membri eletti alla prima sessione sono in funzione a contare da questa elezione e che la metà di essi sono in funzione soltanto sino alla chiusura della sessione ordinaria di due anni dopo. I membri del Consiglio sono rieleggibili.
4. Oltre alle altre funzioni specificate nel presente Atto costitutivo, nonché a quelle delegategli dalla Conferenza, il Consiglio assume le seguenti:
5. Il Consiglio stabilisce il proprio regolamento interno.
6. Ogni membro dispone d’un voto nel Consiglio. Le decisioni sono prese alla maggioranza dei membri presenti e votanti, tranne disposto contrario del presente Atto costitutivo o del regolamento interno del Consiglio.
7. Il Consiglio invita ogni membro non rappresentato a partecipare, senza diritto di voto, alle proprie deliberazioni su questioni che interessino particolarmente detto membro.
1. Il Comitato dei programmi e bilanci consta di 27 Membri dell’Organizzazione, eletti dalla Conferenza tenendo debitamente conto del principio d’equa rappresentazione geografica. Per l’elezione dei membri del Comitato, la Conferenza adotta il seguente riparto dei seggi: quindici vengono eletti tra gli Stati elencati nelle parti A e C dell’allegato I del presente Atto costitutivo, nove tra quelli elencati nella parte B e tre tra quelli elencati nella parte D. Per designare i propri rappresentanti nel Comitato, gli Stati terranno conto delle loro qualifiche e della loro esperienza.
2. I membri del Comitato restano in funzione a partire dalla chiusura della sessione ordinaria della Conferenza, per la quale sono stati eletti, sino alla chiusura della sessione ordinaria della Conferenza due anni dopo. I membri del Comitato sono rieleggibili.
4. Il Comitato:
5. Il Comitato stabilisce il proprio regolamento interno.
6. Ogni membro del Comitato dispone d’un voto. Le decisioni del Comitato sono prese alla maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti.
1. La Segreteria comprende un Direttore generale, come anche i Direttori generali aggiunti e l’altro personale di cui l’Organizzazione avesse bisogno.
2. Il Direttore generale è nominato dalla Conferenza, su raccomandazione del Consiglio, per un quadriennio. Egli può essere nominato per un secondo quadriennio, dopo il quale non è più rieleggibile.
3. Il Direttore generale è il massimo funzionario dell’Organizzazione. Con riserva delle direttive generali o speciali della Conferenza o del Consiglio, il Direttore generale assume la responsabilità generale e il potere di dirigere i lavori dell’Organizzazione. Sotto l’autorità e il controllo del Consiglio, il Direttore generale è responsabile dell’assunzione, dell’organizzazione e della direzione del personale.
4. Il Direttore generale e il personale, nel compiere i propri doveri, non possono sollecitare né accettare istruzioni da alcun governo o autorità esterna all’Organizzazione. Essi devono astenersi da ogni atto incompatibile col loro stato di funzionari internazionali e sono responsabili soltanto verso l’Organizzazione. Ogni membro s’impegna a rispettare il carattere esclusivamente internazionale delle funzioni del Direttore generale, e del personale, e a non cercare di influenzarli nell’esecuzioni dei loro compiti.
5. Il personale è nominato dal Direttore generale, giusta le norme che la Conferenza stabilirà su raccomandazione del Consiglio. Le nomine alle funzioni di Direttori generali aggiunti vanno sottoposte all’approvazione del Consiglio. Le condizioni d’impiego del personale devono risultare quanto possibile conformi a quelle del personale sottoposto al regime comune delle Nazioni Unite. Considerazione dominante, nell’assunzione e nello stabilimento delle condizioni d’impiego, deve essere la necessità d’assicurare all’Organizzazione i servizi di persone altamente qualificate, competenti e integre. Sarà adeguatamente presa in considerazione l’importanza di un reclutamento effettuato su una base geografica ampia ed equa.
6. Il Direttore generale agisce in tale sua qualità a tutte le riunioni della Conferenza, del Consiglio e del Comitato dei programmi e bilanci, nonché nello svolgimento di ogni altra funzione attribuitagli da questi organi. Egli redige un rapporto annuo sulle attività dell’Organizzazione. Inoltre presenta alla Conferenza o al Consiglio, secondo i casi, tutti gli altri rapporti che risultassero necessari.
Ogni membro o osservatore assume le spese della propria delegazione alla Conferenza, al Consiglio o a qualunque altro organo cui partecipi.
l. L’Organizzazione conduce innanzi le proprie attività giusta il programma di lavoro e i bilanci approvati.
2. Le spese dell’Organizzazione vanno ripartite tra le seguenti categorie:
3. Il bilancio ordinario provvede alle spese d’amministrazione e di ricerca, alle ulteriori spese ordinarie dell’Organizzazione e a quelle concernenti altre attività, come è previsto nell’allegato II.
4. Il bilancio operativo provvede alle spese d’assistenza tecnica e alle altre attività connesse.
1. Il Direttore generale stabilisce e sottopone al Consiglio, tramite il Comitato dei programmi e bilanci e alla data prevista nel regolamento finanziario, un progetto di programma di lavoro per l’esercizio finanziario successivo, nonché i corrispondenti preventivi per le attività da finanziare col bilancio ordinario. Il Direttore generale sottopone contemporaneamente delle proposte e dei preventivi per le attività da finanziare coi contributi spontanei all’Organizzazione.
2. Il Comitato dei programmi e bilanci esamina le proposte del Direttore generale e presenta al Consiglio le proprie raccomandazioni circa il programma di lavoro e i corrispondenti preventivi, relativi al bilancio ordinario ed al bilancio operativo. Le raccomandazioni del Comitato vanno adottate con la maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti.
3. Il Consiglio esamina le proposte del Direttore generale contemporaneamente alle raccomandazioni del Comitato dei programmi e bilanci, ed adotta il programma di lavoro, il bilancio ordinario e quello operativo, con le modifiche che ritiene necessarie, onde sottoporli alla Conferenza per esame ed approvazione. Il Consiglio adotta questi testi con la maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti.
5. Ove occorra, vanno stabiliti, e approvati giusta i disposti dei paragrafi dall’1 al 4 qui innanzi e del regolamento finanziario, dei preventivi aggiuntivi o riveduti, relativi al bilancio ordinario e a quello operativo.
6. Nessuna risoluzione, decisione o modifica finanziariamente rilevante, non esaminata giusta i paragrafi 2 e 3, può essere approvata dalla Conferenza se non è accompagnata da un prospetto delle incidenze finanziarie, previste dal Direttore generale. Nessuna risoluzione, decisione o modifica, che il Direttore generale ritenga atta a cagionare spese, può essere approvata dalla Conferenza fintanto che il Comitato dei programmi e bilanci, poscia il Consiglio deliberante contemporaneamente alla Conferenza, non abbiano avuto la possibilità di agire conformemente alle disposizioni dei paragrafi 2 e 3. Il Consiglio presenta le proprie decisioni alla Conferenza. Queste risoluzioni, decisioni e modifiche vanno approvate dalla Conferenza con la maggioranza dei due terzi di tutti i membri.
1. Le spese ascritte al bilancio ordinario sono addossate ai membri giusta il riparto stabilito conformemente alla scala delle quoteparti, sancita dalla Conferenza con la maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti, su raccomandazione del Consiglio adottata con la maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti, in base ad un progetto stabilito dal Comitato dei programmi e bilanci.
2. La scala delle quoteparti s’ispira, quanto possibile, a quella più recente usata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Per nessun membro, la quota-parte può superare il 25 per cento del bilancio ordinario dell’Organizzazione.
Con riserva del regolamento finanziario dell’Organizzazione, il Direttore generale può, a nome della medesima, accettare contributi spontanei, segnatamente doni, legati e sussidi, fatti da governi, enti intergovernativi, organismi o altre fonti non governative, con riserva che le condizioni connesse a tali contributi risultino compatibili con le finalità e con la politica dell’Organizzazione.
Per aumentarne le risorse e rafforzarne l’idoneità a rispondere rapidamente e flessibilmente ai bisogni dei Paesi in sviluppo, l’Organizzazione vien dotata d’un Fondo di sviluppo industriale, finanziato mediante i contributi spontanei, di cui nell’articolo 16, e le altre fonti che fossero previste nel regolamento finanziario dell’Organizzazione. Il Direttore generale amministra il Fondo di sviluppo industriale, giusta le direttive generali di funzionamento, stabilite, dalla Conferenza o dal Consiglio in nome della Conferenza, nel quadro del regolamento finanziario dell’Organizzazione.
L’Organizzazione è connessa con l’Organizzazione delle Nazioni Unite; ne costituisce uno degli istituti specializzati previsti nell’articolo 57 della Carta. Ogni accordo, conchiuso conformemente all’articolo 63 della detta Carta, deve essere approvato dalla Conferenza con la maggioranza dei due terzi dei Membri presenti e votanti, su raccomandazione del Consiglio.
1. Il Direttore generale può, con l’approvazione del Consiglio e con riserva delle direttive stabilite dalla Conferenza:
2. Fatti salvi questi accordi e queste relazioni, il Direttore generale può stabilire delle intese di lavoro con dette organizzazioni.
1. L’Organizzazione ha sede in Vienna. La Conferenza può cambiare il luogo di sede con la maggioranza dei due terzi di tutti i Membri.
2. L’Organizzazione conchiude un accordo di sede con il governo ospitante.
1. L’Organizzazione gode, sul territorio d’ognuno dei suoi Membri, della capacità giuridica e dei privilegi ed immunità necessari per esercitare le proprie funzioni e raggiungere i propri obiettivi. I rappresentanti dei Membri e i funzionari dell’Organizzazione godono dei privilegi ed immunità necessari per esercitare con piena indipendenza le loro funzioni nell’ambito dell’Organizzazione.
2. La capacità giuridica, i privilegi e le immunità, di cui nel paragrafo 1, saranno:
sia i) qualora le parti assentano:
A alla Corte internazionale di giustizia; oppure
B a un tribunale arbitrale;
sia ii) in caso diverso, a una commissione conciliativa.
2. La Conferenza e il Consiglio sono ambedue facoltati, riservata l’autorizzazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a chiedere alla Corte internazionale di giustizia di dare un parere consultivo su qualunque questione giuridica insorgente nel corso delle attività dell’Organizzazione.
1. Dopo la seconda sessione ordinaria della Conferenza, ogni Membro può, in qualunque momento, proporre emendamenti al presente Atto costitutivo. Il testo degli emendamenti proposti va sollecitamente comunicato, dal Direttore generale, a tutti i Membri e non può essere esaminato dalla Conferenza se non trascorso un termine di novanta giorni dopo l’invio.
2. Con riserva dei disposti del paragrafo 3, un emendamento entra in vigore ed acquisisce forza obbligatoria rispetto a tutti i Membri allorché:
3. Un emendamento concernente gli articoli 6, 9, 10, 13, 14 o 23 oppure l’allegato II entra in vigore ed acquisisce forza obbligatoria rispetto a tutti i Membri allorché:
1. Il presente Atto costitutivo sarà aperto, alla firma di tutti gli Stati di cui nel capoverso a) dell’articolo 3, presso il Ministero federale degli affari esteri della Repubblica d’Austria sino al 7 ottobre 1979, poscia presso la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, in Nuova York, fino alla data d’entrata in vigore dell’Atto stesso.
2. Il presente Atto costitutivo sarà oggetto di ratificazione, accettazione o approvazione da parte degli Stati firmatari. Gli strumenti di ratificazione, accettazione o approvazione di questi Stati andranno depositati presso il Depositario.
3. Dopo l’entrata in vigore del presente Atto costitutivo, giusta il paragrafo 1 dell’articolo 25, gli Stati, di cui nel capoverso a) dell’articolo 3, che non l’avessero firmato, nonché gli Stati la cui domanda d’ammissione fosse stata approvata giusta il capoverso b) del detto articolo, potranno aderirvi depositando un strumento d’adesione.
1. Il presente Atto costitutivo entrerà in vigore allorché almeno ottanta tra gli Stati che avranno depositato il loro strumento di ratificazione, accettazione o approvazione avranno avvisato il Depositario di essersi accordati, dopo consultazione, affinché l’Atto stesso entri in vigore.
2. Il presente Atto costitutivo entrerà in vigore:
1. Il Depositario convocherà la prima sessione della Conferenza, che dovrà svolgersi entro i tre mesi successivi all’entrata in vigore del presente Atto costitutivo.
2. Le regole e i regolamenti che reggono l’organizzazione, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la sua risoluzione 2152 (XXI), reggeranno l’Organizzazione e i suoi organi sino a quando questi avranno adottato nuove disposizioni.
Circa il presente Atto costitutivo non può venir formulata riserva alcuna.
1. Il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite è il Depositario del presente Atto costitutivo.
2. Il Depositario avvisa gli Stati interessati e il Direttore generale in merito ad ogni questione concernente il presente Atto costitutivo.
I testi inglese, arabo, cinese, spagnolo, francese e russo del presente Atto costitutivo fanno parimente fede.
(Seguono le firme)
1. Quando uno Stato, non incluso in uno qualunque degli elenchi seguenti, diviene Membro dell’Organizzazione, la Conferenza decide, dopo adeguate consultazioni, su quale elenco esso debba venire iscritto.
2. Dopo appropriate consultazioni, la Conferenza può, in qualunque momento, modificare l’inclusione d’un Membro negli elenchi seguenti.
3. Le modificazioni apportate agli elenchi seguenti, giusta i paragrafi 1 e 2 che precedono, non sono considerate emendamenti dell’Atto costitutivo ai sensi dei disposti dell’articolo 23.
Elenchi
(Gli elenchi di Stati da inserire nel presente allegato ad opera del Depositario sono quelli stabiliti dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite ai fini del paragrafo 4 della sezione II della sua risoluzione 2152 (XXI) e valevoli alla data d’entrata in vigore del presente Atto costitutivo).
Tranne contraria decisione di tutti i Membri parti d’una controversia non composta giusta i disposti del paragrafo 1 a) dell’articolo 22 e deferita a un tribunale arbitrale giusta il paragrafo 1 b) i) B) dell’articolo 22 o a una commissione di conciliazione giusta il paragrafo i b) ii), le regole concernenti le procedure e il funzionamento di detto tribunale e della commissione sono le seguenti:
Stati partecipanti | Ratifica Adesione (A) | Entrata in vigore | ||
Afghanistan | 9 settembre | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Albania | 19 aprile | 1988 A | 19 aprile | 1988 |
Algeria | 6 novembre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Angola | 9 agosto | 1985 | 9 agosto | 1985 |
Arabia Saudita | 21 giugno | 1985 A | 21 giugno | 1985 |
Argentina | 6 marzo | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Armenia | 12 maggio | 1992 A | 12 maggio | 1992 |
Austria | 14 maggio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Azerbaigian | 23 novembre | 1993 A | 23 novembre | 1993 |
Bahamas | 13 novembre | 1986 A | 13 novembre | 1986 |
Bahrein | 4 aprile | 1986 A | 4 aprile | 1986 |
Bangladesh | 5 novembre | 1980 | 28 giugno | 1985 |
Barbados | 30 maggio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Belarus* | 17 giugno | 1985 | 21 giugno | 1985 |
Belize | 27 febbraio | 1986 A | 27 febbraio | 1986 |
Benin | 3 marzo | 1983 | 8 agosto | 1985 |
Bhutan | 25 ottobre | 1983 | 23 agosto | 1985 |
Bolivia | 9 gennaio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Bosnia e Erzegovina | 1° ottobre | 1992 A | 1° ottobre | 1992 |
Botswana | 21 giugno | 1985 A | 21 giugno | 1985 |
Brasile | 10 dicembre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Bulgaria* | 5 giugno | 1985 | 21 giugno | 1985 |
Burkina Faso | 9 luglio | 1982 | 16 luglio | 1985 |
Burundi | 9 agosto | 1982 | 9 agosto | 1985 |
Cambogia | 18 settembre | 1995 A | 18 settembre | 1995 |
Camerun | 18 agosto | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Capo Verde | 27 novembre | 1984 | 21 giugno | 1985 |
Ceca, Repubblica | 22 gennaio | 1993 A | 22 gennaio | 1993 |
Ciad | 22 agosto | 1991 | 22 agosto | 1991 |
Cile | 12 novembre | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Cina | 14 febbraio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Cipro | 28 aprile | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Colombia | 25 novembre | 1981 | 30 luglio | 1985 |
Comore | 10 maggio | 1985 | 9 gennaio | 1986 |
Congo (Brazzaville) | 16 maggio | 1983 | 12 luglio | 1985 |
Congo (Kinshasa) | 9 luglio | 1982 | 8 luglio | 1985 |
Corea (Nord) | 14 settembre | 1981 | 24 giugno | 1985 |
Corea (Sud) | 30 dicembre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Costa Rica | 26 ottobre | 1987 | 26 ottobre | 1987 |
Côte d’Ivoire | 4 novembre | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Croazia | 2 giugno | 1992 A | 2 giugno | 1992 |
Cuba | 16 marzo | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Dominica | 8 giugno | 1982 | 27 novembre | 1985 |
Dominicana, Repubblica | 29 marzo | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Ecuador | 15 aprile | 1982 | 21 giugno | 1985 |
Egitto | 9 gennaio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
El Salvador | 29 gennaio | 1988 | 29 gennaio | 1988 |
Emirati Arabi Uniti | 4 dicembre | 1981 | 1° agosto | 1985 |
Eritrea | 20 giugno | 1995 A | 20 giugno | 1995 |
Eswatini | 19 agosto | 1981 | 3 aprile | 1986 |
Etiopia | 23 febbraio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Figi | 21 dicembre | 1981 | 30 dicembre | 1985 |
Filippine | 7 gennaio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Finlandia | 5 giugno | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Gabon | 1° febbraio | 1982 | 6 agosto | 1985 |
Gambia | 12 giugno | 1986 A | 12 giugno | 1986 |
Georgia | 30 ottobre | 1992 A | 30 ottobre | 1992 |
Germania | 13 luglio | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Ghana | 8 febbraio | 1982 | 30 luglio | 1985 |
Giamaica | 10 dicembre | 1982 | 21 giugno | 1985 |
Giappone | 3 giugno | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Gibuti | 20 agosto | 1991 | 20 agosto | 1991 |
Giordania | 30 agosto | 1982 | 29 ottobre | 1985 |
Grenada | 16 gennaio | 1986 A | 16 gennaio | 1986 |
Guatemala | 8 luglio | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Guinea | 23 giugno | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Guinea equatoriale | 4 maggio | 1984 | 20 gennaio | 1986 |
Guinea-Bissau | 17 marzo | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Guyana | 17 luglio | 1984 | 19 luglio | 1985 |
Haiti | 9 luglio | 1982 | 5 agosto | 1985 |
Honduras | 3 marzo | 1983 | 21 giugno | 1985 |
India | 21 gennaio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Indonesia | 10 novembre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Iran | 9 agosto | 1985 | 9 agosto | 1985 |
Iraq | 23 gennaio | 1981 | 27 giugno | 1985 |
Irlanda | 17 luglio | 1984 | 21 giugno | 1985 |
Israele* | 25 novembre | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Italia* | 25 marzo | 1985 | 21 giugno | 1985 |
Kazakstan | 3 giugno | 1997 A | 3 giugno | 1997 |
Kenya | 13 novembre | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Kirghizistan | 8 aprile | 1993 A | 8 aprile | 1993 |
Kiribati | 9 febbraio | 2016 A | 9 febbraio | 2016 |
Kuwait | 7 aprile | 1982 | 30 luglio | 1985 |
Laos* | 3 giugno | 1980 | 3 settembre | 1985 |
Lesotho | 18 giugno | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Libano | 2 agosto | 1983 | 6 agosto | 1985 |
Liberia | 10 maggio | 1990 | 10 maggio | 1990 |
Libia | 29 gennaio | 1981 | 8 agosto | 1985 |
Lussemburgo | 9 settembre | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Macedonia del Nord | 27 maggio | 1993 A | 27 maggio | 1993 |
Madagascar | 18 gennaio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Malawi | 30 maggio | 1980 | 19 luglio | 1985 |
Malaysia | 28 luglio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Maldive | 10 maggio | 1988 A | 10 maggio | 1988 |
Mali | 24 luglio | 1981 | 17 luglio | 1985 |
Malta | 4 novembre | 1982 | 21 giugno | 1985 |
Marocco | 30 luglio | 1985 | 30 luglio | 1985 |
Marshall, Isole | 16 marzo | 2015 A | 16 marzo | 2015 |
Mauritania | 29 giugno | 1981 | 9 agosto | 1985 |
Maurizio | 9 dicembre | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Messico | 21 gennaio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Moldova | 1° giugno | 1993 A | 1° giugno | 1993 |
Monaco | 23 gennaio | 2003 A | 23 gennaio | 2003 |
Mongolia* | 3 giugno | 1985 | 21 giugno | 1985 |
Montenegro | 22 novembre | 2006 A | 22 novembre | 2006 |
Mozambico | 14 dicembre | 1983 | 13 novembre | 1985 |
Myanmar | 12 aprile | 1990 A | 12 aprile | 1990 |
Namibia | 21 febbraio | 1986 A | 21 febbraio | 1986 |
Nepal | 6 dicembre | 1983 | 8 agosto | 1985 |
Nicaragua | 28 marzo | 1980 | 1° luglio | 1985 |
Niger | 22 agosto | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Nigeria | 19 dicembre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Norvegia | 13 febbraio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Oman | 6 luglio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Paesi Bassi | 10 ottobre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Aruba | 10 ottobre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Curaçao | 10 ottobre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Parte caraibica (Bonaire, Sant’Eustachio e Saba) | 10 ottobre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Sint Maarten | 10 ottobre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Pakistan | 29 ottobre | 1979 | 21 giugno | 1985 |
Palestina | 17 maggio | 2018 A | 17 maggio | 2018 |
Panama | 23 luglio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Papua Nuova Guinea | 10 settembre | 1986 | 10 settembre | 1986 |
Paraguay | 2 dicembre | 1981 | 18 luglio | 1985 |
Perù | 13 settembre | 1982 | 21 giugno | 1985 |
Polonia | 5 marzo | 1985 | 21 giugno | 1985 |
Qatar | 9 dicembre | 1985 A | 9 dicembre | 1985 |
Rep. Centrafricana | 8 gennaio | 1982 | 9 gennaio | 1986 |
Romania | 28 novembre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Ruanda | 18 gennaio | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Russia | 22 maggio | 1985 | 21 giugno | 1985 |
Saint Kitts e Nevis | 11 dicembre | 1985 A | 11 dicembre | 1985 |
Saint Lucia | 11 agosto | 1982 | 19 novembre | 1985 |
Saint Vincent e Grenadine | 30 marzo | 1987 A | 30 marzo | 1987 |
Samoa | 11 dicembre | 2008 A | 11 dicembre | 2008 |
São Tomé e Príncipe | 22 febbraio | 1985 | 14 aprile | 1986 |
Seicelle | 21 aprile | 1982 | 19 agosto | 1985 |
Senegal | 24 ottobre | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Serbia | 6 dicembre | 2000 A | 6 dicembre | 2000 |
Sierra Leone | 7 marzo | 1983 | 15 agosto | 1985 |
Siria | 6 dicembre | 1982 | 21 giugno | 1985 |
Slovenia | 11 giugno | 1992 A | 11 giugno | 1992 |
Somalia | 20 novembre | 1981 | 15 novembre | 1985 |
Spagna | 21 settembre | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Sri Lanka | 25 settembre | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Sudafrica | 24 ottobre | 2000 A | 24 ottobre | 2000 |
Sudan | 30 settembre | 1981 | 28 giugno | 1985 |
Suriname | 8 ottobre | 1981 | 24 dicembre | 1985 |
Svezia | 28 luglio | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Svizzera | 10 febbraio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Tagikistan | 9 giugno | 1993 A | 9 giugno | 1993 |
Tanzania | 3 ottobre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Thailandia | 29 gennaio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Timor-Leste | 31 luglio | 2003 A | 31 luglio | 2003 |
Togo | 18 settembre | 1981 | 25 giugno | 1985 |
Tonga | 13 agosto | 1986 A | 13 agosto | 1986 |
Trinidad e Tobago | 2 maggio | 1980 | 15 luglio | 1985 |
Tunisia | 2 febbraio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Turchia | 5 maggio | 1982 | 21 giugno | 1985 |
Turkmenistan | 16 febbraio | 1995 A | 16 febbraio | 1995 |
Tuvalu | 13 settembre | 2011 A | 13 settembre | 2011 |
Ucraina* | 10 giugno | 1985 | 21 giugno | 1985 |
Uganda | 23 marzo | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Ungheria | 15 agosto | 1983 | 2 luglio | 1985 |
Uruguay | 24 dicembre | 1980 | 21 giugno | 1985 |
Uzbekistan | 26 aprile | 1994 A | 26 aprile | 1994 |
Vanuatu | 17 agosto | 1987 A | 17 agosto | 1987 |
Venezuela | 28 gennaio | 1983 | 21 giugno | 1985 |
Vietnam | 6 maggio | 1983 | 19 luglio | 1985 |
Yemen | 29 gennaio | 1982 | 29 luglio | 1985 |
Zambia | 15 maggio | 1981 | 21 giugno | 1985 |
Zimbabwe | 21 giugno | 1985 A | 21 giugno | 1985 |
Le riserve e dichiarazioni non sono pubblicate nella RU. I testi francesi e inglesi si possono consultare sul sito Internet dell’Organizzazione della Nazioni Unite: http://untreaty.un.org/ od ottenere presso la Direzione del diritto internazionale pubblico (DDIP), Sezione trattati internazionali, 3003 Berna. |
1 Art. 1 cpv. 1 del DF del 20 giu. 1980 (RU 1985 1286).
2 RU 1985 1287, 1986 339, 1987 1662, 1988 2254, 1992 995, 2004 4029, 2007 2063, 2011 1029, 2013 2729, 2016 3011 e 2019 853. Una versione aggiornata del campo d’applicazione è pubblicata sul sito Internet del DFAE (www.dfae.admin.ch/trattati).
Übersetzung
(Stand am 21. Februar 2019)
Die Vertragsstaaten dieser Satzung,
in Übereinstimmung mit der Charta der Vereinten Nationen1,
eingedenk der Hauptziele der von der sechsten ausserordentlichen Session der Generalversammlung der Vereinten Nationen angenommenen Resolutionen über die Schaffung einer neuen Weltwirtschaftsordnung, der Erklärung und des Aktionsplans von Lima für industrielle Entwicklung und Zusammenarbeit, welche die zweite Generalkonferenz der Organisation der Vereinten Nationen für industrielle Entwicklung verabschiedet hat, und der Resolution der siebten ausserordentlichen Session der Generalversammlung der Vereinten Nationen über Entwicklung und internationale wirtschaftliche Zusammenarbeit,
erklärend,
dass es notwendig ist, eine gerechte und ausgewogene Wirtschafts— und Sozialordnung zu schaffen, und zwar durch Beseitigung wirtschaftlicher Ungleichheiten, durch Schaffung zweckmässiger und gerechter internationaler Wirtschaftsbeziehungen, durch wirksame soziale und wirtschaftliche Änderungen und durch Förderung der notwendigen strukturellen Änderungen in der Entwicklung der Weltwirtschaft,
dass die Industrialisierung eine wirksame Wachstumshilfe ist, die entscheidende Bedeutung hat für die schnelle wirtschaftliche und soziale Entwicklung, insbesondere der Entwicklungsländer, für die Anhebung des Lebensstandards und der Lebensqualität der Völker aller Länder und für die Schaffung einer gerechten Wirtschafts— und Sozialordnung,
dass alle Länder das uneingeschränkte Recht auf Industrialisierung haben und dass jeder Industrialisierungsprozess den wesentlichen Zielen einer autarken und integrierten sozialökonomischen Entwicklung entsprechen muss und die notwendigen Änderungen herbeiführen sollte, die eine gerechte und echte Beteiligung aller Völker an der Industrialisierung ihrer Länder sicherstellen,
dass es wesentlich ist, die Industrialisierung durch alle möglichen koordinierten Massnahmen, einschliesslich Verbesserung, der Weitergabe und der Angleichung von Technologien auf globaler, regionaler und nationaler Ebene und auch in den verschiedenen Wirtschaftszweigen zu fördern, da die internationale Zusammenarbeit für die Entwicklung das gemeinsame Ziel und die gemeinsame Verpflichtung aller Länder ist,
dass alle Länder ungeachtet ihrer Gesellschafts— und Wirtschaftssysteme entschlossen sind, das Gemeinwohl ihrer Völker durch individuelle und kollektive Massnahmen zu fördern, welche zum Ziel haben, die internationale wirtschaftliche Zusammenarbeit auf der Grundlage der Gleichheit der Völker zu erweitern, die wirtschaftliche Unabhängigkeit der Entwicklungsländer zu festigen, diesen Ländern einen gerechten Anteil an der industriellen Gesamtproduktion der Welt zu sichern und zu Frieden und Sicherheit auf der ganzen Welt und zum Wohlstand aller Völker in Übereinstimmung mit den Zielen und Grundsätzen der Charta der Vereinten Nationen beizutragen,
eingedenk dieser Richtlinien
bestrebt, im Einklang mit Kapitel IX der Charta der Vereinten Nationen eine Spezialorganisation mit der Bezeichnung Organisation der Vereinten Nationen für industrielle Entwicklung (UNIDO) (im folgenden als «Organisation» bezeichnet) zu errichten, welche die zentrale Aufgabe, für die Überprüfung und Förderung der Koordination aller Tätigkeiten des Systems der Vereinten Nationen auf dem Gebiet der industriellen Entwicklung, in Übereinstimmung mit den Befugnissen, welche die Charta der Vereinten Nationen dem Wirtschafts— und Sozialrat überträgt sowie das, die gegenseitigen Beziehungen regelnden Abkommen übernehmen und dafür verantwortlich zeichnen soll,
vereinbaren hiermit diese Satzung.
Hauptziel der Organisation ist es, die industrielle Entwicklung in den Entwicklungsländern zu fördern und zu beschleunigen, um zur Schaffung einer neuen Weltwirtschaftsordnung beizutragen, Ausserdem fördert die Organisation die industrielle Entwicklung und Zusammenarbeit auf globaler, regionaler und nationaler Ebene sowie in einzelnen Wirtschaftszweigen.
Die Organisation trifft ganz allgemein alle Massnahmen, die zur Verwirklichung der oben genannten Ziele notwendig und zweckmässig sind, und unternimmt im besonderen folgende Schritte:
Die Mitgliedschaft in der Organisation steht allen Staaten offen, die den Zielen und Grundsätzen der Organisation zustimmen:
1. Die Rechtsstellung eines Beobachters bei der Organisation wird auf Antrag den Beobachtern bei der Generalversammlung der Vereinten Nationen zuerkannt, sofern die Konferenz nichts anderes beschliesst.
2. Unbeschadet des Absatzes 1 ist die Konferenz befugt, andere Beobachter zur Teilnahme an den Arbeiten der Organisation einzuladen.
3. Die Beobachter sind berechtigt, im Einklang mit den einschlägigen Bestimmungen der Geschäftsordnung und dieser Satzung an den Arbeiten der Organisation teilzunehmen.
1. Einem Mitglied der Organisation, dem die Ausübung der Rechte und Vorrechte eines Mitglieds der Vereinten Nationen zeitweilig entzogen wird, wird damit auch die Ausübung der Rechte und Vorrechte eines Mitglieds der Organisation zeitweilig entzogen.
2. Ein Mitglied, das mit der Zahlung seiner Beiträge an die Organisation im Rückstand ist, hat in der Organisation kein Stimmrecht, wenn der rückständige Betrag die Höhe der Pflichtbeiträge erreicht oder übersteigt, die dieses Mitglied für die zwei vorausgegangenen Rechnungsjahre schuldet. Jedes Organ kann ihm jedoch die Ausübung des Stimmrechts in diesem Organ gestatten, wenn feststeht, dass der Zahlungsverzug auf Umständen beruht, die dieses Mitglied nicht zu vertreten hat.
1. Ein Mitglied kann aus der Organisation austreten, indem es beim Depositar eine Urkunde hinterlegt, mit welcher es diese Satzung kündigt.
2. Die Kündigung wird am letzten Tag des Rechnungsjahres wirksam, das auf das Jahr der Hinterlegung der Urkunde folgt.
3. Die Beiträge, die das austretende Mitglied für das Rechnungsjahr zu zahlen hat, das auf das Jahr der Hinterlegung der Urkunde folgt, sind die gleichen wie die Pflichtbeiträge im Jahr der Hinterlegung. Zusätzlich leistet das austretende Mitglied alle freiwilligen Beiträge, die es vor der Hinterlegung angekündigt hat.
1. Die Hauptorgane der Organisation sind
2. Es wird ein Programm— und Haushaltsausschuss eingesetzt, der den Rat bei der Vorbereitung und Prüfung des Arbeitsprogramms, des ordentlichen Haushalts und des Betriebshaushalts der Organisation sowie anderer die Organisation betreffender finanzieller Fragen unterstützt.
3. Andere Nebenorgane, insbesondere Fachausschüsse, können von der Konferenz oder vorn Rat eingesetzt werden, wobei diese den Grundsatz einer ausgewogenen geographischen Vertretung gebührend berücksichtigen.
1. Die Konferenz besteht aus Vertretern aller Mitglieder.
3. Ausser den sonstigen in dieser Satzung bezeichneten nimmt die Konferenz folgende Aufgaben wahr:
4. Die Konferenz kann dem Rat ihre Rechte und Aufgaben übertragen, soweit sie es für wünschenswert hält; hiervon ausgenommen sind die Rechte und Aufgaben nach Artikel 3 Buchstabe b; Artikel 4; Artikel 8 Absatz 3 Buchstaben a, b, c und d; Artikel 9 Absatz 1; Artikel 10 Absatz 1; Artikel 11 Absatz 2; Artikel 14 Absätze 4 und 6; Artikel 15; Artikel 18; Artikel 23 Absatz 2 Buchstabe b und Absatz 3 Buchstabe b und Anhang I.
5. Die Konferenz gibt sich eine Geschäftsordnung.
6. Jedes Mitglied hat in der Konferenz eine Stimme. Beschlüsse bedürfen der Mehrheit der anwesenden und abstimmenden Mitglieder, soweit in dieser Satzung oder in der Geschäftsordnung der Konferenz nichts anderes bestimmt ist.
1. Der Rat besteht aus 53 Mitgliedern der Organisation; sie werden von der Konferenz gewählt, die den Grundsatz einer ausgewogenen geographischen Vertretung gebührend berücksichtigt. Bei der Wahl der Mitglieder des Rates legt die Konferenz die folgende Sitzverteilung zugrunde: 33 Mitglieder des Rates werden aus den Staaten gewählt, die in den Teilen A und C, 15 aus den Staaten, die in Teil B und 5 aus den Staaten, die in Teil D des Anhangs I aufgeführt sind.
2. Die Amtszeit der Mitglieder des Rates dauert vom Ende der ordentlichen Session der Konferenz, auf der sie gewählt werden, bis zum Ende der vier Jahre danach stattfindenden ordentlichen Session der Konferenz; jedoch beginnt die Amtszeit der Mitglieder, die auf der ersten Session gewählt werden, mit dem Zeitpunkt dieser Wahl, wobei die Hälfte von ihnen nur bis zum Ende der zwei Jahre danach stattfindenden ordentlichen Tagung im Amt bleiben. Die Mitglieder des Rates können wiedergewählt werden.
4. Ausser den sonstigen in dieser Satzung bezeichneten oder ihm von der Konferenz übertragenen Aufgaben nimmt der Rat folgende Aufgaben wahr:
5. Der Rat gibt sich eine Geschäftsordnung.
6. Jedes Mitglied des Rates hat eine Stimme. Beschlüsse bedürfen der Mehrheit der anwesenden und abstimmenden Mitglieder, soweit in dieser Satzung oder in der Geschäftsordnung des Rates nichts anderes bestimmt ist.
7. Mitglieder, die im Rat nicht vertreten sind, lädt dieser ein, ohne Stimmrecht an seinen Beratungen über Angelegenheiten teilzunehmen, die für sie von besonderem Belang sind.
1. Der Programm— und Haushaltsausschuss besteht aus 27 Mitgliedern der Organisation; die Konferenz wählt sie unter gebührender Berücksichtigung des Grundsatzes einer ausgewogenen geographischen Vertretung. Bei der Wahl der Mitglieder des Ausschusses legt die Konferenz die folgende Sitzverteilung zugrunde: 15 Mitglieder des Ausschusses werden aus den Staaten gewählt, die in den Teilen A und C, 9 aus den Staaten, die in Teil B und 3 aus den Staaten, die in Teil D des Anhangs I aufgeführt sind. Bei der Benennung ihrer Vertreter im Ausschuss berücksichtigen die Staaten deren persönliche Eignung und Erfahrung.
2. Die Amtszeit der Mitglieder des Ausschusses dauert vom Ende der ordentlichen Session der Konferenz, auf der sie gewählt werden, bis zum Ende der zwei Jahre danach stattfindenden ordentlichen Session der Konferenz. Die Mitglieder des Ausschusses können wiedergewählt werden.
4. Der Ausschuss
5. Der Ausschuss gibt sich eine Geschäftsordnung.
6. Jedes Mitglied des Ausschusses hat eine Stimme. Beschlüsse bedürfen der Zweidrittelmehrheit der anwesenden und abstimmenden Mitglieder.
1. Das Sekretariat besteht aus einem Generaldirektor und den von der Organisation benötigten stellvertretenden Generaldirektoren und sonstigen Beamten.
2. Der Generaldirektor wird auf Empfehlung des Rates von der Konferenz für die Dauer von vier Jahren ernannt; danach ist keine Wiederernennung mehr möglich.
3. Der Generaldirektor ist der höchste Beamte der Organisation. Vorbehältlich der allgemeinen oder besonderen Weisungen der Konferenz oder des Rates hat der Generaldirektor die Gesamtverantwortung und die Befugnis, die Arbeit der Organisation zu leiten. Im Auftrag und unter Aufsicht des Rates ist der Generaldirektor für die Einstellung der Beamten und die Organisation und Leitung des Personalwesens verantwortlich.
4. Der Generaldirektor und die übrigen Beamten dürfen bei der Erfüllung ihrer Aufgaben von keiner Regierung oder Behörde ausserhalb der Organisation Weisungen erbitten oder entgegennehmen. Sie haben jede Handlung zu unterlassen, die mit ihrer Stellung als internationale Beamte unvereinbar ist, und sind nur der Organisation verantwortlich. Jedes Mitglied verpflichtet sich, den ausschliesslich internationalen Charakter der Aufgaben des Generaldirektors und des Personals zu beachten und nicht zu versuchen, sie bei der Wahrnehmung ihrer Aufgaben zu beeinflussen.
5. Die Beamten werden vom Generaldirektor aufgrund von Regelungen ernannt, welche die Konferenz auf Empfehlung des Rates erlässt. Ernennungen von stellvertretenden Generaldirektoren bedürfen der Zustimmung des Rates. Die Anstellungsbedingungen entsprechen soweit wie möglich der allgemeinen Beamtenordnung der Vereinten Nationen. Bei der Einstellung von Personal und der Regelung der Anstellungsbedingungen ist das Hauptaugenmerk darauf zu richten, dass es notwendig ist, der Organisation die Dienste von Personen zu sichern, die Leistungsfähigkeit, fachliche Eignung und Ehrenhaftigkeit besitzen. Es ist gebührend zu berücksichtigen, dass es wichtig ist, die Personalauswahl auf breiter und ausgewogener geographischer Grundlage vorzunehmen.
6. Der Generaldirektor ist in dieser Eigenschaft bei allen Sitzungen der Konferenz, des Rates und des Programm— und Haushaltsausschusses tätig und nimmt alle übrigen Aufgaben wahr, die ihm diese Organe übertragen. Er erstellt einen Jahresbericht über die Tätigkeit der Organisation. Ausserdem legt er der Konferenz oder dem Rat alle weiteren erforderlichen Berichte vor.
Mitglieder und Beobachter tragen selbst die Kosten ihrer Delegationen bei der Konferenz, dem Rat oder anderen Organen, in denen sie mitwirken.
1. Die Organisation übt ihre Tätigkeit gemäss ihrem Arbeitsprogramm und ihren genehmigten Haushalten aus.
2. Die Ausgaben der Organisation werden wie folgt unterteilt:
3. Aus dem ordentlichen Haushalt werden, wie in Anhang II vorgesehen, die Verwaltungs— und Forschungsausgaben und andere ordentliche Ausgaben der Organisation sowie Ausgaben für sonstige Tätigkeiten bestritten.
4. Aus dem Betriebshaushalt werden Ausgaben für technische Unterstützung und andere hiermit verbundene Tätigkeiten bestritten.
1. Der Generaldirektor erstellt einen Entwurf des Arbeitsprogramms für das jeweils folgende Rechnungsjahr und unterbreitet ihn über den Programm— und Haushaltsausschuss zu der in der Finanzordnung festgesetzten Zeit dem Rat, zusammen mit den entsprechenden Voranschlägen für die aus dem ordentlichen Haushalt zu finanzierenden Tätigkeiten. Gleichzeitig legt der Generaldirektor Vorschläge und Kostenvoranschläge für die Tätigkeiten vor, die aus den freiwilligen Beiträgen an die Organisation zu finanzieren sind.
2. Der Programm— und Haushaltsausschuss prüft die Vorschläge des Generaldirektors und unterbreitet dem Rat seine Empfehlungen zu dem vorgeschlagenen Arbeitsprogramm und den entsprechenden Voranschlägen für den ordentlichen Haushalt und den Betriebshaushalt. Die Empfehlungen des Ausschusses bedürfen zur Annahme der Zweidrittelmehrheit der anwesenden und abstimmenden Mitglieder.
3. Der Rat prüft die Vorschläge des Generaldirektors zusammen mit den Empfehlungen des Programm— und Haushaltsausschusses und verabschiedet das Arbeitsprogramm, den ordentlichen Haushalt und den Betriebshaushalt mit den ihm notwendig erscheinenden Änderungen, um sie der Konferenz zur Prüfung und Genehmigung vorzulegen. Der Rat verabschiedet diese Vorlagen mit Zweidrittelmehrheit der anwesenden und abstimmenden Mitglieder.
5. Falls erforderlich, werden ergänzende oder revidierte Voranschläge für den ordentlichen Haushalt oder den Betriebshaushalt gemäss den Absätzen 1 bis 4 und der Finanzordnung aufgestellt und genehmigt.
6. Entschliessungen, Beschlüsse oder Änderungen, die mit Kosten verbunden sein können und die noch nicht nach den Absätzen 2 und 3 geprüft wurden, können von der Konferenz nur genehmigt werden, wenn ihnen ein vom Generaldirektor aufgestellter Kostenvoranschlag beigefügt ist. Entschliessungen, Beschlüsse oder Änderungen, die nach Ansicht des Generaldirektors mit Kosten verbunden sind, können von der Konferenz nicht genehmigt werden, bevor der Programm- und Haushaltsausschuss und danach der Rat, die zur gleichen Zeit wie die Konferenz tagen, Gelegenheit hatten, nach den Absätzen 2 und 3 tätig zu werden. Der Rat legt seine Beschlüsse der Konferenz vor. Die Genehmigung solcher Entschliessungen, Beschlüsse und Änderungen durch die Konferenz bedarf der Zweidrittelmehrheit aller Mitglieder.
1. Die Ausgaben nach dem ordentlichen Haushalt werden von den Mitgliedern getragen, entsprechend dem Beitragsschlüssel, der von der Konferenz mit Zweidrittelmehrheit der anwesenden und abstimmenden Mitglieder beschlossen wird; dabei stützt sich die Konferenz auf eine mit Zweidrittelmehrheit der anwesenden und abstimmenden Mitglieder angenommene Empfehlung des Rates, die auf einem vom Programm— und Haushaltsausschuss aufgestellten Entwurf beruht.
2. Der Beitragsschlüssel soll sich so weit wie möglich nach dem letzten bei den Vereinten Nationen angewandten Schlüssel richten. Der Pflichtbeitrag eines Mitglieds darf fünfundzwanzig Prozent des ordentlichen Haushalts der Organisation nicht überschreiten.
Vorbehältlich der Finanzordnung der Organisation kann der Generaldirektor im Namen der Organisation freiwillige Beiträge an die Organisation wie Schenkungen, Vermächtnisse und Zuschüsse von Regierungen, zwischenstaatlichen oder nichtstaatlichen Organisationen oder anderen nichtstaatlichen Quellen entgegennehmen, sofern die an diese freiwilligen Beiträge geknüpften Bedingungen mit dem Zweck und der Zielsetzung der Organisation vereinbar sind.
Um die Mittel der Organisation zu mehren und ihre Fähigkeit zu verbessern, den Bedürfnissen der Entwicklungsländer schnell und flexibel zu entsprechen, verfügt die Organisation über einen Fonds für industrielle Entwicklung, der durch die in Artikel 16 vorgesehenen freiwilligen Beiträge an die Organisation und andere gegebenenfalls in der Finanzordnung der Organisation vorgesehene Einnahmen gespeist wird. Der Generaldirektor verwaltet den Fonds für industrielle Entwicklung gemäss den von der Konferenz oder vom Rat im Namen der Konferenz aufgestellten allgemeinen Richtlinien über den Betrieb des Fonds und gemäss der Finanzordnung der Organisation.
Die Organisation ist mit den Vereinten Nationen verbunden; sie bildet eine der in Artikel 57 der Charta der Vereinten Nationen vorgesehenen Spezialorganisationen. Alle nach Artikel 63 der Charta geschlossenen Abkommen bedürfen der Genehmigung durch die Konferenz, die mit Zweidrittelmehrheit der anwesenden und abstimmenden Mitglieder auf Empfehlung des Rates erteilt wird.
1. Der Generaldirektor kann mit Genehmigung des Rates und vorbehältlich der von der Konferenz aufgestellten Richtlinien
2. Vorbehältlich solcher Abkommen und Beziehungen kann der Generaldirektor Arbeitsvereinbarungen mit solchen Organisationen treffen.
1. Sitz der Organisation ist Wien. Die Konferenz kann den Sitz mit Zweidrittelmehrheit ändern.
2. Die Organisation schliesst mit der Regierung des Gastlandes ein Sitzabkommen ab.
1. Die Organisation geniesst im Hoheitsgebiet jedes Mitgliedes die Rechtsfähigkeit sowie die Vorrechte und Immunitäten, die notwendig sind, damit sie ihre Aufgaben wahrnehmen und ihre Ziele verwirklichen kann. Die Vertreter der Mitglieder und die Beamten der Organisation geniessen die Vorrechte und Immunitäten, die notwendig sind, damit sie ihre Aufgaben im Zusammenhang mit der Organisation vollständig unabhängig wahrnehmen können.
2. Die Rechtsfähigkeit sowie die Vorrechte und Immunitäten nach Absatz 1
Das Verfahren und die Tätigkeit des Schiedsgerichts und der Schlichtungskommission sind im Anhang III geregelt.
2. Die Konferenz als auch der Rat sind ermächtigt, vorbehältlich der Genehmigung durch die Generalversammlung der Vereinten Nationen zu jeder Rechtsfrage, die sich bei der Tätigkeit der Organisation ergibt, den Internationalen Gerichtshof um ein Gutachten zu ersuchen.
1. Nach der zweiten ordentlichen Session der Konferenz kann jedes Mitglied Änderungen dieser Satzung vorschlagen. Der Wortlaut der Änderungsvorschläge wird allen Mitgliedern vom Generaldirektor umgehend mitgeteilt und kann von der Konferenz frühestens neunzig Tage nach der Übermittlung geprüft werden.
2. Vorbehältlich des Absatzes 3 tritt eine Änderung in Kraft und wird für alle Mitglieder verbindlich, wenn
3. Eine Änderung betreffend die Artikel 6, 9, 10, 13 oder den Anhang II tritt in Kraft und wird für alle Mitglieder verbindlich, wenn
1. Diese Satzung liegt für alle in Artikel 3 Buchstabe a bezeichneten Staaten bis zum 7. Oktober 1979 im Bundesministerium für Auswärtige Angelegenheiten der Republik Österreich und danach bis zu ihrem Inkrafttreten am Sitz der Vereinten Nationen in New York zur Unterzeichnung auf.
2. Diese Satzung bedarf der Ratifikation, Annahme oder Genehmigung durch die Unterzeichnerstaaten. Die Ratifikations—, Annahme— oder Genehmigungsurkunden dieser Staaten werden beim Depositar hinterlegt.
3. Nach dem Inkrafttreten dieser Satzung gemäss Artikel 25 Absatz 1 können die in Artikel 3 Buchstabe a bezeichneten Staaten, die diese Satzung nicht unterzeichnet haben, sowie Staaten, deren Aufnahmeantrag nach Buchstabe b jenes Artikels genehmigt wurde, durch Hinterlegung einer Beitrittsurkunde dieser Satzung beitreten.
1. Diese Satzung tritt in Kraft, wenn mindestens achtzig Staaten, die eine Ratifikations—, Annahme— oder Genehmigungsurkunde hinterlegt haben, dem Depositar notifiziert haben, dass sie nach gegenseitigen Konsultationen übereingekommen sind, dass diese Satzung in Kraft treten soll.
2. Diese Satzung tritt in Kraft:
1. Der Depositar beruft die erste Session der Konferenz ein, die binnen drei Monaten nach dem Inkrafttreten dieser Satzung stattfinden muss.
2. Die Regeln und Vorschriften für die mit der Resolution 2152 (XXI) der Generalversammlung der Vereinten Nationen geschaffenen Organisation gelten für die Organisation und ihre Organe, bis diese neue Bestimmungen beschliessen.
Vorbehalte zu dieser Satzung sind nicht zulässig.
1. Der Generalsekretär der Vereinten Nationen ist Depositar dieser Satzung.
2. Der Depositar notifiziert den beteiligten Staaten und dem Generaldirektor alle diese Satzung betreffenden Fragen.
Der arabische, der chinesische, der englische, der französische, der russische und der spanische Wortlaut dieser Satzung sind gleichermassen verbindlich.
(Es folgen die Unterschriften)
1. Wird ein in einer der nachstehenden Listen nicht aufgeführter Staat Mitglied der Organisation, so entscheidet die Konferenz nach angemessenen Konsultationen, in welche dieser Listen er aufgenommen werden soll.
2. Die Konferenz kann nach angemessenen Konsultationen jederzeit die Einordnung eines Mitglieds auf den nachstehenden Listen ändern.
3. Änderungen der nachstehenden Listen nach Absatz 1 oder 2 gelten nicht als Änderungen dieser Satzung im Sinne des Artikels 23.
Listen
(Der Depositar nimmt in diesen Anhang die Staatenlisten auf, die von der Generalversammlung der Vereinten Nationen für die Zwecke des Abschnitts II Absatz 4 ihrer Resolution 2152 (XXI) aufgestellt worden sind und am Tag des Inkrafttretens dieser Satzung gültig sind.)
B. Um das Arbeitsprogramm der Organisation auf dem Gebiet der industriellen Entwicklung wirksamer zu gestalten, werden mit höchstens 6 Prozent des gesamten ordentlichen Haushalts auch andere Tätigkeiten finanziert, die bisher aus Titel 15 des ordentlichen Haushalts der Vereinten Nationen finanziert wurden. Diese Tätigkeiten sollen den Beitrag der Organisation an das Entwicklungssystem der Vereinten Nationen stärken, mit Rücksicht darauf, dass es wichtig ist, das länderweise Programmierverfahren des Entwicklungsprogramms der Vereinten Nationen, das der Zustimmung der betreffenden Länder unterliegt, als Bezugsrahmen für diese Tätigkeiten zu nehmen.
Vorbehältlich anderslautender Beschlüsse aller Mitglieder, die an einer Streitigkeit beteiligt sind, die nicht nach Artikel 22 Absatz 1 Buchstabe a beigelegt, sondern einem Schiedsgericht nach Buchstabe b Ziffer i B jenes Absatzes oder einer Schlichtungskommission nach Ziffer ii unterbreitet wurde, gelten für das Verfahren und die Tätigkeit dieser Schiedsgerichte und Kommissionen folgende Vorschriften:
Vertragsstaaten | Ratifikation Beitritt (B) | Inkrafttreten | ||
Afghanistan | 9. September | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Ägypten | 9. Januar | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Albanien | 19. April | 1988 B | 19. April | 1988 |
Algerien | 6. November | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Angola | 9. August | 1985 | 9. August | 1985 |
Äquatorialguinea | 4. Mai | 1984 | 20. Januar | 1986 |
Argentinien | 6. März | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Armenien | 12. Mai | 1992 B | 12. Mai | 1992 |
Aserbaidschan | 23. November | 1993 B | 23. November | 1993 |
Äthiopien | 23. Februar | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Bahamas | 13. November | 1986 B | 13. November | 1986 |
Bahrain | 4. April | 1986 B | 4. April | 1986 |
Bangladesch | 5. November | 1980 | 28. Juni | 1985 |
Barbados | 30. Mai | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Belarus* | 17. Juni | 1985 | 21. Juni | 1985 |
Belize | 27. Februar | 1986 B | 27. Februar | 1986 |
Benin | 3. März | 1983 | 8. August | 1985 |
Bhutan | 25. Oktober | 1983 | 23. August | 1985 |
Bolivien | 9. Januar | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Bosnien und Herzegowina | 1. Oktober | 1992 B | 1. Oktober | 1992 |
Botsuana | 21. Juni | 1985 B | 21. Juni | 1985 |
Brasilien | 10. Dezember | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Bulgarien* | 5. Juni | 1985 | 21. Juni | 1985 |
Burkina Faso | 9. Juli | 1982 | 16. Juli | 1985 |
Burundi | 9. August | 1982 | 9. August | 1985 |
Chile | 12. November | 1981 | 21. Juni | 1985 |
China | 14. Februar | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Costa Rica | 26. Oktober | 1987 | 26. Oktober | 1987 |
Côte d’Ivoire | 4. November | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Deutschland | 13. Juli | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Dominica | 8. Juni | 1982 | 27. November | 1985 |
Dominikanische Republik | 29. März | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Dschibuti | 20. August | 1991 | 20. August | 1991 |
Ecuador | 15. April | 1982 | 21. Juni | 1985 |
El Salvador | 29. Januar | 1988 | 29. Januar | 1988 |
Eritrea | 20. Juni | 1995 B | 20. Juni | 1995 |
Eswatini | 19. August | 1981 | 3. April | 1986 |
Fidschi | 21. Dezember | 1981 | 30. Dezember | 1985 |
Finnland | 5. Juni | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Gabun | 1. Februar | 1982 | 6. August | 1985 |
Gambia | 12. Juni | 1986 B | 12. Juni | 1986 |
Georgien | 30. Oktober | 1992 B | 30. Oktober | 1992 |
Ghana | 8. Februar | 1982 | 30. Juli | 1985 |
Grenada | 16. Januar | 1986 B | 16. Januar | 1986 |
Guatemala | 8. Juli | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Guinea | 23. Juni | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Guinea-Bissau | 17. März | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Guyana | 17. Juli | 1984 | 19. Juli | 1985 |
Haiti | 9. Juli | 1982 | 5. August | 1985 |
Honduras | 3. März | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Indien | 21. Januar | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Indonesien | 10. November | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Irak | 23. Januar | 1981 | 27. Juni | 1985 |
Iran | 9. August | 1985 | 9. August | 1985 |
Irland | 17. Juli | 1984 | 21. Juni | 1985 |
Israel* | 25. November | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Italien* | 25. März | 1985 | 21. Juni | 1985 |
Jamaika | 10. Dezember | 1982 | 21. Juni | 1985 |
Japan | 3. Juni | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Jemen | 29. Januar | 1982 | 29. Juli | 1985 |
Jordanien | 30. August | 1982 | 29. Oktober | 1985 |
Kambodscha | 18. September | 1995 B | 18. September | 1995 |
Kamerun | 18. August | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Kap Verde | 27. November | 1984 | 21. Juni | 1985 |
Kasachstan | 3. Juni | 1997 B | 3. Juni | 1997 |
Katar | 9. Dezember | 1985 B | 9. Dezember | 1985 |
Kenia | 13. November | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Kirgisistan | 8. April | 1993 B | 8. April | 1993 |
Kiribati | 9. Februar | 2016 B | 9. Februar | 2016 |
Kolumbien | 25. November | 1981 | 30. Juli | 1985 |
Komoren | 10. Mai | 1985 | 9. Januar | 1986 |
Kongo (Brazzaville) | 16. Mai | 1983 | 12. Juli | 1985 |
Kongo (Kinshasa) | 9. Juli | 1982 | 8. Juli | 1985 |
Korea (Nord-) | 14. September | 1981 | 24. Juni | 1985 |
Korea (Süd-) | 30. Dezember | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Kroatien | 2. Juni | 1992 B | 2. Juni | 1992 |
Kuba | 16. März | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Kuwait | 7. April | 1982 | 30. Juli | 1985 |
Laos* | 3. Juni | 1980 | 3. September | 1985 |
Lesotho | 18. Juni | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Libanon | 2. August | 1983 | 6. August | 1985 |
Liberia | 10. Mai | 1990 | 10. Mai | 1990 |
Libyen | 29. Januar | 1981 | 8. August | 1985 |
Luxemburg | 9. September | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Madagaskar | 18. Januar | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Malawi | 30. Mai | 1980 | 19. Juli | 1985 |
Malaysia | 28. Juli | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Malediven | 10. Mai | 1988 B | 10. Mai | 1988 |
Mali | 24. Juli | 1981 | 17. Juli | 1985 |
Malta | 4. November | 1982 | 21. Juni | 1985 |
Marokko | 30. Juli | 1985 | 30. Juli | 1985 |
Marshallinseln | 16. März | 2015 B | 16. März | 2015 |
Mauretanien | 29. Juni | 1981 | 9. August | 1985 |
Mauritius | 9. Dezember | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Mexiko | 21. Januar | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Moldau | 1. Juni | 1993 B | 1. Juni | 1993 |
Monaco | 23. Januar | 2003 B | 23. Januar | 2003 |
Mongolei* | 3. Juni | 1985 | 21. Juni | 1985 |
Montenegro | 22. November | 2006 B | 22. November | 2006 |
Mosambik | 14. Dezember | 1983 | 13. November | 1985 |
Myanmar | 12. April | 1990 B | 12. April | 1990 |
Namibia | 21. Februar | 1986 B | 21. Februar | 1986 |
Nepal | 6. Dezember | 1983 | 8. August | 1985 |
Nicaragua | 28. März | 1980 | 1. Juli | 1985 |
Niederlande | 10. Oktober | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Aruba | 10. Oktober | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Curaçao | 10. Oktober | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Karibische Gebiete (Bonaire, Sint Eustatius und Saba) | 10. Oktober | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Sint Maarten | 10. Oktober | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Niger | 22. August | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Nigeria | 19. Dezember | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Nordmazedonien | 27. Mai | 1993 B | 27. Mai | 1993 |
Norwegen | 13. Februar | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Oman | 6. Juli | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Österreich | 14. Mai | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Pakistan | 29. Oktober | 1979 | 21. Juni | 1985 |
Palästina | 17. Mai | 2018 B | 17. Mai | 2018 |
Panama | 23. Juli | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Papua-Neuguinea | 10. September | 1986 | 10. September | 1986 |
Paraguay | 2. Dezember | 1981 | 18. Juli | 1985 |
Peru | 13. September | 1982 | 21. Juni | 1985 |
Philippinen | 7. Januar | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Polen | 5. März | 1985 | 21. Juni | 1985 |
Ruanda | 18. Januar | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Rumänien | 28. November | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Russland | 22. Mai | 1985 | 21. Juni | 1985 |
Sambia | 15. Mai | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Samoa | 11. Dezember | 2008 B | 11. Dezember | 2008 |
São Tomé und Príncipe | 22. Februar | 1985 | 14. April | 1986 |
Saudi-Arabien | 21. Juni | 1985 B | 21. Juni | 1985 |
Schweden | 28. Juli | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Schweiz | 10. Februar | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Senegal | 24. Oktober | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Serbien | 6. Dezember | 2000 B | 6. Dezember | 2000 |
Seychellen | 21. April | 1982 | 19. August | 1985 |
Sierra Leone | 7. März | 1983 | 15. August | 1985 |
Simbabwe | 21. Juni | 1985 B | 21. Juni | 1985 |
Slowenien | 11. Juni | 1992 B | 11. Juni | 1992 |
Somalia | 20. November | 1981 | 15. November | 1985 |
Spanien | 21. September | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Sri Lanka | 25. September | 1981 | 21. Juni | 1985 |
St. Kitts und Nevis | 11. Dezember | 1985 B | 11. Dezember | 1985 |
St. Lucia | 11. August | 1982 | 19. November | 1985 |
St. Vincent und die Grenadinen | 30. März | 1987 B | 30. März | 1987 |
Südafrika | 24. Oktober | 2000 B | 24. Oktober | 2000 |
Sudan | 30. September | 1981 | 28. Juni | 1985 |
Suriname | 8. Oktober | 1981 | 24. Dezember | 1985 |
Syrien | 6. Dezember | 1982 | 21. Juni | 1985 |
Tadschikistan | 9. Juni | 1993 B | 9. Juni | 1993 |
Tansania | 3. Oktober | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Thailand | 29. Januar | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Timor-Leste | 31. Juli | 2003 B | 31. Juli | 2003 |
Togo | 18. September | 1981 | 25. Juni | 1985 |
Tonga | 13. August | 1986 B | 13. August | 1986 |
Trinidad und Tobago | 2. Mai | 1980 | 15. Juli | 1985 |
Tschad | 22. August | 1991 | 22. August | 1991 |
Tschechische Republik | 22. Januar | 1993 B | 22. Januar | 1993 |
Tunesien | 2. Februar | 1981 | 21. Juni | 1985 |
Türkei | 5. Mai | 1982 | 21. Juni | 1985 |
Turkmenistan | 16. Februar | 1995 B | 16. Februar | 1995 |
Tuvalu | 13. September | 2011 B | 13. September | 2011 |
Uganda | 23. März | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Ukraine* | 10. Juni | 1985 | 21. Juni | 1985 |
Ungarn | 15. August | 1983 | 2. Juli | 1985 |
Uruguay | 24. Dezember | 1980 | 21. Juni | 1985 |
Usbekistan | 26. April | 1994 B | 26. April | 1994 |
Vanuatu | 17. August | 1987 B | 17. August | 1987 |
Venezuela | 28. Januar | 1983 | 21. Juni | 1985 |
Vereinigte Arabische Emirate | 4. Dezember | 1981 | 1. August | 1985 |
Vietnam | 6. Mai | 1983 | 19. Juli | 1985 |
Zentralafrikanische Republik | 8. Januar | 1982 | 9. Januar | 1986 |
Zypern | 28. April | 1983 | 21. Juni | 1985 |
* Vorbehalte und Erklärungen. Die Vorbehalte und Erklärungen werden in der AS nicht veröffentlicht. Die französischen und englischen Texte können auf der Internetseite der Vereinten Nationen: http://untreaty.un.org/ eingesehen oder bei der Direktion für Völkerrecht, Sektion Staatsverträge, 3003 Bern bezogen werden. |
1 AS 1985 1286
2 AS 1985 1287, 1986 339, 1987 1662, 1988 2254, 1992 995, 2004 4029, 2007 2063, 2011 1029, 2013 2729, 2016 3011, 2019 853. Eine aktualisierte Fassung des Geltungsbereiches findet sich auf der Internetseite des EDA www.eda.admin.ch/vertraege).
Texte original
(Etat le 21 février 2019)
Les Etats parties au présent Acte constitutif,
agissant conformément à la Charte des Nations Unies1,
ayant présent à l’esprit les objectifs généraux des résolutions adoptées à la sixième session extraordinaire de l’Assemblée générale des Nations Unies relatives à l’instauration d’un Nouvel ordre économique international, de la Déclaration et du Plan d’action de Lima concernant le développement et la coopération industriels, adoptés par la deuxième Conférence générale de l’Organisation des Nations Unies pour le développement industriel, et de la résolution de la septième session extraordinaire de l’Assemblée générale des Nations Unies relative au développement et à la coopération économique internationale,
déclarant que:
il est nécessaire d’instaurer un ordre économique et social juste et équitable, ce qu’il faudrait réaliser en éliminant les inégalités économiques, en établissant des relations économiques internationales rationnelles et équitables, en opérant des changements sociaux et économiques dynamiques et en favorisant les modifications structurelles nécessaires dans le développement de l’économie mondiale,
l’industrialisation est un instrument dynamique de croissance essentiel au développement économique et social accéléré, notamment des pays en développement, à l’amélioration du niveau de vie et de la qualité de la vie des populations de tous les pays, ainsi qu’à l’instauration d’un ordre économique et social équitable,
tous les pays ont le droit souverain de s’industrialiser et tout processus d’industrialisation doit viser de manière générale à assurer un développement socio—économique auto—entretenu et intégré et devrait comporter les changements requis pour assurer une participation juste et effective de tous les peuples à l’industrialisation de leur pays,
la coopération internationale en vue du développement représentant l’objectif et le devoir communs de tous les pays, il est essentiel de promouvoir l’industrialisation au moyen de toutes les mesures concertées possibles, y compris la mise au point, le transfert et l’adaptation de technologies aux niveaux global, régional et national, ainsi qu’au niveau des différents secteurs,
tous les pays, quel que soit leur système économique et social, sont résolus à promouvoir le bien—être commun de leurs peuples grâce à des mesures individuelles et collectives visant à développer la coopération économique internationale sur la base de l’égalité souveraine, à renforcer l’indépendance économique des pays en développement, à assurer à ces pays une part équitable dans la production industrielle mondiale et à contribuer à la paix internationale et à la sécurité et à la prospérité de toutes les nations, conformément aux buts et aux principes de la Charte des Nations Unies,
ayant présent à l’esprit ces idées directrices,
désireux d’établir, aux termes du Chap. IX de la Charte des Nations Unies, une institution spécialisée portant le nom d’Organisation des Nations Unies pour le développement industriel (ONUDI) (ci—après dénommée «l’Organisation») qui devra jouer le rôle central et être responsable d’examiner et de promouvoir la coordination de toutes les activités menées dans le domaine du développement industriel par les organismes des Nations Unies, conformément aux attributions que la Charte des Nations Unies confère au Conseil économique et social, ainsi qu’aux accords applicables en matière de relations,
conviennent du présent Acte constitutif.
L’Organisation a pour principal objectif de promouvoir et d’accélérer le développement industriel dans les pays en développement en vue de contribuer à l’instauration d’un nouvel ordre économique international. Elle promeut aussi le développement et la coopération industriels aux niveaux global, régional et national de même qu’au niveau sectoriel.
Pour atteindre ses objectifs susmentionnés, l’Organisation prend, d’une manière générale, toutes les mesures nécessaires et appropriées et, en particulier:
La qualité de Membre de l’Organisation est accessible à tous les Etats qui adhèrent à ses objectifs et à ses principes:
1. Le statut d’observateur auprès de l’Organisation est reconnu, sur leur demande, aux observateurs auprès de l’Assemblée générale des Nations Unies, à moins que la Conférence n’en décide autrement.
2. Sans préjudice des dispositions du par. 1, la Conférence est habilitée à inviter d’autres observateurs à participer aux travaux de l’Organisation.
3. Les observateurs sont autorisés à participer aux travaux de l’Organisation conformément aux règlements intérieurs pertinents et aux dispositions du présent Acte constitutif.
1. Tout Membre de l’Organisation qui est suspendu de l’exercice de ses droits et privilèges de Membre de l’Organisation des Nations Unies est automatiquement suspendu de l’exercice des droits et privilèges de Membre de l’Organisation.
2. Tout Membre qui est en retard dans le paiement de sa contribution à l’Organisation ne peut participer aux scrutins de l’Organisation si le montant de ses arriérés est égal ou supérieur aux contributions mises en recouvrement et dues par lui pour les deux exercices financiers précédents. Tout organe peut néanmoins autoriser ce Membre à voter en son sein s’il constate que le défaut de paiement est dû à des circonstances indépendantes de la volonté dudit Membre.
1. Un Membre peut se retirer de l’Organisation en déposant un instrument de dénonciation du présent Acte constitutif auprès du Dépositaire.
2. Ce retrait prend effet le dernier jour de l’exercice financier suivant l’exercice au cours duquel ledit instrument a été déposé.
3. Les contributions à verser par le Membre qui se retire pour l’exercice financier suivant l’exercice au cours duquel le retrait a été notifié sont les mêmes que les contributions mises en recouvrement pour l’exercice financier au cours duquel cette notification a été faite. Le Membre qui se retire s’acquitte en outre de toute contribution volontaire non assortie de conditions qu’il a annoncée avant de notifier son retrait.
1. Les principaux organes de l’Organisation sont:
2. Il est créé un Comité des programmes et des budgets pour aider le Conseil à préparer et à examiner le programme de travail, le budget ordinaire et le budget opérationnel de l’Organisation ainsi que d’autres questions financières intéressant l’Organisation.
3. D’autres organes subsidiaires, notamment des comités techniques, peuvent être créés par la Conférence ou par le Conseil, qui tiennent dûment compte du principe d’une représentation géographique équitable.
1. La Conférence se compose des représentants de tous les Membres.
3. Outre les autres fonctions spécifiées dans le présent Acte constitutif, la Conférence:
4. La Conférence peut déléguer au Conseil ceux de ses pouvoirs et fonctions qu’elle considère souhaitable de déléguer, à l’exception de ceux qui sont prévus à l’al. b) de l’Art. 3; à l’Art. 4; aux al. a), b), c) et d) du par. 3 de l’Art. 8; au par. 1 de l’Art. 9; au par. 1 de l’Art. 10; au par. 2 de l’Art. 11; aux par. 4 et 6 de l’Art. 14; à l’Art. 15; à l’Art. 18, à l’al. b) du par. 2 et à l’al. b) du par. 3 de l’Art. 23; et à l’Annexe I.
5. La Conférence établit son règlement intérieur.
6. Chaque Membre dispose d’une voix à la Conférence. Les décisions sont prises à la majorité des Membres présents et votants, sauf disposition contraire du présent Acte constitutif ou du règlement intérieur de la Conférence.
1. Le Conseil comprend cinquante—trois Membres de l’Organisation élus par la Conférence, laquelle tient dûment compte du principe d’une représentation géographique équitable. Pour l’élection des membres du Conseil, la Conférence adopte la répartition des sièges suivante: trente—trois membres du Conseil sont élus parmi les Etats énumérés dans les parties A et C de l’Annexe I au présent Acte constitutif, quinze parmi les Etats énumérés dans la partie B et cinq parmi les Etats énumérés dans la partie D.
2. Les membres du Conseil sont en fonction à partir de la clôture de la session ordinaire de la Conférence à laquelle ils ont été élus jusqu’à la clôture de la session ordinaire de la Conférence quatre ans plus tard, étant entendu toutefois que les membres élus à la première session sont en fonction à partir de cette élection et que la moitié d’entre eux ne sont en fonction que jusqu’à la clôture de la session ordinaire qui se tient deux ans après. Les membres du Conseil sont rééligibles.
4. Outre les autres fonctions spécifiées dans le présent Acte constitutif et celles qui lui sont déléguées par la Conférence, le Conseil:
5. Le Conseil établit son règlement intérieur.
6. Chaque membre dispose d’une voix au Conseil. Les décisions sont prises à la majorité des membres présents et votants, sauf disposition contraire du présent Acte constitutif ou du règlement intérieur du Conseil.
7. Le Conseil invite tout membre non représenté en son sein à participer, sans droit de vote, à ses délibérations sur toute question intéressant particulièrement ledit membre.
1. Le Comité des programmes et des budgets comprend vingt—sept membres de l’Organisation, élus par la Conférence, laquelle tient dûment compte du principe d’une représentation géographique équitable. Pour l’élection des membres du Comité, la Conférence adopte la répartition des sièges suivante: quinze membres du Comité sont élus parmi les Etats énumérés dans les parties A et C de l’Annexe I au présent Acte constitutif, neuf parmi les Etats énumérés dans la partie B et trois parmi les Etats énumérés dans la partie D. Pour désigner leurs représentants au Comité, les Etats tiendront compte de leurs qualifications et de leur expérience personnelles.
2. Les membres du Comité sont en fonction à partir de la clôture de la session ordinaire de la Conférence à laquelle ils ont été élus jusqu’à la clôture de la session ordinaire de la Conférence deux ans plus tard. Les membres du Comité sont rééligibles.
4. Le Comité:
5. Le Comité établit son règlement intérieur.
6. Chaque membre du Comité dispose d’une voix. Les décisions du Comité sont prises à la majorité des deux tiers des membres présents et votants.
1. Le Secrétariat comprend un Directeur général, ainsi que les Directeurs généraux adjoints et autres personnels dont l’Organisation peut avoir besoin.
2. Le Directeur général est nommé par la Conférence, sur recommandation du Conseil, pour une période de quatre ans. Il peut être nommé pour une seconde période de quatre ans, à l’issue de laquelle il n’est plus rééligible.
3. Le Directeur général est le plus haut fonctionnaire de l’Organisation. Sous réserve des directives générales ou spéciales de la Conférence ou du Conseil, le Directeur général a la responsabilité générale et le pouvoir de diriger les travaux de l’Organisation. Sous l’autorité et le contrôle du Conseil, le Directeur général est responsable de l’engagement, de l’organisation et de la direction du personnel.
4. Dans l’accomplissement de leurs devoirs, le Directeur général et le personnel ne peuvent solliciter ni accepter d’instructions d’aucun gouvernement ni d’aucune autorité extérieure à l’Organisation. Ils doivent s’abstenir de tout acte incompatible avec leur situation de fonctionnaires internationaux, et ne sont responsables qu’envers l’Organisation. Chaque Membre s’engage à respecter le caractère exclusivement international des fonctions du Directeur général et du personnel, et à ne pas chercher à les influencer dans l’exécution de leur tâche.
5. Le personnel est nommé par le Directeur général, conformément aux règles à fixer par la Conférence sur recommandation du Conseil. Les nominations aux fonctions de Directeur général adjoint sont soumises à l’approbation du Conseil. Les conditions d’emploi du personnel sont conformes, autant que possible, à celles du personnel soumis au régime commun des Nations Unies. La considération dominante dans le recrutement et la fixation des conditions d’emploi du personnel doit être la nécessité d’assurer à l’Organisation les services de personnes possédant les plus hautes qualités de travail, de compétence et d’intégrité. Sera dûment prise en considération l’importance d’un recrutement effectué sur une base géographique large et équitable.
6. Le Directeur général agit en cette qualité à toutes les réunions de la Conférence, du Conseil et du Comité des programmes et des budgets, et remplit toutes autres fonctions dont il est chargé par ces organes. Il établit un rapport annuel sur les activités de l’Organisation. En outre, il présente à la Conférence ou au Conseil, suivant le cas, tous autres rapports qui peuvent être nécessaires.
Chaque Membre et observateur assume les dépenses de sa propre délégation à la Conférence, au Conseil ou à tout autre organe auquel il participe.
1. L’Organisation mène ses activités conformément à son programme de travail et à ses budgets approuvés.
2. Les dépenses de l’Organisation sont réparties entre les catégories suivantes:
3. Le budget ordinaire pourvoit aux dépenses d’administration, aux dépenses de recherche, aux autres dépenses ordinaires de l’Organisation et aux dépenses ayant trait aux autres activités ainsi qu’il est prévu dans l’Annexe II.
4. Le budget opérationnel pourvoit aux dépenses d’assistance technique et autres activités connexes.
1. Le Directeur général établit et soumet au Conseil par l’intermédiaire du Comité des programmes et des budgets, à la date précisée dans le règlement financier, un projet de programme de travail pour l’exercice financier suivant, ainsi que les prévisions budgétaires correspondantes pour les activités à financer par le budget ordinaire. Le Directeur général soumet en même temps des propositions et des prévisions financières pour les activités à financer par des contributions volontaires à l’Organisation.
2. Le Comité des programmes et des budgets examine les propositions du Directeur général et présente au Conseil ses recommandations concernant le programme de travail et les prévisions correspondantes relatives au budget ordinaire et au budget opérationnel. Les recommandations du Comité sont adoptées à la majorité des deux tiers des membres présents et votants.
3. Le Conseil examine les propositions du Directeur général en même temps que toutes recommandations du Comité des programmes et des budgets et adopte le programme de travail, le budget ordinaire et le budget opérationnel, avec les modifications qu’il juge nécessaires, afin de les soumettre à la Conférence pour examen et approbation. Le Conseil adopte ces textes à la majorité des deux tiers des membres présents et votants.
5. Si besoin est, des prévisions additionnelles ou révisées relatives au budget ordinaire ou au budget opérationnel sont établies et approuvées conformément aux dispositions des par. 1 à 4 ci—dessus et aux dispositions du règlement financier.
6. Aucune résolution ou décision ni aucun amendement pouvant avoir des incidences financières, qui n’a pas été déjà examiné conformément aux par. 2 et 3, ne peut être approuvé par la Conférence s’il n’est accompagné d’un état des incidences financières établi par le Directeur général. Aucune résolution ou décision ni aucun amendement dont le Directeur général prévoit qu’il donnera lieu à des dépenses, ne peut être approuvé par la Conférence tant que le Comité des programmes et des budgets, puis le Conseil, siégeant en même temps que la Conférence, n’auront pas eu la possibilité d’agir conformément aux dispositions des par. 2 et 3. Le Conseil présente ses décisions à la Conférence. Ces résolutions, décisions et amendements sont approuvés par la Conférence à la majorité des deux tiers de tous les Membres.
1. Les dépenses au titre du budget ordinaire sont supportées par les Membres suivant la répartition fixée conformément au barème des quotes—parts arrêté par la Conférence à la majorité des deux tiers des Membres présents et votants, sur recommandation du Conseil adoptée à la majorité des deux tiers des membres présents et votants sur la base d’un projet établi par le Comité des programmes et des budgets.
2. Le barème des quotes—parts s’inspire autant que possible du barème le plus récent employé par l’Organisation des Nations Unies. La quote—part d’aucun Membre ne peut dépasser vingt—cinq pour cent du budget ordinaire de l’Organisation.
Sous réserve du Règlement financier de l’Organisation, le Directeur général peut, au nom de l’Organisation, accepter des contributions volontaires à l’Organisation – notamment dons, legs et subventions – faites par des gouvernements, des organisations intergouvernementales ou des organisations ou autres sources non gouvernementales, sous réserve que les conditions attachées à ces contributions volontaires soient compatibles avec les objectifs et la politique de l’Organisation.
Pour augmenter ses ressources et renforcer son aptitude à répondre avec rapidité et souplesse aux besoins des pays en développement, l’Organisation dispose d’un Fonds de développement industriel, financé à l’aide des contributions volontaires à l’Organisation visées à l’Art. 16 et des autres ressources qui peuvent être prévues dans le règlement financier de l’Organisation. Le Directeur général administre le Fonds de développement industriel conformément aux directives générales régissant le fonctionnement du Fonds, établies par la Conférence ou par le Conseil agissant au nom de la Conférence, et conformément au règlement financier de l’Organisation.
L’Organisation est reliée à l’Organisation des Nations Unies; elle en constitue l’une des institutions spécialisées visées à l’Art. 57 de la Charte des Nations Unies. Tout accord conclu conformément à l’Art. 63 de la Charte doit être approuvé par la Conférence à la majorité des deux tiers des Membres présents et votants sur recommandation du Conseil.
1. Le Directeur général peut, avec l’approbation du Conseil et sous réserve des directives établies par la Conférence:
2. Sous réserve de ces accords et relations, le Directeur général peut établir des arrangements de travail avec lesdites organisations.
1. L’Organisation a son Siège à Vienne. La Conférence peut changer le lieu du Siège à la majorité des deux tiers de tous ses Membres.
2. L’Organisation conclut un accord de Siège avec le gouvernement hôte.
1. L’Organisation jouit sur le territoire de chacun de ses Membres de la capacité juridique et des privilèges et immunités qui lui sont nécessaires pour exercer ses fonctions et atteindre ses objectifs. Les représentants des Membres et les fonctionnaires de l’Organisation jouissent des privilèges et immunités nécessaires pour exercer en toute indépendance leurs fonctions en rapport avec l’Organisation.
2. La capacité juridique, les privilèges et les immunités visés au par. 1 seront:
2. La Conférence et le Conseil sont l’une et l’autre habilités, sous réserve de l’autorisation de l’Assemblée générale des Nations Unies, à demander à la Cour internationale de justice de donner un avis consultatif sur toute question juridique se posant dans le cadre des activités de l’Organisation.
1. Après la deuxième session ordinaire de la Conférence, tout Membre peut, à n’importe quel moment, proposer des amendements au présent Acte constitutif. Le texte des amendements proposés est promptement communiqué par le Directeur général à tous les Membres, et ne peut être examiné par la Conférence qu’une fois écoulé un délai de quatre—vingt—dix jours après l’envoi dudit texte.
2. Sous réserve des dispositions du par. 3, un amendement entre en vigueur et a force obligatoire à l’égard de tous les Membres lorsque:
3. Un amendement relatif aux art. 6, 9, 10, 13, 14 ou 23 ou à l’Annexe II entre en vigueur et a force obligatoire à l’égard de tous les Membres lorsque:
1. Le présent Acte constitutif sera ouvert à la signature de tous les Etats visés à l’al. a) de l’Art. 3 au Ministère fédéral des affaires étrangères de la République d’Autriche jusqu’au 7 octobre 1979, puis au Siège de l’Organisation des Nations Unies, à New York, jusqu’à la date d’entrée en vigueur dudit Acte constitutif.
2. Le présent Acte constitutif fera l’objet d’une ratification, acceptation ou approbation par les Etats signataires. Les instruments de ratification, d’acceptation ou d’approbation de ces Etats seront déposés auprès du Dépositaire.
3. Après l’entrée en vigueur du présent Acte constitutif conformément au par. 1 de l’Art. 25, les Etats visés à l’al. a) de l’Art. 3 qui n’auront pas signé l’Acte constitutif, ainsi que les Etats dont la demande d’admission aura été approuvée conformément à l’al. b) dudit Article, pourront adhérer au présent Acte constitutif en déposant un instrument d’adhésion.
1. Le présent Acte constitutif entrera en vigueur lorsqu’au moins quatre-vingts Etats ayant déposé leur instrument de ratification, d’acceptation ou d’approbation auront avisé le Dépositaire qu’ils se sont mis d’accord, après s’être consultés, pour que le présent Acte constitutif entre en vigueur.
2. Le présent Acte constitutif entrera en vigueur:
1. Le Dépositaire convoquera la première session de la Conférence, qui devra se tenir dans les trois mois suivant l’entrée en vigueur du présent Acte constitutif.
2. Les règles et règlements régissant l’organisation créée par l’Assemblée générale des Nations Unies dans sa résolution 2152 (XXI) régiront l’Organisation et ses organes jusqu’à ce que ceux—ci adoptent de nouvelles dispositions.
Aucune réserve ne peut être formulée au sujet du présent Acte constitutif.
1. Le Secrétaire général de l’Organisation des Nations Unies est le dépositaire du présent Acte constitutif.
2. Le Dépositaire avise les Etats intéressés et le Directeur général de toutes questions concernant le présent Acte constitutif.
Les textes anglais, arabe, chinois, espagnol, français et russe du présent Acte constitutif font également foi.
(Suivent les signatures)
1. Si un Etat qui n’est pas visé dans l’une quelconque des listes ci—après devient Membre de l’Organisation, la Conférence décide, après des consultations appropriées, sur laquelle de ces listes ledit pays doit être inscrit.
2. Après des consultations appropriées, la Conférence peut, à n’importe quel moment, modifier le classement d’un Membre dans les listes ci-après.
3. Les modifications apportées aux listes ci—après conformément aux par. 1 et 2 ne sont pas considérées comme des amendements au présent Acte constitutif au sens des dispositions de l’Art. 23.
Listes
(Les listes d’Etats à insérer dans la présente Annexe par le Dépositaire sont celles qui ont été établies par l’Assemblée générale des Nations Unies aux fins du par. 4 de la section II de sa résolution 2152 (XXI) et qui sont valables à la date de l’entrée en vigueur du présent Acte constitutif.)
B. Afin de rendre plus efficace le programme de travail de l’Organisation dans le domaine du développement industriel, le budget ordinaire finance également d’autres activités financées jusqu’ici sur le chap. 15 du budget ordinaire de l’Organisation des Nations Unies, à concurrence de six pour cent du total du budget ordinaire. Ces activités sont destinées à renforcer la contribution de l’Organisation au système de développement des Nations Unies, compte tenu de l’importance qu’il y a d’utiliser le mécanisme de programmation par pays du Programme des Nations Unies pour le développement – qui est subordonné au consentement des pays intéressés— comme cadre de référence pour ces activités.
Sauf décision contraire de tous les Membres parties à un différend qui n’a pas été réglé conformément aux dispositions du par. 1 a) de l’Art. 22 et qui a été soumis à un tribunal arbitral conformément aux dispositions du par. 1 b) i) B) de l’Art. 22 ou à une commission de conciliation conformément aux dispositions du par. 1 b) ii), les règles relatives aux procédures et au fonctionnement desdits tribunaux et commissions sont les suivantes:
Etats parties | Ratification Adhésion (A) | Entrée en vigueur | ||
Afghanistan | 9 septembre | 1981 | 21 juin | 1985 |
Afrique du Sud | 24 octobre | 2000 A | 24 octobre | 2000 |
Albanie | 19 avril | 1988 A | 19 avril | 1988 |
Algérie | 6 novembre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Allemagne | 13 juillet | 1983 | 21 juin | 1985 |
Angola | 9 août | 1985 | 9 août | 1985 |
Arabie Saoudite | 21 juin | 1985 A | 21 juin | 1985 |
Argentine | 6 mars | 1981 | 21 juin | 1985 |
Arménie | 12 mai | 1992 A | 12 mai | 1992 |
Autriche | 14 mai | 1981 | 21 juin | 1985 |
Azerbaïdjan | 23 novembre | 1993 A | 23 novembre | 1993 |
Bahamas | 13 novembre | 1986 A | 13 novembre | 1986 |
Bahreïn | 4 avril | 1986 A | 4 avril | 1986 |
Bangladesh | 5 novembre | 1980 | 28 juin | 1985 |
Barbade | 30 mai | 1980 | 21 juin | 1985 |
Bélarus* | 17 juin | 1985 | 21 juin | 1985 |
Belize | 27 février | 1986 A | 27 février | 1986 |
Bénin | 3 mars | 1983 | 8 août | 1985 |
Bhoutan | 25 octobre | 1983 | 23 août | 1985 |
Bolivie | 9 janvier | 1981 | 21 juin | 1985 |
Bosnie et Herzégovine | 1er octobre | 1992 A | 1er octobre | 1992 |
Botswana | 21 juin | 1985 A | 21 juin | 1985 |
Brésil | 10 décembre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Bulgarie* | 5 juin | 1985 | 21 juin | 1985 |
Burkina Faso | 9 juillet | 1982 | 16 juillet | 1985 |
Burundi | 9 août | 1982 | 9 août | 1985 |
Cambodge | 18 septembre | 1995 A | 18 septembre | 1995 |
Cameroun | 18 août | 1981 | 21 juin | 1985 |
Cap-Vert | 27 novembre | 1984 | 21 juin | 1985 |
Chili | 12 novembre | 1981 | 21 juin | 1985 |
Chine | 14 février | 1980 | 21 juin | 1985 |
Chypre | 28 avril | 1983 | 21 juin | 1985 |
Colombie | 25 novembre | 1981 | 30 juillet | 1985 |
Comores | 10 mai | 1985 | 9 janvier | 1986 |
Congo (Brazzaville) | 16 mai | 1983 | 12 juillet | 1985 |
Congo (Kinshasa) | 9 juillet | 1982 | 8 juillet | 1985 |
Corée (Nord) | 14 septembre | 1981 | 24 juin | 1985 |
Corée (Sud) | 30 décembre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Costa Rica | 26 octobre | 1987 | 26 octobre | 1987 |
Côte d’Ivoire | 4 novembre | 1981 | 21 juin | 1985 |
Croatie | 2 juin | 1992 A | 2 juin | 1992 |
Cuba | 16 mars | 1981 | 21 juin | 1985 |
Djibouti | 20 août | 1991 | 20 août | 1991 |
Dominique | 8 juin | 1982 | 27 novembre | 1985 |
Egypte | 9 janvier | 1981 | 21 juin | 1985 |
El Salvador | 29 janvier | 1988 | 29 janvier | 1988 |
Emirats arabes unis | 4 décembre | 1981 | 1er août | 1985 |
Equateur | 15 avril | 1982 | 21 juin | 1985 |
Erythrée | 20 juin | 1995 A | 20 juin | 1995 |
Espagne | 21 septembre | 1981 | 21 juin | 1985 |
Eswatini | 19 août | 1981 | 3 avril | 1986 |
Ethiopie | 23 février | 1981 | 21 juin | 1985 |
Fidji | 21 décembre | 1981 | 30 décembre | 1985 |
Finlande | 5 juin | 1981 | 21 juin | 1985 |
Gabon | 1er février | 1982 | 6 août | 1985 |
Gambie | 12 juin | 1986 A | 12 juin | 1986 |
Géorgie | 30 octobre | 1992 A | 30 octobre | 1992 |
Ghana | 8 février | 1982 | 30 juillet | 1985 |
Grenade | 16 janvier | 1986 A | 16 janvier | 1986 |
Guatemala | 8 juillet | 1983 | 21 juin | 1985 |
Guinée | 23 juin | 1980 | 21 juin | 1985 |
Guinée équatoriale | 4 mai | 1984 | 20 janvier | 1986 |
Guinée-Bissau | 17 mars | 1983 | 21 juin | 1985 |
Guyana | 17 juillet | 1984 | 19 juillet | 1985 |
Haïti | 9 juillet | 1982 | 5 août | 1985 |
Honduras | 3 mars | 1983 | 21 juin | 1985 |
Hongrie | 15 août | 1983 | 2 juillet | 1985 |
Iles Marshall | 16 mars | 2015 A | 16 mars | 2015 |
Inde | 21 janvier | 1980 | 21 juin | 1985 |
Indonésie | 10 novembre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Iran | 9 août | 1985 | 9 août | 1985 |
Iraq | 23 janvier | 1981 | 27 juin | 1985 |
Irlande | 17 juillet | 1984 | 21 juin | 1985 |
Israël* | 25 novembre | 1983 | 21 juin | 1985 |
Italie* | 25 mars | 1985 | 21 juin | 1985 |
Jamaïque | 10 décembre | 1982 | 21 juin | 1985 |
Japon | 3 juin | 1980 | 21 juin | 1985 |
Jordanie | 30 août | 1982 | 29 octobre | 1985 |
Kazakhstan | 3 juin | 1997 A | 3 juin | 1997 |
Kenya | 13 novembre | 1981 | 21 juin | 1985 |
Kirghizistan | 8 avril | 1993 A | 8 avril | 1993 |
Kiribati | 9 février | 2016 A | 9 février | 2016 |
Koweït | 7 avril | 1982 | 30 juillet | 1985 |
Laos* | 3 juin | 1980 | 3 septembre | 1985 |
Lesotho | 18 juin | 1981 | 21 juin | 1985 |
Liban | 2 août | 1983 | 6 août | 1985 |
Libéria | 10 mai | 1990 | 10 mai | 1990 |
Libye | 29 janvier | 1981 | 8 août | 1985 |
Luxembourg | 9 septembre | 1983 | 21 juin | 1985 |
Macédoine du Nord | 27 mai | 1993 A | 27 mai | 1993 |
Madagascar | 18 janvier | 1980 | 21 juin | 1985 |
Malaisie | 28 juillet | 1980 | 21 juin | 1985 |
Malawi | 30 mai | 1980 | 19 juillet | 1985 |
Maldives | 10 mai | 1988 A | 10 mai | 1988 |
Mali | 24 juillet | 1981 | 17 juillet | 1985 |
Malte | 4 novembre | 1982 | 21 juin | 1985 |
Maroc | 30 juillet | 1985 | 30 juillet | 1985 |
Maurice | 9 décembre | 1981 | 21 juin | 1985 |
Mauritanie | 29 juin | 1981 | 9 août | 1985 |
Mexique | 21 janvier | 1980 | 21 juin | 1985 |
Moldova | 1er juin | 1993 A | 1er juin | 1993 |
Monaco | 23 janvier | 2003 A | 23 janvier | 2003 |
Mongolie* | 3 juin | 1985 | 21 juin | 1985 |
Monténégro | 22 novembre | 2006 A | 22 novembre | 2006 |
Mozambique | 14 décembre | 1983 | 13 novembre | 1985 |
Myanmar | 12 avril | 1990 A | 12 avril | 1990 |
Namibie | 21 février | 1986 A | 21 février | 1986 |
Népal | 6 décembre | 1983 | 8 août | 1985 |
Nicaragua | 28 mars | 1980 | 1er juillet | 1985 |
Niger | 22 août | 1980 | 21 juin | 1985 |
Nigéria | 19 décembre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Norvège | 13 février | 1981 | 21 juin | 1985 |
Oman | 6 juillet | 1981 | 21 juin | 1985 |
Ouganda | 23 mars | 1983 | 21 juin | 1985 |
Ouzbékistan | 26 avril | 1994 A | 26 avril | 1994 |
Pakistan | 29 octobre | 1979 | 21 juin | 1985 |
Palestine | 17 mai | 2018 A | 17 mai | 2018 |
Panama | 23 juillet | 1980 | 21 juin | 1985 |
Papouasie-Nouvelle-Guinée | 10 septembre | 1986 | 10 septembre | 1986 |
Paraguay | 2 décembre | 1981 | 18 juillet | 1985 |
Pays-Bas | 10 octobre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Aruba | 10 octobre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Curaçao | 10 octobre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Partie caraïbe (Bonaire, Sint Eustatius et Saba) | 10 octobre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Sint Maarten | 10 octobre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Pérou | 13 septembre | 1982 | 21 juin | 1985 |
Philippines | 7 janvier | 1980 | 21 juin | 1985 |
Pologne | 5 mars | 1985 | 21 juin | 1985 |
Qatar | 9 décembre | 1985 A | 9 décembre | 1985 |
République centrafricaine | 8 janvier | 1982 | 9 janvier | 1986 |
République dominicaine | 29 mars | 1983 | 21 juin | 1985 |
République tchèque | 22 janvier | 1993 A | 22 janvier | 1993 |
Roumanie | 28 novembre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Russie | 22 mai | 1985 | 21 juin | 1985 |
Rwanda | 18 janvier | 1983 | 21 juin | 1985 |
Sainte-Lucie | 11 août | 1982 | 19 novembre | 1985 |
Saint-Kitts-et-Nevis | 11 décembre | 1985 A | 11 décembre | 1985 |
Saint-Vincent-et-les Grenadines | 30 mars | 1987 A | 30 mars | 1987 |
Samoa | 11 décembre | 2008 A | 11 décembre | 2008 |
Sao Tomé-et-Principe | 22 février | 1985 | 14 avril | 1986 |
Sénégal | 24 octobre | 1983 | 21 juin | 1985 |
Serbie | 6 décembre | 2000 A | 6 décembre | 2000 |
Seychelles | 21 avril | 1982 | 19 août | 1985 |
Sierra Leone | 7 mars | 1983 | 15 août | 1985 |
Slovénie | 11 juin | 1992 A | 11 juin | 1992 |
Somalie | 20 novembre | 1981 | 15 novembre | 1985 |
Soudan | 30 septembre | 1981 | 28 juin | 1985 |
Sri Lanka | 25 septembre | 1981 | 21 juin | 1985 |
Suède | 28 juillet | 1980 | 21 juin | 1985 |
Suisse | 10 février | 1981 | 21 juin | 1985 |
Suriname | 8 octobre | 1981 | 24 décembre | 1985 |
Syrie | 6 décembre | 1982 | 21 juin | 1985 |
Tadjikistan | 9 juin | 1993 A | 9 juin | 1993 |
Tanzanie | 3 octobre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Tchad | 22 août | 1991 | 22 août | 1991 |
Thaïlande | 29 janvier | 1981 | 21 juin | 1985 |
Timor-Leste | 31 juillet | 2003 A | 31 juillet | 2003 |
Togo | 18 septembre | 1981 | 25 juin | 1985 |
Tonga | 13 août | 1986 A | 13 août | 1986 |
Trinité-et-Tobago | 2 mai | 1980 | 15 juillet | 1985 |
Tunisie | 2 février | 1981 | 21 juin | 1985 |
Turkménistan | 16 février | 1995 A | 16 février | 1995 |
Turquie | 5 mai | 1982 | 21 juin | 1985 |
Tuvalu | 13 septembre | 2011 A | 13 septembre | 2011 |
Ukraine* | 10 juin | 1985 | 21 juin | 1985 |
Uruguay | 24 décembre | 1980 | 21 juin | 1985 |
Vanuatu | 17 août | 1987 A | 17 août | 1987 |
Venezuela | 28 janvier | 1983 | 21 juin | 1985 |
Vietnam | 6 mai | 1983 | 19 juillet | 1985 |
Yémen | 29 janvier | 1982 | 29 juillet | 1985 |
Zambie | 15 mai | 1981 | 21 juin | 1985 |
Zimbabwe | 21 juin | 1985 A | 21 juin | 1985 |
Les réserves et déclarations ne sont pas publiées au RO. Les textes en français et en anglais peuvent être consultés à l’adresse du site Internet des Nations Unies: http://untreaty.un.org ou obtenus à la Direction du droit international public (DDIP), Section des traités internationaux, 3003 Berne. |
1 RO 1985 1286
2 RO 1985 1307, 1986 339, 1987 1662, 1988 2254, 1992 995, 2004 4029, 2007 2063, 2011 1029, 2013 2729, 2016 3011, 2019 853. Une version du champ d’application mise à jour est publiée sur le site web du DFAE (www.dfae.admin.ch/traites).