0.142.114.631
Processo verbale di firma
Traduzione1
Il Consiglio federale della Confederazione Svizzera e Sua Maestà l’Imperatore del Giappone,
animati da uno stesso desiderio di rinsaldare i vincoli d’amicizia e di buon accordo felicemente esistenti fra loro e i loro nazionali, hanno risolto di conchiudere a questo scopo un Trattato di domicilio e di commercio, e hanno nominato a loro Plenipotenziari:
(Seguono i nomi dei plenipotenziari)
i quali, dopo essersi comunicati i loro pieni poteri, trovati in buona e debita forma, hanno stipulato i seguenti articoli:
I cittadini di ciascuna delle alte Parti contraenti avranno piena libertà di entrare, di viaggiare e di risiedere nei territori dell’altra e, purchè si conformino alle leggi del paese,
1 Vedi anche la conv. del 19 gen. 1971 tra la Confederazione Svizzera e il Giappone intesa a evitare la doppia imposizione nel campo delle imposte sul reddito (RS 0.672.946.31).
I cittadini di ciascuna delle alte Parti contraenti saranno esenti nei territori dell’altra da qualunque servizio militare obbligatorio, sia nell’esercito, sia nella marina, sia nella guardia nazionale o nella milizia, nonchè da qualunque contribuzione imposta in luogo e vece del servizio personale; saranno parimente esenti da qualsiasi prestito forzoso e da qualsiasi requisizione o contribuzione militare, eccetto quelli che saranno loro imposti come ai nazionali stessi nella loro qualità di proprietari, affittuari o possessori di beni immobili.
Nei rapporti sopra menzionati non sarà accordato ai cittadini di ciascuna delle alte Parti contraenti nei territori dell’altra un trattamento meno favorevole di quello che è o sarà accordato ai cittadini della nazione più favorita.
Le abitazioni, i magazzini, le manifatture e le botteghe dei cittadini di ciascuna delle alte Parti contraenti nei territori dell’altra, come pure tutti i locali che ne dipendono, adoperati a scopi leciti, saranno rispettati. Non sarà permesso di procedervi a visite domiciliari o perquisizioni, nè di esaminare i libri, le carte o i conti, se non alle condizioni e colle forme prescritte dalle leggi per i nazionali.
Ciascuna delle alte Parti contraenti potrà nominare consoli generali, consoli, viceconsoli e agenti consolari in tutti i porti, città e piazze dell’altra, fuorchè nei luoghi dove non sembrasse conveniente di ammettere tali ufficiali consolari. Questa eccezione non sarà però fatta rispetto a una delle alte Parti contraenti, senza che sia pure applicata a tutte le altre Potenze.
I detti consoli generali, consoli, viceconsoli e agenti consolari, ai quali il Governo dei paese in cui sono nominati abbia concesso l’exequatur o altre autorizzazioni sufficienti, potranno esercitare le loro funzioni e godere dei privilegi, delle esenzioni e delle immunità che sono o potranno essere accordati agli ufficiali consolari della nazione più favorita. Il Governo che concede l’exequatur o altre autorizzazioni ha il diritto, se lo giudica a proposito, di annullarli; ma, in tal caso, esso è tenuto a spiegare i motivi che lo hanno indotto a procedere in tal modo.
Nel caso in cui un cittadino dell’una delle alte Parti contraenti morisse nei territori dell’altra, senza aver lasciato nel luogo dove è morto nessuna persona autorizzata, secondo le leggi dei suo paese, a prender possesso della successione e ad amministrarla, l’ufficiale consolare competente del paese a cui appartiene il defunto, avrà il diritto, compiute le formalità necessarie, di prendere in custodia la successione o di amministrarla nel modo e dentro i limiti prescritti dalla legge del paese in cui si trova situata la proprietà del defunto.
La disposizione che precede sarà applicabile anche nel caso in cui un cittadino dell’una delle alte Parti contraenti, che possegga dei beni nei territori dell’altra, morisse fuori dei detti territori, senza aver lasciato, nel luogo dove i detti beni sono situati, nessuna persona autorizzata a prender possesso della successione e ad amministrarla.
Resta inteso che in tutto quanto concerne l’amministrazione delle successioni di persone defunte, qualsiasi diritto, privilegio, agevolezza o immunità che l’una delle alte Parti contraenti ha accordato o fosse per accordare in avvenire agli ufficiali consolari di qualsiasi Stato estero, sarà immediatamente e senza condizione esteso agli ufficiali consolari dell’altra Parte contraente.
Vi sarà libertà reciproca di commercio fra i territori delle due alte Parti contraenti.
Gli articoli, prodotti naturali o fabbricati dei territori dell’una delle alte Parti contraenti, da qualunque luogo provengano, saranno ammessi all’importazione nei territori dell’altra pagando i dazi doganali più bassi applicabili agli articoli similari di qualsiasi altra origine straniera.
Nessuna proibizione o restrizione sarà mantenuta o imposta all’importazione nei territori dell’una della alte Parti contraenti di un articolo qualunque, prodotto naturale o fabbricato dei territori dell’altra, da qualunque luogo provenga, eccettochè questo provvedimento non sia dei pari esteso all’importazione degli articoli similari, prodotti naturali o fabbricati di qualsiasi altro paese estero. Questa disposizione non è applicabile alle proibizioni sanitarie o altre derivanti dalla necessità di tutelare la sanità pubblica, il bestiame e le piante utili all’agricoltura.
Gli articoli, prodotti naturali o fabbricati dei territori dell’una delle alte Parti contraenti, esportati nei territori dell’altra, non saranno all’esportazione sottoposti a oneri altri o più elevati di quelli imposti agli articoli similari esportati in qualsiasi altro paese estero. Parimente, nessuna proibizione o restrizione sarà imposta all’esportazione di nessun articolo dai territori dell’una delle due alte Parti contraenti a destinazione dei territori dell’altra, senza che questo provvedimento non sia del pari esteso all’esportazione degli articoli similari destinati a qualsiasi altro paese estero.
Gli articoli, prodotti naturali o fabbricati dei territori dell’una delle alte Parti contraenti, che passano in transito i territori dell’altra conformandosi alle leggi dei paese, saranno reciprocamente esenti da qualsiasi dazio di transito, sia che questi articoli passino direttamente, sia che, durante il transito, vengano scaricati, immagazzinati e ricaricati.
Nessuna tassa interna riscossa per conto dello Stato, di autorità locali o di corporazioni e gravante, ora o in avvenire, la produzione, la fabbricazione o il consumo di un articolo qualunque nei territori dell’una delle alte Parti contraenti, non sarà, per qualsiasi motivo, più elevata o più onerosa per gli articoli, prodotti naturali o fabbricati dei territori dell’altra, che per gli articoli similari d’origine indigena.
I prodotti naturali o fabbricati dei territori dell’una delle alte Parti contraenti, importati nei territori dell’altra per il transito o l’immagazzinamento, non saranno sottoposti ad alcuna tassa interna.
I negozianti e gli industriali, cittadini dell’una delle alte Parti contraenti, nonchè i negozianti e gli industriali domiciliati ed esercenti il loro commercio o industria nei territori di questa Parte, potranno, nel territorio dell’altra, sia in persona, sia per mezzo di commessi viaggiatori, fare delle compre o prendere ordinazioni, con o senza campioni. Nel fare le compre o nel prendere le ordinazioni, questi negozianti, industriali e i loro commessi viaggiatori, godranno in materia di imposte e facilitazioni, del trattamento della nazione più favorita.
Le camere di commercio, come pure le associazioni industriali e commerciali riconosciute nei territori delle alte Parti contraenti e che fossero a ciò autorizzate, saranno ammesse reciprocamente come autorità competenti a rilasciare qualsiasi certificato potesse esser richiesto per commessi viaggiatori.
Gli articoli importati come campioni ai fini summenzionati, saranno, in ciascuno dei due Paesi, ammessi temporaneamente in franchigia di dazio, conforme ai regolamenti e formalità doganali stabiliti per garantire la loro riesportazione o il pagamento dei dazi prescritti qualora non fossero riesportati nel termine previsto dalla legge. Però il detto privilegio non si estenderà agli articoli che, a causa della loro quantità o valore, non possono essere considerati come campioni o che, data la loro natura, non potessero essere identificati all’atto della loro riesportazione. Il diritto di decidere se un campione possa esser ammesso in franchigia, spetta esclusivamente, in tutti i casi, alle autorità competenti dei luogo dove è avvenuta l’importazione.
I marchi, bolli o sigilli apposti dalle autorità doganali di un paese sui campioni sopra rammentati, all’atto della loro esportazione, nonchè la distinta di questi campioni, contenente la loro descrizione completa, e ufficialmente autenticata dalle dette autorità, saranno reciprocamente ammessi dai funzionari doganali dell’altro paese come prova della loro qualità di campioni e del loro diritto a esenzione dalla visita doganale, in quanto non sia necessario stabilire che i campioni presentati sono quelli enumerati nella distinta. Le autorità doganali dell’altro paese potranno peraltro apporre un marchio supplementare su questi campioni, nei casi speciali in cui stimassero necessaria questa cautela.
Le società anonime o altre e le associazioni commerciali, industriali o finanziarie, che sono o siano per esser costituite conforme alle leggi dell’una delle Parti contraenti e che hanno il loro domicilio nei territori di questa Parte, saranno autorizzate nei territori dell’altra, purchè si conformino alle leggi di questa, a esercitare i loro diritti e a stare in giudizio dinanzi ai tribunali, sia per intentare un’azione, sia per difendersi.
Le alte Parti contraenti convengono che, per tutto quanto concerne il commercio e l’industria, qualsiasi privilegio, agevolezza o immunità che l’una di esse abbia già accordato o sia per accordare in avvenire ai cittadini di qualsiasi altro Stato estero, sarà esteso, immediatamente e senza condizione, ai cittadini dell’altra Parte contraente, intendendo esse che il commercio e l’industria di ciascuno dei due Paesi siano trattati, per tutti i rispetti, sul piede della nazione più favorita.
Le disposizioni del presente trattato sono applicabili a tutti i territori e possessioni appartenenti all’una o all’altra delle alte Parti contraenti o da Essa amministrati.
Le stipulazioni del presente trattato non sono applicabili alle concessioni di tariffa accordate dall’una delle alte Parti contraenti a Stati limitrofi col solo scopo di facilitare il traffico di confine dentro una zona determinata da ciascuna parte della frontiera, e nemmeno sono applicabili al trattamento accordato ai prodotti della pesca nazionale delle alte Parti contraenti, nè alle agevolezze speciali di tariffa accordate dal Giappone per i pesci e altri prodotti pescati o raccolti nelle acque straniere vicine al Giappone.
Il presente trattato sarà ratificato e le ratificazioni saranno scambiate a Tok io il più sollecitamente possibile. Esso entrerà in vigore il giorno dopo lo scambio delle ratificazioni e resterà esecutivo fino al 16 luglio 1923. Nel caso che nessuna delle alte Parti contraenti non avesse notificato all’altra, dodici mesi prima che spiri il detto periodo, la sua intenzione di metter fine al Trattato, questo resterà obbligatorio un altro anno a contare dalla data in cui l’una o l’altra delle alte Parti contraenti l’avrà disdetto.
In fede di che, i Plenipotenziari rispettivi hanno sottoscritto il presente Trattato e vi hanno apposto i loro sigilli.
Fatto in Berna, in doppio esemplare, il 21 giugno 1911.
A. Deucher |
I sottoscritti Plenipotenziari si sono radunati quest’oggi e hanno firmato il Trattato di domicilio e di commercio fra la Svizzera e il Giappone.
In questa occasione il Plenipotenziario dei Giappone ha dichiarato che i cittadini svizzeri godranno del trattamento della nazione più favorita per tutto quanto concerne i contratti d’affitto perpetui negli antichi quartieri esteri al Giappone e il modo con cui i diritti ad essi relativi saranno, dato il caso, regolati o liquidati.
In fede di che, i Plenipotenziari rispettivi hanno firmato il presente Processo verbale e vi hanno apposto i loro sigilli.
Berna, 21 giugno 1911.
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A. Deucher |
CS 11 629; FF 1911 III 885 ediz. ted. 1193 ediz. franc.
1 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.
2 RU 28 62
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Übersetzung1
Der Bundesrat der Schweizerischen Eidgenossenschaft und Seine Majestät der Kaiser von Japan,
in gleicher Weise von dem Wunsche geleitet, die freundschaftlichen Beziehungen, die erfreulicherweise zwischen ihnen und ihren Angehörigen bestehen, enger zu knüpfen, sind übereingekommen, zu diesem Zweck einen Niederlassungs— und Handelsvertrag abzuschliessen, und haben zu ihren Bevollmächtigten ernannt:
(Es folgen die Namen der Bevollmächtigten)
die nach gegenseitiger Mitteilung ihrer in guter und gehöriger Form befundenen Vollmachten die nachstehenden Artikel vereinbart haben:
Die Angehörigen eines jeden der hohen vertragschliessenden Teile sollen volle Freiheit haben, die Gebiete des andern zu betreten, zu bereisen und sich daselbst niederzulassen. Unter der Bedingung, dass sie sich den Gesetzen des Landes fügen, sollen sie die folgenden Rechte und Begünstigungen geniessen:
1 Siehe auch das Abk. vom 19. Jan. 1971 zwischen der Schweiz und Japan zur Vermeidung der Doppelbesteuerung auf dem Gebiete der Steuern vom Einkommen (SR 0.672.946.31).
Die Angehörigen eines jeden der hohen vertragschliessenden Teile sollen in den Gebieten des andern von jedem obligatorischen Militärdienst, sei es im Heer, in der Marine, in der Bürgerwehr oder der Miliz, und von allen an Stelle persönlicher Dienstleistung auferlegten Abgaben befreit sein; ebenso sollen sie von allen Zwangsanleihen und von allen militärischen Requisitionen oder Beitragsleistungen enthoben sein, mit Ausnahme derjenigen, welche ihnen, wie den Inländern selbst, in ihrer Eigenschaft als Eigentümer, Pächter oder Besitzer von Grund und Boden auferlegt werden.
In den erwähnten Beziehungen sollen die Angehörigen eines jeden der hohen vertragschliessenden Teile in den Gebieten des andern nicht ungünstiger behandelt werden als gegenwärtig oder künftig die Angehörigen der meistbegünstigten Nation.
Die Wohnungen, Magazine, Fabriken und Läden der Angehörigen eines jeden der hohen vertragschliessenden Teile in den Gebieten des andern, ebenso wie alle dazugehörigen, zu erlaubten Zwecken dienenden Räumlichkeiten sollen unverletzlich sein. Es soll nicht gestattet sein, daselbst Haussuchungen oder Nachforschungen vorzunehmen oder die Bücher, Papiere oder Rechnungen zu prüfen oder einzusehen, ausgenommen unter den Bedingungen und Formen, die durch die Gesetze hinsichtlich der Inländer vorgeschrieben sind.
Jeder der hohen vertragschliessenden Teile kann in allen Häfen, Städten und Plätzen des andern Generalkonsuln, Konsuln, Vizekonsuln und Konsularagenten ernennen, ausgenommen an Orten, wo es nicht angezeigt erscheinen sollte, solche Konsularbeamte zuzulassen. Diese Ausnahme soll jedoch gegenüber dem einen der vertragschliessenden Teile nicht gemacht werden, ohne dass sie auch auf alle andern Mächte Anwendung findet.
Die erwähnten Generalkonsuln, Konsuln, Vizekonsuln und Konsularagenten sollen, sobald sie von der Regierung des Landes, für das sie ernannt worden sind, das Exequatur oder andere genügende Ermächtigungen erhalten haben, berechtigt sein, ihre Funktionen auszuüben und die Begünstigungen, Erleichterungen und Befreiungen zu geniessen, die jetzt oder in Zukunft den Konsularbeamten der meistbegünstigten Nation gewährt werden. Die Regierung, welche das Exequatur oder andere Ermächtigungen erteilt, hat das Recht, dieselben nach ihrem eigenen Ermessen rückgängig zu machen, immerhin ist sie in diesem Fall gehalten, die Gründe dafür auseinanderzusetzen.
Für den Fall, dass ein Angehöriger des einen der hohen vertragschliessenden Teile in den Gebieten des andern sterben sollte, ohne am Orte seines Ablebens irgendeine Person hinterlassen zu haben, die nach der Gesetzgebung seines Landes berechtigt ist, vom Nachlass Besitz zu ergreifen und ihn zu verwalten, soll der zuständige Konsularbeamte des Landes, dem der Verstorbene angehört, berechtigt sein, den Nachlass nach Erfüllung der nötigen Formalitäten in Verwahrung zu nehmen und ihn in der Weise und mit den Einschränkungen zu verwalten, die durch das Gesetz des Landes, worin das Eigentum des Verstorbenen liegt, vorgeschrieben sind.
Die vorhergehende Bestimmung soll ebenfalls anwendbar sein, wenn ein Angehöriger des einen der hohen vertragschliessenden Teile, der in den Gebieten des andern Vermögen besitzt, ausserhalb dieser Gebiete sterben sollte, ohne am Orte, an dem sich das Vermögen befindet, eine Person hinterlassen zu haben, die berechtigt ist, den Nachlass in Besitz zu nehmen und zu verwalten.
Man ist darüber einverstanden, dass in allem, was die Verwaltung der Hinterlassenschaften verstorbener Personen anbetrifft, jedes Recht, Vorrecht, jede Begünstigung oder Befreiung, die der eine der hohen vertragschliessenden Teile gegenwärtig oder in Zukunft den Konsularbeamten irgendeines andern fremden Staates gewährt, sofort und ohne Bedingung auf die Konsularbeamten des andern vertragschliessenden Teils ausgedehnt werden soll.
Zwischen den Gebieten der beiden hohen vertragschliessenden Teile soll gegenseitige Freiheit des Handels bestehen.
Die Artikel, die in den Gebieten des einen der hohen vertragschliessenden Teile erzeugt oder verfertigt worden sind, sollen bei ihrer Einfuhr in die Gebiete des andern ohne Rücksicht auf den Ort ihrer Herkunft den niedrigsten Zöllen unterliegen, die auf die gleichartigen Artikel irgendwelchen fremden Ursprunges anwendbar sind.
Ebenso soll bezüglich eines in den Gebieten des einen der vertragschliessenden Teile erzeugten oder verfertigten Artikels irgendwelcher Herkunft kein Verbot und keine Beschränkung der Einfuhr in die Gebiete des andern aufrechterhalten oder erlassen werden, wenn diese Massnahme nicht ebenfalls auf die Einfuhr der gleichartigen Artikel, die in irgendeinem andern fremden Lande erzeugt oder verfertigt worden sind, ausgedehnt wird. Diese Vorschrift findet keine Anwendung auf Verbote sanitarischer oder anderer Natur, die durch die Notwendigkeit veranlasst werden, die öffentliche Gesundheit, das Vieh und die für die Landwirtschaft nützlichen Pflanzen zu schützen.
Die Artikel, die in den Gebieten des einen der hohen vertragschliessenden Teile erzeugt oder verfertigt worden sind, sollen bei ihrer Ausfuhr in die Gebiete des andern keinen andern oder höhern Abgaben unterliegen als denjenigen, die auf die gleichartigen Artikel bei der Ausfuhr nach irgendeinem andern fremden Lande gelegt sind. Ebenso soll kein Verbot und keine Beschränkung auf die Ausfuhr irgendeines Artikels aus den Gebieten des einen der hohen vertragschliessenden Teile in die Gebiete des andern gelegt werden, wenn diese Massnahme nicht ebenfalls auf die Ausfuhr der gleichartigen Artikel nach irgendeinem andern fremden Lande ausgedehnt wird.
Die in den Gebieten des einen der hohen vertragschliessenden Teile erzeugten oder verfertigten Artikel, welche die Gebiete des andern in Übereinstimmung mit den Gesetzen des Landes transitieren, sollen gegenseitig von jedem Durchfuhrzoll befreit sein, sei es, dass sie direkt durchgehen oder während der Durchfuhr abgeladen, eingelagert und wieder aufgeladen werden.
Keine für Rechnung des Staates oder von Gemeindebehörden oder Körperschaften erhobene innere Abgabe, die in den Gebieten des einen der hohen vertragschliessenden Teile gegenwärtig oder in Zukunft auf die Erzeugung, Herstellung oder den Verbrauch irgendeines Artikels gelegt ist, soll für die Artikel, welche in den Gebieten des andern Teils erzeugt oder verfertigt worden sind, unter irgendwelchem Vorwande höher oder lästiger sein als für die gleichartigen Artikel inländischen Ursprungs.
Die Naturprodukte oder Fabrikate des einen der hohen vertragschliessenden Teile, die zur Durchfuhr oder zur Einlagerung in die Gebiete des andern eingeführt werden, sollen daselbst keiner innern Abgabe unterliegen.
Die Kaufleute und Industriellen, welche Angehörige des einen der hohen vertragschliessenden Teile sind, sowie die Kaufleute und Industriellen, welche im Gebiete dieses Teils niedergelassen sind und daselbst ihren Handel oder ihre Industrie ausüben, sollen befugt sein, in den Gebieten des andern, persönlich oder durch Handelsreisende, mit oder ohne Muster Warenankäufe zu machen oder Bestellungen aufzunehmen. Diese Kaufleute, Industriellen und ihre Handelsreisenden sollen bei der Besorgung der Ankäufe und beim Aufsuchen der Bestellungen hinsichtlich der Abgaben und Erleichterungen die Behandlung der meistbegünstigten Nation geniessen.
Die Handelskammern sowie die in den Gebieten der hohen vertragschliessenden Teile anerkannten Industrie— und Handelsvereinigungen, die zu diesem Zwecke speziell ermächtigt sind, sollen gegenseitig als zuständige Behörden für die Ausstellung aller für Handelsreisende erforderlichen Ausweise angesehen werden.
Die zu den angegebenen Zwecken als Muster eingeführten Artikel sollen in jedem der beiden Länder vorübergehend zollfrei zugelassen werden in Gemässheit der Zollreglemente und —formalitäten, die zur Sicherung der Wiederausfuhr oder der Entrichtung der für den Fall der Nichtwiederausfuhr innerhalb der gesetzlich bestimmten Frist vorgeschriebenen Zölle festgesetzt worden sind. Diese Begünstigung soll immerhin nicht auf die Artikel ausgedehnt werden, die wegen ihrer Menge oder ihres Wertes nicht als Muster angesehen werden können oder die mit Rücksicht auf ihre Beschaffenheit bei der Wiederausfuhr nicht identifiziert werden könnten. Das Recht, darüber zu entscheiden, ob ein Muster zollfrei zugelassen werden könne, kommt in allen Fällen ausschliesslich den zuständigen Behörden des Ortes, wo die Einfuhr erfolgt ist, zu.
Die von den Zollbehörden des einen der beiden Länder auf den oben erwähnten Mustern bei der Ausfuhr angebrachten Zeichen, Stempel oder Siegel sowie das von den genannten Behörden amtlich beglaubigte Verzeichnis dieser Muster, das ihre genaue Beschreibung enthält, sollen gegenseitig von den Zollbeamten des andern Landes als Ausweis für ihre Eigenschaft als Muster und für die Befreiung derselben von der Zollrevision anerkannt werden, insofern es nicht notwendig ist, festzustellen, dass die vorgelegten Muster mit den im Verzeichnis aufgeführten identisch seien. Die Zollbehörden des andern Landes können diese Muster indessen mit einem Ergänzungszeichen versehen, wenn diese Vorsichtsmassregel in bestimmten Fällen angezeigt erscheint.
Die Aktiengesellschaften und andern Handels—, Industrie— und Finanzgesellschaften und —vereinigungen, die gemäss den Gesetzen des einen der hohen vertragschliessenden Teile bestehen oder gebildet werden und in den Gebieten dieses Teils ihren Sitz haben, sollen auch in den Gebieten des andern Teils gegen Beobachtung der Gesetze desselben befugt sein, ihre Rechte auszuüben und als Kläger oder Beklagte vor Gericht aufzutreten.
Die hohen vertragschliessenden Teile kommen überein, dass in allem, was den Handel und die Industrie anbetrifft, jedes Vorrecht, jede Begünstigung oder Befreiung, die der eine derselben den Angehörigen irgendeines andern fremden Staates eingeräumt hat oder in Zukunft einräumen wird, sofort und bedingungslos auf die Angehörigen des andern Teils ausgedehnt werden soll, da es in ihrer Absicht liegt, Handel und Industrie eines jeden der beiden Länder in jeder Hinsicht auf dem Fusse der meistbegünstigten Nation zu behandeln.
Die Bestimmungen des gegenwärtigen Vertrages finden auf alle Gebiete und Besitzungen Anwendung, die dem einen oder andern der hohen vertragschliessenden Teile gehören oder von ihm verwaltet werden.
Die Bestimmungen dieses Vertrages sind nicht anwendbar auf die Tarifzugeständnisse, die der eine der hohen vertragschliessenden Teile angrenzenden Staaten nur zu dem Zwecke gemacht hat, um den Grenzverkehr in einer bestimmten Zone zu beiden Seiten der Grenze zu erleichtern; ebenso nicht auf die den eigenen Fischereiprodukten der hohen vertragschliessenden Teile eingeräumte Behandlung oder auf die besonderen von Japan gewährten Tarifvergünstigungen betreffend Fische und andere Produkte, die in den Japan benachbarten fremden Gewässern gewonnen worden sind.
Der gegenwärtige Vertrag soll ratifiziert und die Ratifikationsurkunden sollen sobald als möglich in Tokio ausgetauscht werden. Er soll an dem auf den Ratifikationsaustausch folgenden Tag in Kraft treten und bis zum 16. Juli 1923 wirksam bleiben. Im Falle, dass keiner der hohen vertragschliessenden Teile zwölf Monate vor Ablauf dieses Zeitraumes dem andern seine Absicht, die Wirkungen des Vertrages aufhören zu lassen, kundgegeben haben wird, soll derselbe bis zum Ablauf eines Jahres von dem Tage an, an welchem der eine oder andere der vertragschliessenden Teile ihn gekündigt haben wird, in Geltung bleiben.
Zu Urkund dessen haben die beiderseitigen Bevollmächtigten den gegenwärtigen Vertrag unterzeichnet und ihre Siegel beigedrückt.
So geschehen in doppelter Ausfertigung in Bern, den 21. Juni 1911.
A. Deucher |
Die unterzeichneten Bevollmächtigten sind heute zusammengetreten und haben den Niederlassungs— und Handelsvertrag zwischen der Schweiz und Japan unterzeichnet.
Bei diesem Anlass hat der Bevollmächtigte Japans die Erklärung abgegeben, dass die schweizerischen Angehörigen mit Bezug auf die zeitlich unbegrenzten Pachtverträge in den ehemaligen Fremdenniederlassungen in Japan und die Art und Weise, in der die darauf bezüglichen Rechte allenfalls geregelt oder abgelöst werden, in jeder Hinsicht die Behandlung der meistbegünstigten Nation geniessen werden.
Zu Urkund dessen haben die beiderseitigen Bevollmächtigten das gegenwärtige Protokoll unterzeichnet und ihre Siegel beigedrückt.
Bern, den 21. Juni 1911.
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A. Deucher |
BS 11 689; BBl 1911 III 885
1 Der Originaltext findet sich unter der gleichen Nummer in der französischen Ausgabe dieser Sammlung.
2 AS 28 62
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Texte original
(Etat le 21 décembre 1911)
Le Conseil fédéral de la Confédération suisse et Sa Majesté l’Empereur du Japon,
également animés du désir de resserrer les relations d’amitié et de bonne entente qui existent heureusement entre eux et entre leurs ressortissants, ont résolu de conclure à cet effet un Traité d’établissement et de commerce, et ont nommé pour leurs Plénipotentiaires, savoir:
(Suivent les noms des plénipotentiaires)
lesquels, après s’être communiqué leurs pleins pouvoirs respectifs, trouvés en bonne et due forme,
sont convenus des articles suivants:
Les ressortissants de chacune des hautes Parties contractantes auront pleine liberté d’entrer, de voyager et de résider dans les territoires de l’autre et, en se conformant aux lois du pays:
1 Voir en outre la Conv. du 19 janv. 1971 entre la Suisse et le Japon en vue d’éviter les doubles impositions en matière d’impôt sur le revenu (RS 0.672.946.31).
Les ressortissants de chacune des hautes Parties contractantes seront exempts dans les territoires de l’autre de tout service militaire obligatoire, soit dans l’armée, soit dans la marine, soit dans la garde nationale ou la milice, ainsi que de toutes contributions imposées en lieu et place du service personnel; ils seront exempts également de tous emprunts forcés et de toutes réquisitions ou contributions militaires sauf ceux qui leur seront imposés comme aux nationaux eux—mêmes en leur qualité de propriétaires, locataires ou occupants de biens immeubles.
Dans les rapports susmentionnés, il ne sera pas accordé aux ressortissants de chacune des hautes Parties contractantes dans les territoires de l’autre un traitement moins favorable que celui qui est ou sera accordé aux ressortissants de la nation la plus favorisée.
Les habitations, magasins, manufactures et boutiques des ressortissants de chacune des hautes Parties contractantes dans les territoires de l’autre, ainsi que tous les locaux qui en dépendent, employés pour des buts licites, seront respectés. Il ne sera point permis d’y procéder à des visites domiciliaires ou perquisitions, non plus que d’examiner ou d’inspecter les livres, papiers ou comptes, sauf dans les conditions et formes prescrites par les lois à l’égard des nationaux.
Chacune des hautes Parties contractantes pourra nommer des consuls généraux, consuls, vice—consuls et agents consulaires dans tous les ports, villes et places de l’autre à l’exception des localités où il y aurait inconvénient à admettre de tels officiers consulaires. Cette exception, toutefois, ne sera pas faite à l’égard de l’une des hautes Parties contractantes sans l’être également à l’égard de toutes les autres Puissances.
Lesdits consuls généraux, consuls, vice—consuls et agents consulaires, ayant reçu du Gouvernement du pays dans lequel ils sont nommés, l’exequatur ou autres autorisations suffisantes, auront le droit d’exercer leurs fonctions et de jouir des privilèges, exemptions et immunités qui sont ou pourront être accordés aux officiers consulaires de la nation la plus favorisée. Le Gouvernement donnant l’exequatur ou autres autorisations a le droit de les annuler selon son propre jugement; toutefois il est tenu, dans ce cas, d’expliquer les raisons pour lesquelles il a jugé à propos d’agir ainsi.
Dans le cas où un ressortissant de l’une des hautes Parties contractantes viendrait à mourir dans les territoires de l’autre, sans avoir laissé, au lieu du décès, aucune personne ayant qualité, d’après les lois de son pays, pour prendre charge de la succession et l’administrer, l’officier consulaire compétent du pays auquel appartient le défunt, aura le droit, après avoir accompli les formalités nécessaires, de prendre en garde la succession et de l’administrer de la manière et dans les limites prescrites par la loi du pays dans lequel se trouve située la propriété du défunt.
La disposition précédente sera de même applicable au cas où un ressortissant de l’une des hautes Parties contractantes possédant des biens dans les territoires de l’autre, viendrait à mourir en dehors desdits territoires, sans avoir laissé, au lieu où ces biens sont situés, aucune personne ayant qualité pour prendre charge de la succession et l’administrer.
Il est entendu qu’en tout ce qui concerne l’administration des successions de personnes décédées, tout droit, privilège, faveur ou immunité que l’une des hautes Parties contractantes a actuellement accordés ou accorderait à l’avenir aux officiers consulaires de tout autre Etat étranger seront immédiatement et sans condition étendus aux officiers consulaires de l’autre haute Partie contractante.
Il y aura, entre les territoires des deux hautes Parties contractantes, liberté réciproque de commerce.
Les articles, produits naturels ou fabriqués des territoires de l’une des hautes Parties contractantes, de quelque endroit qu’ils viennent, bénéficieront à leur importation dans les territoires de l’autre des droits de douane les plus réduits, applicables aux articles similaires de toute autre origine étrangère.
Aucune prohibition ou restriction ne sera maintenue ou imposée à l’importation dans les territoires de l’une des hautes Parties contractantes d’un article quelconque, produit naturel ou fabriqué des territoires de l’autre, de quelque endroit qu’il vienne, à moins que cette mesure ne soit également étendue à l’importation des articles similaires, produits naturels ou fabriqués de tout autre pays étranger. Cette disposition n’est pas applicable aux prohibitions sanitaires ou autres provenant de la nécessité de protéger la santé publique, le bétail et les plantes utiles à l’agriculture.
Les articles, produits naturels ou fabriqués des territoires de l’une des hautes Parties contractantes, exportés dans les territoires de l’autre, ne seront pas soumis à l’exportation à des charges autres ou plus élevées que celles imposées aux articles similaires exportés dans tout autre pays étranger. De même, aucune prohibition ou restriction ne sera imposée à l’exportation d’aucun article des territoires de l’une des deux hautes Parties contractantes à destination des territoires de l’autre, sans que cette mesure soit également étendue à l’exportation des articles similaires à destination de tout autre pays étranger.
Les articles, produits naturels ou fabriqués des territoires de l’une des hautes Parties contractantes, qui passent en transit les territoires de l’autre, en conformité avec les lois du pays, seront réciproquement exempts de tous droits de transit, soit que ces articles passent directement, soit que, au cours du transit, ils soient déchargés, entreposés et rechargés.
Aucun droit intérieur perçu pour le compte de l’Etat, d’autorités locales ou de corporations et grevant, actuellement ou à l’avenir, la production, fabrication ou consommation d’un Art. quelconque dans les territoires de l’une des hautes Parties contractantes ne sera, pour un motif quelconque, plus élevé ou plus onéreux pour les articles, produits naturels ou fabriqués des territoires de l’autre, que pour les articles similaires d’origine indigène.
Les produits naturels ou fabriqués des territoires de l’une des hautes Parties contractantes importés dans les territoires de l’autre pour le transit ou la mise en entrepôt ne seront soumis à aucun droit intérieur.
Les négociants et les industriels, ressortissants de l’une des hautes Parties contractantes ainsi que les négociants et industriels domiciliés et exerçant leur commerce et industrie dans les territoires de cette Partie, pourront, dans les territoires de l’autre, soit en personne, soit par des voyageurs de commerce, faire des achats ou prendre des commandes, avec ou sans échantillons. Ces négociants, industriels et leurs voyageurs de commerce, en faisant ainsi des achats et en prenant des commandes, jouiront, en matière d’imposition et de facilités, du traitement de la nation la plus favorisée.
Les chambres de commerce, de même que les associations industrielles et commerciales reconnues dans les territoires des hautes Parties contractantes et qui pourraient être autorisées dans ce but, seront réciproquement admises comme autorités compétentes pour la délivrance de tous certificats qui pourraient être requis pour voyageurs de commerce.
Les articles importés comme échantillons dans les buts susmentionnés, seront, dans chacun des deux Pays, admis temporairement en franchise de droits, en conformité des règlements et formalités de douane établis pour assurer leur réexportation ou le paiement des droits de douane prescrits en cas de non—réexportation dans le délai prévu par la loi. Toutefois, ledit privilège ne s’étendra pas aux articles qui, à cause de leur quantité ou valeur, ne peuvent pas être considérés comme échantillons ou qui, à cause de leur nature, ne sauraient être identifiés lors de leur réexportation. Le droit de décider si un échantillon est susceptible d’admission en franchise, appartient exclusivement, dans tous les cas, aux autorités compétentes du lieu où l’importation a été effectuée.
Les marques, estampilles ou sceaux apposés par les autorités douanières d’un pays sur les échantillons mentionnés ci—dessus, lors de leur exportation, ainsi que la liste de ces échantillons, contenant leur description complète, et officiellement certifiée par lesdites autorités, seront réciproquement admis par les fonctionnaires douaniers de l’autre pays comme établissant leur caractère d’échantillons et les exemptant de la vérification, en tant qu’il ne soit pas nécessaire d’établir que les échantillons présentés sont ceux qui se trouvent énumérés dans la liste. Les autorités douanières de l’autre pays pourront cependant apposer une marque supplémentaire sur ces échantillons, dans les cas spéciaux où elles jugeraient cette précaution nécessaire.
Les sociétés anonymes ou autres et les associations commerciales, industrielles ou financières, qui sont ou seront constituées conformément aux lois de l’une des hautes Parties contractantes et qui ont leur domicile dans les territoires de cette Partie, seront autorisées dans les territoires de l’autre, en se conformant aux lois de celle—ci, à exercer leurs droits et à ester en justice devant les tribunaux, soit pour intenter une action, soit pour y défendre.
Les hautes Parties contractantes conviennent que, pour tout ce qui concerne le commerce et l’industrie, tout privilège, faveur ou immunité que l’une d’elles a déjà accordés ou accorderait à l’avenir aux ressortissants de tout autre Etat étranger, seront étendus, immédiatement et sans condition, aux ressortissants de l’autre haute Partie contractante, leur intention étant que le commerce et l’industrie de chaque Pays soient placés, à tous égards, sur le pied de la nation la plus favorisée.
Les dispositions du présent traité sont applicables à tous les territoires et possessions appartenant à l’une ou à l’autre des hautes Parties contractantes ou administrés par Elle.
Les stipulations de ce traité ne sont pas applicables aux concessions de tarif accordées par l’une des hautes Parties contractantes à des Etats limitrophes dans le seul but de faciliter le trafic frontière dans une zone limitée de chaque côté de la frontière, ou au traitement accordé aux produits de la pêche nationale des hautes Parties contractantes ou encore aux faveurs spéciales de tarif accordées par le Japon à l’égard des poissons et d’autres produits aquatiques pêchés ou recueillis dans les eaux étrangères voisines du Japon.
Le présent traité sera ratifié et les ratifications en seront échangées à Tokio aussitôt que faire se pourra. Il entrera en vigueur le lendemain de l’échange des ratifications et demeurera exécutoire jusqu’au 16 juillet 1923. Dans le cas où aucune des hautes Parties contractantes n’aurait notifié à l’autre, douze mois avant l’expiration de ladite période, son intention de mettre fin au Traité, celui-ci restera obligatoire jusqu’à l’expiration d’une année à compter de la date où l’une ou l’autre des hautes Parties contractantes l’aura dénoncé.
En foi de quoi, les Plénipotentiaires respectifs ont signé le présent Traité et y ont apposé leurs cachets.
Fait à Berne, en double expédition, le 21 juin 1911.
A. Deucher | S. Akidzuki |
Les Plénipotentiaires soussignés se sont réunis ce jour et ont signé le Traité d’établissement et de commerce entre la Suisse et le Japon.
A cette occasion, le Plénipotentiaire du Japon a déclaré que les ressortissants suisses jouiront du traitement de la nation la plus favorisée en tout ce qui concerne les baux perpétuels dans les anciens quartiers étrangers au Japon et la manière dont les droits y relatifs seront éventuellement réglés ou liquidés.
En foi de quoi, les Plénipotentiaires respectifs ont signé le présent Procès-verbal et y ont apposé leurs cachets.
Berne, le 21 juin 1911.
A. Deucher | S. Akidzuki |
1 RO 28 64