Riconoscere le forme di alloggio con assistenza nell’ambito delle prestazioni complementari all’AVS

Berna, 21.06.2023 - Il Consiglio federale desidera promuovere l’autonomia delle persone anziane e favorire la loro permanenza nella propria abitazione. Propone pertanto di rimborsare ai beneficiari di prestazioni complementari determinate prestazioni di assistenza nel quadro delle spese di malattia e d’invalidità. Nella sua seduta del 21 giugno 2023, il Consiglio federale ha posto in consultazione, fino al 23 ottobre 2023, una modifica in tal senso della legge federale sulle prestazioni complementari all’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità.

Circa un terzo delle persone che vivono in un istituto necessita di meno di un’ora di cure al giorno. L’entrata in istituto potrebbe essere rinviata o evitata, se queste persone avessero la possibilità di abitare in un alloggio adeguato alle esigenze delle persone anziane e/o di beneficiare di prestazioni di assistenza a domicilio. Entro il 2040, il numero di persone di 65 o più anni dovrebbe aumentare della metà e quello degli ultraottantenni quasi raddoppiare. Tale rapida crescita causerà gravi problemi nell’ambito della presa in carico e della cura delle persone anziane. Queste ultime auspicano rimanere autonome il più a lungo possibile e necessitano di un sostegno non legato esclusivamente alla salute. Fornendo loro prestazioni di assistenza quali un aiuto per i lavori domestici o la spesa, la fornitura dei pasti o un ambiente sicuro per evitare le cadute, le persone anziane hanno la possibilità di vivere più a lungo in modo autonomo a casa propria.

Per questo motivo, il Consiglio federale intende modificare la legge federale sulle prestazioni complementari all’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPC). Tale modifica della LPC risponde alla richiesta formulata dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale con la mozione 18.3716 Prestazioni complementari per le forme di alloggio con assistenza, e si basa sui risultati di uno studio commissionato dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali. Il progetto prevede l’introduzione di prestazioni di assistenza tese a incentivare i beneficiari di prestazioni complementari (PC) a vivere autonomamente a casa propria o in un alloggio con assistenza istituzionalizzato. Si tratta delle prestazioni seguenti, che verranno riconosciute dalle PC nell’ambito del rimborso delle spese di malattia e d’invalidità:

  • un sistema di chiamate d’emergenza;
  • un aiuto nell’economia domestica;
  • servizi pasti;
  • servizi di accompagnamento e trasporto;
  • l’adeguamento dell’appartamento alle esigenze delle persone anziane; e
  • un supplemento per la locazione di un appartamento adeguato alle esigenze delle persone anziane.

Il Consiglio federale ha inoltre colto l’occasione di questo progetto per migliorare due situazioni specifiche dei beneficiari di PC. Da un lato, i beneficiari di un contributo per l’assistenza avranno diritto a un supplemento per la locazione di una camera in più, destinata alla persona che li assiste di notte. Dall’altro, il supplemento per la locazione di un appartamento in cui è possibile spostarsi con una carrozzella sarà ripartito diversamente tra i membri dell’economia domestica: se attualmente è diviso tra tutte le persone che abitano nello stesso alloggio, il che penalizza le persone in carrozzella che condividono l’alloggio con altre persone, in futuro il relativo importo sarà considerato soltanto nel calcolo della persona in carrozzella. Per contro, se più persone in carrozzella vivono insieme, sarà concesso un solo supplemento per alloggio.

Costi per i Cantoni

Le spese legate alle PC sono finanziate nella misura di 5/8 dalla Confederazione e di 3/8 dai Cantoni. Il rimborso delle spese di malattia e d’invalidità è però finanziato unicamente dai Cantoni. Poiché le prestazioni di assistenza sarebbero rimborsate nel quadro delle spese di malattia e d’invalidità, nel 2030 i Cantoni dovrebbero sostenere costi stimati tra almeno 227 e al massimo 476 milioni di franchi. Al contempo, però, grazie al differimento dei trasferimenti in istituto questa misura consentirà ai Cantoni di realizzare risparmi per un importo stimato a 279 milioni nel 2030.


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