Parità salariale: anche le imprese più piccole possono ora usufruire dello strumento Logib della Confederazione

Berna, 14.06.2021 - La Confederazione mette a disposizione da subito anche delle imprese e organizzazioni di dimensioni più piccole il suo strumento elettronico gratuito di analisi della parità salariale. Con il modulo 2 di Logib, i datori di lavoro con meno di 50 dipendenti possono verificare se in seno alla loro impresa è rispettata la parità retributiva. In questo modo la Confederazione istituisce per tutti i datori di lavoro della Svizzera la base per attuare il principio costituzionale secondo cui uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore.

Oltre allo strumento di analisi della parità salariale per datori di lavoro con più di 50 dipendenti (modulo 1 di Logib), sul sito www.logib.ch è disponibile da subito gratuitamente anche un secondo modulo, concepito in particolare per le imprese e organizzazioni più piccole. Si tratta del modulo 2 di Logib, grazie al quale anche le PMI svizzere con meno di 50 dipendenti possono ora analizzare la situazione retributiva all’interno della propria impresa. Con questa nuova possibilità si amplia notevolmente – da 10 000 a 200 000 unità – il numero dei datori di lavoro in Svizzera che possono procedere all’analisi della parità salariale. L’uso dell’applicazione elettronica non richiede particolari conoscenze tecniche e consente agli utenti di eseguire la verifica in sette tappe.

Una delle misure della Strategia nazionale per la parità tra donne e uomini 2030

L’eliminazione della discriminazione salariale è un tema prioritario per il Consiglio federale: è un obiettivo centrale della sua Strategia nazionale per la parità tra donne e uomini 2030 adottata nella primavera di quest’anno. L’introduzione del modulo 2 di Logib è una delle misure prioritarie menzionate nella strategia per raggiungere questo obiettivo. La Confederazione adempie in tal modo anche alle prescrizioni della legge federale sulla parità dei sessi (LPar): secondo l’articolo 13c, infatti, «la Confederazione mette a disposizione dei datori di lavoro uno strumento di analisi standardizzato gratuito». Il modulo 2 di Logib è stato insignito del marchio «EPIC Good Practice» della Coalizione internazionale per la parità di retribuzione (Equal Pay International Coalition, EPIC), un’iniziativa che opera sotto l’egida dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), dell’organo delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne (ONU Donne) e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Le statistiche lo dimostrano: i divari salariali permangono

In Svizzera i datori di lavoro sono tenuti a rispettare il principio della parità salariale. Conformemente al pertinente articolo costituzionale, in vigore da 40 anni, uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore. Ciò nonostante, secondo l’ultima Rilevazione della struttura dei salari (RSS 2018) condotta dall’Ufficio federale di statistica, la quota non spiegabile della disparità salariale fra donne e uomini è in media dell’8,1 per cento (contro il 7,7% emerso dalla RSS 2016). Tradotta in denaro, per le donne questa differenza equivale a 686 franchi in meno ogni mese. La RSS 2018 ha inoltre evidenziato che la parte non spiegabile della differenza di salario è decisamente superiore alla media nelle imprese di dimensioni più piccole.

Impegno a favore della parità salariale nel settore pubblico e privato

Il nuovo modulo 2 di Logib permette anche al settore pubblico di rafforzare il proprio impegno in quest’ambito: i Comuni e le aziende parastatali con meno di 50 dipendenti sono invitati ad analizzare i salari che versano. L’interesse per il tema è in aumento: 16 Cantoni, 113 Comuni e 63 aziende parastatali hanno già firmato la Carta per la parità salariale nel settore pubblico promossa dalla Confederazione.

La revisione della LPar dell’anno scorso prevede per tutti i datori di lavoro con oltre 100 dipendenti l’obbligo di eseguire un’analisi della parità salariale entro la fine di giugno del 2021, di farla in seguito verificare da un organo indipendente entro la fine di giugno del 2022 e di comunicarne i risultati ai dipendenti e agli azionisti al più tardi entro la fine di giugno del 2023.  


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