Limitare la concessione di rendite AI ai giovani: nuove strategie di cinque Paesi a confronto

Berna, 23.03.2017 - Da uno studio comparativo sulle riforme attuate in cinque Paesi europei emerge tra l’altro che al momento non è possibile valutare in via definitiva se, nei Paesi con un’età minima più elevata per la concessione di una rendita AI, l’integrazione professionale abbia maggiore successo. I risultati avvalorano però l’obiettivo della revisione Ulteriore sviluppo dell’AI: più un assicurato è giovane e più gli sforzi per integrarlo vanno intensificati. Il rapporto di ricerca mostra inoltre la concordanza degli obiettivi fondamentali delle riforme nei Paesi a confronto e in Svizzera: portare avanti il coordinamento dell’integrazione prorogando il più possibile l’eventuale concessione di una rendita.

Il rapporto di ricerca commissionato dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali illustra cinque sistemi di rendita e integrazione comparabili a quello della Svizzera, ossia quelli di Danimarca, Gran Bretagna, Austria, Svezia e Paesi Bassi. L’obiettivo comune a tutti i sistemi è integrare nel mercato del lavoro primario le persone giovani con problemi di salute, invece di versare loro una rendita AI. A tale scopo, tre degli Stati a confronto (DK, SE e NL) hanno innalzato l’età minima per la concessione di una rendita AI, che attualmente in Svizzera è fissata a 18 anni.

Al momento non è possibile valutare in via definitiva se l’introduzione di un’età minima più elevata per la concessione di rendite nei Paesi a confronto rafforzi in modo chiaro e duraturo l’integrazione nel mercato del lavoro primario. Tuttavia le riforme esaminate sono perlopiù di recente introduzione e in alcuni casi non sono ancora state attuate integralmente. Tra qualche anno sarà dunque necessario riprendere le analisi per esaminare gli effetti a lungo termine e le soluzioni ad eventuali effetti collaterali.

Nei Paesi a confronto, l’innalzamento dell’età minima per la concessione di una rendita è stato accompagnato dallo sviluppo di programmi alternativi destinati ai giovani, in particolare strumenti volti a rafforzare la formazione e l’integrazione sociale e professionale. Ciò richiede un’elevata cooperazione tra le istituzioni coinvolte. Anche bisogna continuare a garantire il sostentamento di questi giovani. A tale scopo, in tutti e cinque i Paesi esaminati le misure di promozione sono affiancate al versamento di prestazioni pecuniarie, in alcuni casi simili alle indennità giornaliere concesse in Svizzera durante l’esecuzione dei provvedimenti d’integrazione, in altri sotto forma di rendite a tempo determinato o di aiuto sociale.

Tutte le riforme attuate nei Paesi presi in considerazione mirano a una migliore integrazione nel mercato del lavoro primario e a una maggiore cooperazione interistituzionale, ovvero gli stessi obiettivi perseguiti anche in Svizzera con le revisioni AI degli ultimi anni.

La revisione Ulteriore sviluppo dell’AI, adottata dal Consiglio federale lo scorso febbraio, si concentra in particolare sui giovani per evitare il più possibile che inizino la loro vita adulta da beneficiari di rendita. Per questa ragione, la revisione intende sancire per legge il principio seguente: più un assicurato è giovane e più intensi dovranno essere gli sforzi per integrarlo. Una rendita può entrare in linea di conto soltanto dopo l’esaurimento di tutti i provvedimenti d’integrazione: ogni provvedimento deve essere eseguito più volte e adeguato secondo le necessità. I provvedimenti d’integrazione dovranno essere ampliati in modo mirato per i bambini e per i giovani.


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Capo dell’Ambito Assicurazione invalidità
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