Sanzioni nei confronti del Sudan del Sud

Berna, 12.08.2015 - Il 12 agosto 2015 il Consiglio federale ha varato una serie di misure coercitive nei confronti del Sudan del Sud. Così facendo, ha recepito nel diritto svizzero le sanzioni pronunciate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella risoluzione 2206 (2015). Oltre a queste misure, il Consiglio federale ha disposto un embargo sui beni d’equipaggiamento militari nei confronti del Sudan del Sud. La relativa ordinanza entra in vigore il 12 agosto 2015.

La risoluzione 2206 (2015) del 3 marzo 2015 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ordina il blocco degli averi e il divieto d'ingresso o di transito nei confronti di persone o entità che intraprendono o sostengono atti che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità nel Sudan del Sud. In seguito alla decisione del 1° luglio 2015 del Comitato delle sanzioni delle Nazioni Unite competente per il Sudan del Sud, sei nominativi sono stati aggiunti alla lista delle persone sanzionate. Si tratta di comandanti militari delle due parti in conflitto.

Il Consiglio di sicurezza ha adottato queste sanzioni in risposta al conflitto etnico, alle ripetute violazioni dei diritti umani e alla crisi politica ed umanitaria che gravano sulla Repubblica del Sudan del Sud da quasi due anni. In dicembre 2013 il presidente Salva Kiir aveva accusato pubblicamente l'ex vice-presidente Riek Machar di aver fomentato un colpo di Stato ai suoi danni. Dopo quest'accusa, il Sudan del Sud è diventato teatro di violenti scontri tra i sostenitori del presidente e quelli dell'ex vice-presidente.

Vista la situazione vigente nel Sudan del Sud il Consiglio federale ha inoltre imposto - oltre alle suddette sanzioni - un embargo sui beni d'equipaggiamento militari nei confronti di questo Stato. Dal 9 luglio 2011, data in cui è stata proclamata l'indipendenza del Sudan del Sud, la Svizzera non ha più esportato alcun bene d'equipaggiamento militare verso il Paese in questione. Anche l'Unione europea, dal canto suo, ha disposto un embargo sui beni d'equipaggiamento militari nei confronti del Sudan del Sud.


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