Il DFI organizza una tavola rotonda sull’amianto

Berna, 25.02.2015 - In Svizzera ogni anno circa 120 persone si ammalano gravemente in seguito all’inalazione di fibre di amianto in quantità cancerogene. Da 20 a 30 delle vittime non hanno diritto alle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, ma soltanto a quelle dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie e dell’assicurazione contro l’invalidità, che nel loro caso garantiscono una minore copertura. Per evitare che le persone interessate si ritrovino in situazioni di precarietà economica, il consigliere federale Alain Berset ha deciso di organizzare una tavola rotonda sul tema, diretta dall’ex consigliere federale Moritz Leuenberger. L’obiettivo è di trovare di comune accordo soluzioni migliori per le persone colpite da malattie dovute all’amianto e per i loro familiari – e questo unitamente ai lavori legislativi in corso per l’adeguamento del diritto in materia di prescrizione. Alla tavola rotonda parteciperanno i rappresentanti dell’economia, dei sindacati, dell’Associazione delle vittime dell’amianto e delle autorità federali.

Le persone che si ammalano anni o decenni dopo aver inalato fibre di amianto devono ricevere aiuto per non rischiare di ritrovarsi in una situazione di precarietà economica. Per questi motivi, il consigliere federale Alain Berset, capo del Dipartimento federale dell'interno DFI, ha organizzato una tavola rotonda per far luce innanzitutto sui problemi specifici. In una seconda fase, i partecipanti dovranno trovare soluzioni affinché soprattutto i pazienti che non hanno diritto alle prestazioni dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni (AINF) possano essere adeguatamente protetti dalle conseguenze economiche derivanti dalla malattia.

Attenzione particolare a determinate persone danneggiate dall'amianto
Ogni anno in Svizzera circa 120 persone sono colpite da un tumore maligno al fegato e alla pleura, perché nella maggior parte dei casi hanno inalato - alcune molti anni prima - un'elevata quantità di fibre di amianto. Questa malattia conduce in poco tempo alla morte. Se è accertato e riconosciuto che la malattia è dovuta all'inalazione di fibre di amianto nell'ambito dell'attività professionale, i pazienti e i loro familiari ricevono le prestazioni legali dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni (AINF). Fino al 2012 l'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (SUVA) ha versato circa 800 milioni di franchi in prestazioni assicurative e per i prossimi anni prevede costi dello stesso importo. Tuttavia, si stima che per 20-30 nuovi pazienti all'anno la malattia non debba essere messa in relazione con la professione. Si tratta solitamente di persone che svolgevano un'attività indipendente, che hanno inalato fibre di amianto nell'ambito di attività fai da te oppure che hanno vissuto nelle vicinanze di aziende attive nella trasformazione dell'amianto. Per queste persone trovano applicazione altre assicurazioni sociali come l'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie e l'assicurazione contro l'invalidità. Nella maggior parte dei casi, però, questi pazienti sono meno tutelati dal punto di vista finanziario delle persone coperte dalla LAINF.

La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N) ha presentato una mozione in cui chiede la creazione di un fondo per le persone danneggiate dall'amianto. Il Consiglio federale ha respinto la mozione per ragioni di principio, poiché creare un fondo statale significherebbe investire lo Stato di una responsabilità privata. Ha tuttavia segnalato la sua volontà di organizzare una tavola rotonda con gli attori principali, che miri, unitamente ai lavori legislativi in corso e su una base comune, a trovare ulteriori soluzioni migliori sul piano economico a favore delle persone colpite.

La tavola rotonda è diretta dall'ex consigliere federale Moritz Leuenberger. I partecipanti sono: le organizzazioni rappresentanti le persone danneggiate dall'amianto; le imprese attive nel settore dell'amianto; i rappresentanti dei sindacati, dell'economia, della SUVA e delle autorità federali.

Lavori legislativi in corso
Le persone colpite da malattie dovute all'amianto e i loro familiari possono denunciare in sede civile le persone e le aziende responsabili della loro malattia e pretendere il risarcimento del danno e la riparazione morale. Nonostante ciò, secondo il diritto vigente queste pretese si estinguono al più tardi dieci anni dopo la fine dell'influsso dannoso e perciò di solito molto tempo prima dell'insorgere della malattia. Nel quadro dei dibattiti parlamentari in corso sulla revisione del diritto in materia di prescrizione, il Consiglio federale intende dare la possibilità alle vittime dell'amianto, le cui pretese si sono estinte secondo il diritto vigente, di fare esaminare la propria situazione giuridica dall'autorità giudiziaria mediante una disposizione speciale del diritto in materia di prescrizione. Il termine di prescrizione per i danni tardivi causati dalle fibre di amianto sarà prorogato in futuro ad almeno 30 anni. Per questo motivo, sarà attuata una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che nel marzo 2014 aveva criticato questo aspetto del diritto svizzero in materia di prescrizione.

Soprattutto negli anni 1960 e 1970 l'amianto è stato trasformato in diversi materiali da costruzione e utilizzato in larga misura sia nel settore delle costruzioni che nell'industria e nella tecnica. Per prevenire le malattie dovute all'amianto, dal 1971 vige un valore limite e sono applicate le disposizioni di protezione per i lavoratori che entrano in contatto con le fibre di amianto. Nel 1987 la sostanza è stata inserita nella classe di veleno 1 e nel 1989 è entrato in vigore un divieto generale di utilizzazione dell'amianto che dal 1990 proibisce l'impiego di prodotti e apparecchi contenenti questa sostanza. Inoltre diversi uffici federali, i servizi specializzati cantonali, la SUVA, le associazioni dei datori di lavoro e i sindacati lavorano da anni in stretta collaborazione per mettere in guardia e proteggere la popolazione dalle esposizioni all'amianto pericolose per la salute.


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Peter Lauener, consulente in comunicazione del DFI, tel. 079 650 12 34.



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