Rapporto OCSE sull’invecchiamento dei lavoratori in Svizzera

Berna, 23.10.2014 - In confronto ad altri Stati dell’OCSE la Svizzera vanta uno dei più alti tassi occupazionali tra gli over 55. Ciò nonostante, nel suo rapporto sulla situazione dei lavoratori più anziani l’OCSE ritiene che serve una strategia globale per migliorare l’invecchiamento attivo nelle aziende. Le autorità dovrebbero incoraggiare le parti sociali ad offrire condizioni migliori e incentivi per prolungare la vita lavorativa, anche oltre l’età pensionabile.

Confronto internazionale: buona integrazione dei più anziani sul mercato del lavoro
La Svizzera vanta un tasso di occupazione delle persone anziane che la fa svettare nel gruppo di testa dei Paesi dell’OCSE. Nel 2012, con un tasso occupazionale del 70,5% nella fascia dei 55-64 anni, era dietro a Islanda (79,2%), Nuova Zelanda (73,9%), Svezia (73,1%) e Norvegia (70,9%), ma pur sempre al di sopra della media OCSE (54%) di quasi 17 punti percentuali. Nel 2012 il tasso di disoccupati, secondo la definizione internazionale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), di età compresa tra i 55 e i 64 anni era del 3,1%, pari alla metà della media OCSE (6%). Come negli altri Paesi OCSE, però, anche in Svizzera le persone avanti con gli anni in cerca d’impiego hanno molte più difficoltà dei giovani a uscire dalla disoccupazione, in particolar modo se donne o con un livello di istruzione basso.

Secondo l’OCSE i buoni risultati conseguiti a tutt’oggi dalla Svizzera sono sostanzialmente riconducibili a una serie di condizioni favorevoli. In confronto a dieci anni fa sono migliorati gli incentivi per lavorare più a lungo e per incoraggiare l’occupazione dei lavoratori senior. Nel suo rapporto l’OCSE raccomanda alla Svizzera di proseguire su questa strada. Ciò comprende l’attuazione delle riforme del progetto Previdenza per la vecchiaia 2020 che prevede misure per prolungare la vita lavorativa oppure provvedimenti sistematici per integrare nel mercato del lavoro coloro che beneficiano dell’AVS, dell’AI o dell’aiuto sociale.

Una strategia globale che poggia su tre pilastri
L’OCSE raccomanda alla Svizzera di adottare una strategia globale e di intensificare i provvedimenti nei tre settori seguenti:

  • rafforzare gli incentivi per prolungare la vita lavorativa
  • abbattere le barriere all’assunzione dei lavoratori più anziani
  • migliorare l’occupabilità dei lavoratori senior.

Coinvolgere maggiormente le parti sociali
Secondo l’OCSE la Svizzera deve soprattutto adoperarsi per eliminare gli ostacoli che impediscono di assumere personale anziano. Anche la discriminazione dovuta all’età va combattuta, coinvolgendo soprattutto le parti sociali e appellandosi al loro senso di responsabilità per gestire meglio le risorse umane che invecchiano, investire nella formazione continua professionale anche a favore dei seniores e puntare maggiormente su modelli retributivi in base alla produttività piuttosto che all’età. L’OCSE raccomanda alle autorità svizzere di svolgere un ruolo più attivo, ad esempio coinvolgendo le aziende nell’attuazione della «iniziativa sul personale qualificato» oppure facendo opera di divulgazione nelle imprese per sensibilizzarle al cosiddetto «invecchiamento attivo».

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