Conferenza ministeriale sul Reno: «Preservare il Reno come arteria vitale»

Berna, 28.10.2013 - In occasione della 15a Conferenza ministeriale sul Reno, che si è tenuta il 28 ottobre 2013 a Basilea, i ministri degli Stati rivieraschi del Reno hanno deciso di facilitare il passaggio dei salmoni entro il 2020, elaborare una strategia di adattamento al cambiamento climatico e impegnarsi maggiormente per agevolare la lotta ai microinquinanti. La Consigliera federale Doris Leuthard ha sottolineato l’importanza del Reno come arteria vitale europea e la necessità di proteggerlo attraverso la collaborazione transfrontaliera.

Il Reno, che nasce in Svizzera e attraversa sei Paesi, è una delle arterie vitali dell'Europa e un importante fattore economico. «Un'Europa senza Reno sarebbe impensabile. Il suo valore ci impegna ad agire all'interno e all'esterno dei nostri confini nazionali», ha dichiarato la Consigliera federale Doris Leuthard nel suo discorso di apertura alla Conferenza ministeriale sul Reno, che la Svizzera ha ospitato il 28 ottobre 2013 a Basilea. Gli sforzi profusi in passato hanno dato i loro frutti e dovranno proseguire anche in futuro, «affinché sia preservata la funzione di arteria vitale del Reno per le generazioni future», ha sottolineato Doris Leuthard.

In occasione della 15a Conferenza ministeriale sul Reno, gli Stati rivieraschi hanno tratto un bilancio delle attività finora intraprese per la protezione del Reno e hanno stabilito gli assi prioritari di intervento per il futuro. I ministri riuniti a Basilea hanno elaborato una dichiarazione congiunta e ricordato che negli ultimi dieci anni la qualità dell'acqua e la situazione ecologica del Reno sono nettamente migliorate.   

Microinquinanti, risalita dei salmoni, protezione contro le piene e cambiamento climatico

Nella loro dichiarazione finale, i ministri hanno constatato che, nonostante i progressi compiuti, si rendono necessari ulteriori sforzi. Tra le sfide del futuro hanno indicato i seguenti temi:

  • Microinquinanti e inquinamenti puntuali: occorre adottare ulteriori misure, sul piano nazionale e internazionale, per prevenire e ridurre i microinquinanti. Poiché molti provvedimenti esulano dalle responsabilità della CIPR o non riguardano esclusivamente il bacino del Reno, i ministri e i rappresentanti dell'Unione europea si impegnano a prendere l'iniziativa e a sviluppare attività volte a prevenire e ridurre l'apporto di microinquinanti.
  • Preservare e migliorare la biodiversità, facilitare il passaggio dei pesci: l'obiettivo è di riportare il salmone atlantico a Basilea entro il 2020. A questo scopo bisognerà eliminare le attuali barriere e migliorare le condizioni ecologiche del Reno. I ministri hanno espresso inoltre la volontà, sempre entro il 2020, di valorizzare dal punto di vista ecologico 800 chilometri di sponde, per promuovere la biodiversità lungo le rive del fiume.
  • Ottimizzare la gestione del rischio di piene: dopo l'ultima grande inondazione del 1995, gli Stati del bacino imbrifero del Reno hanno investito ben dieci miliardi di euro in opere di prevenzione, salvaguardia e sensibilizzazione, allo scopo di ridurre il rischio di piene e assicurare così una protezione più efficace delle persone e dei beni. Considerato che il cambiamento climatico aumenta la probabilità di eventi estremi, occorre creare maggiori spazi di ritenzione delle acque. Le disastrose alluvioni nei bacini imbriferi del Danubio e dell'Elba, nel maggio/giugno 2013, hanno richiamato all'attenzione degli Stati rivieraschi del Reno l'importanza di non allentare gli sforzi volti a contenere il rischio di piena.
  • Effetti del cambiamento climatico: i ministri hanno incaricato la CIPR di elaborare entro il 2014 una strategia di adattamento al cambiamento climatico per il bacino imbrifero del Reno e proporre delle misure concrete. Alla luce degli sviluppi previsti, bisognerà inoltre prestare maggiore attenzione agli eventi di magra, che si verificano soprattutto in estate, in concomitanza con le temperature elevate dell'acqua.

 

RIQUADRO
Commissione internazionale per la protezione del Reno (CIPR)

La Commissione internazionale per la protezione del Reno (CIPR) riunisce tutti gli Stati rivieraschi del Reno con l'obiettivo di attuare una protezione integrale delle acque. La CIPR vuole garantire una buona qualità dell'acqua per la flora e la fauna e tutelare la fonte di acqua potabile. Inoltre intende ripristinare l'intero ecosistema Reno come spina dorsale e spazio vitale per i pesci migratori e per le specie animali e vegetali autoctone. Le sue iniziative tengono anche conto dell'importante funzione economica del Reno. La Svizzera svolge un ruolo attivo in seno alla CIPR. Ha infatti elaborato il Masterplan Pesci migratori e una strategia volta ad affrontare il problema dei microinquinanti nelle acque di scarico urbane e industriali. La Svizzera è molto impegnata anche nel campo della protezione contro le piene.

Le parti contraenti della CIPR collaborano da oltre 60 anni nel settore della protezione delle acque, con un impegno sempre crescente e un rapporto di fiducia reciproca. Da oltre dieci anni cooperano anche con altri Stati del bacino imbrifero di questo grande fiume nell'ambito del Comitato di coordinamento Reno, al fine di applicare le direttive UE per la protezione delle acque. I successi finora conseguiti sono stati premiati nel settembre 2013 con il primo European Riverprize.

La 14a Conferenza ministeriale sul Reno si era tenuta nel 2007 a Bonn.


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