Il Consiglio federale adotta misure contro il surriscaldamento del mercato immobiliare

Berna, 13.02.2013 - Il Consiglio federale interviene contro un aumento sproporzionato dei prezzi sui mercati immobiliari e contro un eccessivo indebitamento ipotecario. Nella sua seduta odierna l’Esecutivo ha deciso di accogliere la proposta della Banca nazionale svizzera (BNS) e di attivare parzialmente un cuscinetto anticiclico di capitale. In seguito a questa decisione, a partire dal 30 settembre 2013 le banche dovranno disporre di fondi propri supplementari per i mutui ipotecari sulle abitazioni.

In base all'ordinanza sui fondi propri (OFoP) la BNS può chiedere al Consiglio federale di obbligare le banche a detenere fondi propri supplementari nella forma di un cuscinetto anticiclico di capitale. Il 5 febbraio 2013 ha presentato al Consiglio federale una richiesta in tal senso.

La BNS è dell'avviso che bisogna attivare urgentemente un cuscinetto anticiclico di capitale. La crescita costante dell'indebitamento ipotecario e dei prezzi delle abitazioni ha provocato squilibri che costituiscono un notevole rischio per la stabilità del settore bancario e dell'economia nazionale. La BNS chiede pertanto che a partire dal 30 settembre 2013 le banche siano obbligate a detenere fondi propri supplementari disponibili pari all'1 per cento delle loro posizioni garantite direttamente o indirettamente da pegno immobiliare per le quali è previsto un fattore di ponderazione del rischio. L'attivazione concerne solamente i crediti ipotecari per le abitazioni di proprietà. Gli altri crediti, in particolare quelli destinati alle imprese, non sono toccati dal provvedimento.

Il cuscinetto anticiclico di capitale si prefigge di rafforzare la resistenza del settore bancario e dell'economia nazionale contro i rischi legati a una crescita eccessiva del credito e di contrastare per tempo sia questa forte crescita che quella dei prezzi. L'attivazione del cuscinetto anticiclico è giustificata dai seguenti motivi: in primo luogo, perché negli ultimi anni l'indebitamento causato dai crediti ipotecari è cresciuto molto più rapidamente dell'economia nazionale e il volume dei mutui rapportato ai redditi ha raggiunto un livello ritenuto rischioso sia storicamente che nel confronto internazionale. Secondariamente, i prezzi delle abitazioni sono oggigiorno aumentati in misura superiore a quanto potrebbe essere giustificato da fattori fondamentali; in terzo luogo, a causa della sopravvalutazione del franco, il margine di manovra politico-monetario per operare un aumento dei tassi d'interesse, che avrebbe un effetto di contenimento anche sul mercato ipotecario e immobiliare, è limitato.


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