Dotazione di fondi propri per le operazioni ipotecarie e ammortizzatore anticiclico

Berna, 18.11.2011 - In occasione della concessione di mutui ipotecari con rischi accresciuti, le banche svizzere devono detenere una quantità maggiore di fondi propri. Inoltre, un ammortizzatore anticiclico variabile in materia di fondi propri dovrebbe rafforzare la resistenza del settore bancario nei confronti dei rischi nei periodi di eccessiva crescita dei crediti. In data odierna il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha avviato due indagini conoscitive relative agli avamprogetti per le necessarie modifiche dell’ordinanza sui fondi propri.

A seguito dei tassi d'interesse vantaggiosi, si constata che le banche svizzere concedono viepiù crediti per gli immobili d'abitazione. L'aspra concorrenza fa in modo che le banche assumano in parte rischi accresciuti. Pertanto, già il 17 agosto 2011 il Consiglio federale aveva deciso di contrastare questa evoluzione con prescrizioni più severe in materia di dotazione di fondi propri per le operazioni ipotecarie. Con la modifica dell'ordinanza posta in consultazione in data odierna, le banche dovranno disporre di fondi propri supplementari per i crediti ipotecari per i quali vengono superate le usuali soglie di sostenibilità e di concessione di mutui.

Quale ulteriore strumento di consolidamento dei fondi propri delle banche, il DFF propone l'introduzione di un ammortizzatore anticiclico variabile destinato a rafforzare la resistenza del settore bancario nei confronti dei rischi legati a un aumento eccesivo dei crediti. Esso impedisce inoltre una crescita smisurata dei crediti e limita lo sviluppo di rischi sistemici nel settore finanziario. Queste proposte si basano sui lavori di un gruppo di lavoro, diretto dal DFF, del quale sono membri anche rappresentati dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e della Banca nazionale svizzera (BNS).

L'ammortizzatore anticiclico completa le altre esigenze in materia di fondi propri in parte procicliche e costituisce una componente importante della normativa di Basilea III. L'introduzione dell'ammortizzatore in Svizzera soddisfa quindi gli standard regolatori internazionali. L'attivazione e la successiva disattivazione è operata dal Consiglio federale, su proposta della BNS e dopo aver sentito la FINMA.


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