Allocuzione del Presidente della Confederazione Ueli Maurer in occasione della Festa nazionale del 1° agosto 2019

(Fa fede il testo parlato) 

 

Care concittadine, cari concittadini,

oggi festeggiamo insieme la nascita del nostro Paese.

Mi piace la Festa nazionale del 1° agosto, perché ci invita a riflettere e a guardare avanti. In questa giornata ci accomuna il senso di appartenenza, a prescindere da dove veniamo e in quale direzione andiamo. La Svizzera siamo noi, tutti insieme. Senza ognuno di voi, che adesso siete all’ascolto, mancherebbe qualcosa.


Amo la Svizzera e sono orgoglioso del nostro Paese, piccolo ma grande nei suoi risultati. E sono anche infinitamente grato per quanto sono riuscite a fare le generazioni precedenti. La nostra è una storia contrassegnata da povertà e rinunce, da duro lavoro e da una volontà inflessibile. È una storia che da noi esige rispetto e considerazione. Il fil rouge che percorre i nostri 700 anni e più di esistenza è la lotta per la libertà e l’indipendenza. A difenderle c’erano sempre donne e uomini coraggiosi, che si sono prodigati per la Svizzera e i suoi valori. La Svizzera è una storia di successo. Il nostro sistema politico, che si fonda sulla democrazia diretta, ci dà la possibilità di decidere autonomamente della nostra vita. È un sogno per molte persone nel mondo intero. Perciò, stiamo attenti a non rinunciarvi con troppa leggerezza!


Il modello di successo elvetico è, per così dire, la nostra eredità. L’abbiamo ricevuta dai nostri antenati, con tutti i progressi da loro compiuti a livello politico ed economico. L’abbiamo ricevuta per un periodo limitato e poi la trasmetteremo ai nostri figli. Sappiamo tutti che un’eredità si può dilapidare molto in fretta. La nostra è di grande pregio e valore. È costituita dai valori della Svizzera, primi fra tutti la libertà, la sicurezza, l’indipendenza e l’autodeterminazione. Potremmo dilapidare sul piano politico i valori che ci accompagnano da oltre 700 anni e rinunciarvi. Ma questo non lo vuole proprio nessuno, sarebbe un atto imprudente. Vogliamo invece arricchire la nostra eredità e passarla ai nostri figli, così che anche loro possano decidere autonomamente del loro destino e vivere in una società libera e sicura. Non sarà un’impresa facile nemmeno in futuro. Le critiche che provengono dall’esterno, ma anche la stabilità incerta e la mancanza di coraggio sul piano interno sono pericoli reali. La Svizzera con i suoi valori è l’eredità che vogliamo lasciare. La Svizzera non appartiene esclusivamente a noi. L’abbiamo solo presa in prestito per poterla tramandare ai nostri figli.


Vi auguro di trascorrere un bellissimo 1° agosto. Uniamo le forze per preservare la nostra libertà e la nostra indipendenza. Festeggiamo insieme la patria che oggi è nelle nostre mani e ricordiamoci che quello che abbiamo non è per nulla scontato.
 

 

Ultima modifica 01.08.2019

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