2008 - Allocuzione di Pascal Couchepin Presidente della Confederazione in occasione della Festa nazionale del primo agosto

1° agosto 2008 - Fa fede il testo parlato

Care concittadine e cari concittadini,

molti Paesi celebrano in occasione della festa nazionale una vittoria militare o la morte di un eroe nazionale. Il 1° agosto la Svizzera commemora una congiura ordita per dare più libertà e protezione giuridica alle tre comunità d'origine dei cospiratori.

I primi svizzeri non avevano pretese territoriali. Non hanno dichiarato una guerra d'indipendenza. Fino al 1648 hanno riconosciuto l'imperatore come loro legittimo signore, anche perché era un'entità tutto sommato lontana.

Sin dall'inizio la Svizzera ha dunque voluto una società che permettesse a ogni comunità, a ogni persona di svilupparsi e di vivere nella libertà e nel rispetto del diritto. Il 1° agosto noi celebriamo questa eredità.

Con questo stesso spirito dobbiamo affrontare e risolvere i problemi di oggi. Sappiamo che rispettare una tradizione non significa ripetere quello che ha detto e fatto chi ci ha preceduto. Al contrario, rispettare veramente una tradizione significa rilanciarla in un contesto nuovo, significa cambiare senza perdere la propria memoria e le proprie radici. La Costituzione del 1999 pensa proprio a questo quando dice nel preambolo «libero è soltanto chi usa della sua libertà».

Più che mai la nostra democrazia trae nutrimento da questa libertà che anima le cittadine e i cittadini del nostro Paese. La libertà è il motore della democrazia e il fondamento della solidarietà. Trova espressione nella partecipazione alla vita pubblica dello Stato e della società. La libertà deve arricchire il dibattito e consentire di giungere a una soluzione buona per tutti, per la nostra generazione e quelle future.

Nel mese di giugno abbiamo ospitato insieme all'Austria i Campionati europei di calcio. Un evento ottimamente organizzato che ha fatto la gioia di numerosi svizzeri e ospiti stranieri.

A livello economico la situazione è molto buona, anche se la congiuntura internazionale dà qualche preoccupazione. Le basi della nostra economia sono sempre solide: le finanze pubbliche sono in via di risanamento, la qualità della ricerca e della formazione professionale è buona, il mercato del lavoro è flessibile, mentre intatta resta la nostra volontà di assicurare durevolmente la solidarietà tra giovani e anziani, sani e malati, forti e deboli.

La solidarietà non può essere riservata soltanto a chi abita nel nostro Paese. Siamo troppo piccoli per questo. Dobbiamo prodigarci anche a favore della pace nel mondo. Dobbiamo costantemente rafforzare i nostri legami con gli altri Paesi, ovviamente in primo luogo con i nostri vicini: l'Unione europea.

Care concittadine e cari concittadini,
abbiamo tutte le ragioni per andare fieri del nostro Paese e delle sue istituzioni. Ma la storia ci insegna che niente è dato per sempre. Dobbiamo prepararci alle sfide future e ognuno è chiamato a fare la sua parte.

Da noi l'opposizione ad oltranza non è possibile. Ce ne accorgiamo giorno dopo giorno. In Svizzera non c'è alternativa alla partecipazione di tutti alla vita pubblica e sociale. È questo il messaggio di ogni 1° agosto e in particolare di questo 1° agosto 2008.

Auguro a tutte e a tutti, agli svizzeri e agli stranieri, una buona festa nazionale.

Allocuzione del primo agosto 2008 (MP3, 4 MB, 23.09.2014)

Ultima modifica 07.12.2015

Inizio pagina

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/discorsi/allocuzioni-festa-nazionale/2008.html